Giorno dopo giorno aumentano le prove scientifiche e le ricerche che dimostrano come l’immunità naturale al Sars Cov 2 sia enormemente superiore per efficacia e per durata a quella indotta per breve tempo dai preparati genetici: mentre I dati reali di sempre più Paesi mostrano l’aumento di contagi, malattie e decessi tra i vaccinati doppi , un nuovo studio condotto da Israele con la partecipazione degli Stati Uniti mostra le grandi differenze nella diminuzione dei titoli anticorpali tra soggetti vaccinati e persone immuni per aver contratto l’infezione.

I titoli anticorpali sono stati misurati tra il 31 gennaio 2021 e il 31 luglio 2021 in due gruppi che si escludono a vicenda:

  1. individui vaccinati che hanno ricevuto due dosi del vaccino Pfizer e non erano entrati in contatto col virus in precedenza.
  2. Convalescenti SARS-CoV-2 che non avevano ricevuto il vaccino.

Sono stati arruolate un totale di 2.653 persone che sono state completamente vaccinate con due dosi Pfizer durante il periodo di studio e 4.361 pazienti convalescenti dal Covid . Si tratta dunque di numeri abbastanza ampi da restituire dati significativi. Ed è risultato ciò che anche altre ricerche avevano indicato: nelle persone vaccinate, i titoli anticorpali (IgG e IgM) sono diminuiti fino al 40% ogni mese successivo all’iniezione  mentre nei convalescenti essi sono diminuiti  di meno del 5% al ​​mese. Sei mesi dopo la vaccinazione con BNT162b2 che è poi la sigla del preparato Pfizer il 16,1% dei soggetti del test aveva livelli anticorpali inferiori alla soglia di sieropositività di inferiore a 50 AU/ml, mentre solo il 10,8% dei pazienti convalescenti aveva livelli inferiori a 50 nove  mesi dopo l’infezione da SARS-CoV-2 Soglia AU/mL. Insomma per sintetizzare il concetto gli anticorpi diminuiscono 8 volte più velocemente con la vaccinazione che non con l’infezione naturale e questo conferma i risultati di uno studio giapponese che mostrava la rapida caduta della risposta anticorpale dopo due mesi. Ci sarebbe inoltre da considerare anche la qualità oltre che la quantità della immunizzazione che nei vaccini mobilita meno difese rispetto all’infezione. 

Ciononostante in completa rotta di collisione con una corretta visione della sanità pubblica che nasce da queste osservazioni la Fda statunitense che è bene ricordarlo ha forti cointeressenze nella produzione di vaccini, ha convertito la licenza di emergenza di Pfizer in una normale a partire dall’età di 16 anni. E del resto che l’immunità naturale sia molto più forte, ampia e duratura ( per il Sars Cov 1 arriva almeno a 17 anni)  è ormai un fatto accertato, mentre ciò che compare sui media generalisti parrebbe esattamente il contrario, secondo lo schema di inganno sistematico che viene portato avanti  e questo senza dire che l persone con un’immunità naturale non hanno alcuna carica virale nel 99,3 per cento dei casi perché, grazie al sistema immunitario, distruggono immediatamente eventuali virus che possono essere inalati nelle mucose delle prime vie respiratorie. Questo non accade affatto con i preparati genetici che impropriamente vengono chiamati vaccini perché una vaccinazione nella parte superiore del braccio non produce una difesa immunitaria nel tratto respiratorio superiore. E questo è tra l’altro una delle causa della scarsa efficacia della vaccinazione antinfluenzale, anche quella pompata a più non posso da decenni nonostante abbia un’efficacia minima e molto più spesso provochi la malattia invece di combatterla, come probabilmente è nell’esperienza di molti.

Tutto questo però serve a poco dentro un sistema come quello iperliberista dove le funzioni di controllo pubblico persino sulla salute sono svolte da organismi di fatto privati che vengono controllati da chi dovrebbero controllare: in realtà parte del grande reset è stato ottenuto negli anni passati grazie alle privatizzazioni selvagge e all’ideologia della deregolamentazione, ma soprattutto dal tagli dei fondi agli organismi pubblici di controllo che così sono diventati un giocattolo di Big Pharma, incapaci di reagire a qualsiasi parola d’ordine giunga da chi gestisce i cordoni della borsa. Sempre di più questo assurdo disordine pandemico che sembra obbedire solo a imperativi politici e/o di profitto rassomiglia alla confusione della fuga da Kabul, a una sconfitta di un sistema occidentale che sta letteralmente fallendo.