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Vaccini col trucco, ma la verità scopre le carte false

Essere dei cretini è un diritto inalienabile e mi batterò sempre perché si riconosca la debolezza e non la colpa, ma sono totalmente intollerante alla malafede e a certi fascisti che si sono imboscati ovunque e che finalmente escono allo scoperto, cercando di imporre con la forza e con le punizioni una menzogna che naturalmente non possono provare, anche se i loro mandanti di Big Pharma tentano in ogni modo di confondere le acque.” Efficace e sicuro” è il mantra della propaganda vaccinale, ma entrambe le affermazioni si stanno sgretolando. Sempre più persone percepiscono gravi effetti collaterali nel proprio ambiente o su se stessi, mentre l’efficacia è sempre più messa in dubbio da studi pertinenti: sempre più persone stanno soffrendo le cosiddette “svolte vaccinali” ovvero il contagio dopo le punture.

Purtroppo tutte le cose che leggete e che tendono a sottovalutare questo fattore sono false nel senso che si tratta di numeri col trucco: le persone a cui è stato stata somministrato uno dei quattro preparati approvati con riserva sono inizialmente considerate non vaccinate. E rimangono non vaccinate così fino a due settimane comprese dopo la seconda iniezione con i prodotti di BioNTech, AstraZeneca e Moderna o quattro settimane dopo l’unica iniezione di Janssen. Ciò significa che tutte le infezioni e le malattie che si verificano entro le prime quattro settimane dalla vaccinazione vengono considerate come se avessero colpito persone non vaccinate. E questo ovviamente altera tutti numeri mentre sempre più studi smentiscono questo falso scientifico: proprio nei giorni scorsi un ampio studio danese ha dimostrato che dopo la vaccinazione, 33.000 residenti hanno avuto il 40% in più di infezioni e 300.000 operatori sanitari il 108% in più di casi rispetto al gruppo di controllo. 

Ma queste cose sono ormai dimostrate pressoché dappertutto:  unuovo studio della University of California a San Francisco per esempioha rilevato che ” il 78% delle infezioni con varianti sono state riscontrate in soggetti vaccinati (sempre però col presupposto delle due o 4 settimane), rispetto al 48% dei casi in persone non vaccinate.” Nella città californiana si è notata anche un’altra cosa  importante e cioè che l’aumento di nuovi casi dal 6 luglio non ha provocato decessi né tra i non vaccinati né tra i vaccinati. Questo mostra ancora una volta ciò che abbiamo già visto nei dati di Public Health England: nuove varianti sono diventate più infettive ma notevolmente meno pericolose. SARS-CoV-2 è diventato endemico come gli altri coronavirus che ci portiamo dietro dalla notte dei tempi e a cui Fauci ha voluto aggiungere una sua riedizione. La pandemia insomma dovrebbe finire immediatamente e tutte le misure dovrebbero essere revocate come in Danimarca. A tal fine, dovrebbe finalmente essere promossa la cura precoce invece di continuare a dare false cifre di morte, ovvero quelle di persone gravemente malate trovate positive con i tamponi, ma decedute per tutt’altre cause.  In compenso vengono nascosti i decessi post vaccino che sono molti più di quelli segnalati, visto che i medici si rifiutano di farlo perché Ippocrate gli fa schifo, ma i soldi no.

Altrimenti cosa rimane? L’iniezione ogni cinque mesi come propone il  gruppo Alzheimer formato da Biden – Fauci, sapendo bene che queste vaccinazioni stimolano la nascita di avarianti verso le quali sono impotenti, hanno un notevole rischio di reazioni avverse immediate, ma anche di lungo periodo e hanno un efficacia che a mala pena dura due mesi? E è pur vero che anche l’antinfluenzale ha una scarsissima efficacia e non dura oltre i tre mesi, ma è diventata un grosso affare da quasi un miliardo di dosi ogni anno, però a chi fa paura l’influenza? Ci si può costruire sopra dei passaporti vaccinali? Ci si può fondare una ingegneria sociale retriva? Di certo no, l’abitudine non va d’accordo con l’eccezione. Quindi dovremo attenderci delle novità ancora peggiori. 

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