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Grafene e tossine dell’informazione

Qualche tempo fa è stata pubblicato uno studio guidato da Ricardo Delgado Martin fondatore e direttore di Quinta Columna e responsabile del coordinamento dell’analisi del gruppo di ricerca spagnolo sugli impatti delle nanoparticelle di ossido di grafene contenute nella fiala dei vaccini a mRna. Secondo il gruppo di studio di Delgado Martin ( specializzato in biostatistica, microbiologia clinica, genetica clinica e immunologia) .che si è avvalso anche di  analisi mediante microscopia elettronica e spettroscopia, l’ossido di grafene è una tossina che può innescare trombi e coagulazione del sangue, ha impatti sul sistema immunitario e accumulato nei polmoni può avere effetti devastanti. Il risultato dello studio spagnolo suggeriscono che i decessi e gli “eventi avversi” correlati al vaccino che vengono segnalati  a decine di migliaia  potrebbero essere attribuibili alla presenza di nanoparticelle di ossido di grafene contenuto nella fiala del vaccino Covid. Oltre a questo il grafene  ha proprietà elettromagnetiche che sono state rilevate in persone vaccinate. Questi ultimi effetti sono stati documentati anche da uno studio condotto dal Forum europeo per la vigilanza sui vaccini.

Ora non so abbastanza su questa sostanza  per poter azzardare un’opinione con qualche elemento di fondatezza e decidere se le reazioni avverse siano dovute alla proteina spike che è tossica per i vasi sanguini ed è appunto prodotta da Rna messaggero contenuto nei vaccini oppure al grafene, ma so di certo che esistono tossine umane che circolano sull’informazione e la avvelenano con la loro stupidità, ignoranza e malafede. Infatti  se andiamo a cercare la voce ossido di grafene su google prima ancora di avere contezza della ricerca abbiamo la smentita della medesima d parte dei “faccecchieri” di guardia: “ No i vaccini non contengono ossido di grafene”. siccome questi imbecilli vengono per fortuna poco letti non si capisce come possano spuntare al primo posto nella ricerca, ma tralasciando i miserabili trucchetti della rete e di Google, la lettura del pezzo è molto istruttiva della vacuità totale di questi controllori dei fatti, che si direbbe non controllano nemmeno la loro peristalsi intestinali . Ecco infatti cosa si legge su Facta dopo che essi hanno decretato che non esiste il grafene nei vaccini è che la ricerca di Delgado Martin è falsa.

“Non abbiamo modo di stabilire se quanto visualizzato al microscopio sia effettivamente vaccino contro la Covid-19, né se il preparato sia privo di contaminanti, ma anche se così fosse le fotografie al microscopio presentate nell’articolo non dimostrano la presenza di ossido di grafene”

Perché non lo dimostrano ?

“Altri materiali, come nanoparticelle organiche, possono assumere un aspetto simile”

Allora quando ci fanno vedere i coronavirus al microscopio non significa nulla perché ci sono decine e decine di virus simili anzi quasi identici. Ma comunque il fato che posano esistere fenomeni simili non è certo una prova di un bel nulla se non della malafede di chi scrive e della stupidità di chi ci crede.

Infine si apprende che la notizia è falsa perché è stata verificata “dai nostri colleghi fact-checker spagnoli di Newtral e dagli esperti da loro consultati, il grafene o il suo ossido non fanno parte dei vaccini (né, tantomeno, inducono proprietà magnetiche)” Insomma non esiste alcuna dimostrazione della falsità della notizia, ma si vede solo all’opera un sistema autoreferenziale nel quale la “prova” della falsità consiste nella loro difformità dalle versioni ufficiali e fa appello a un continuo rimpallo di presunte verifiche.   Verità e falsità hanno solo questo crinale che tuttavia proprio in ragione di tale criterio si trovano entrambe nell’area della menzogna.  Lascio perdere alcune affermazioni assolutamente fasulle sull’aspetto dell’ossido di grafene in soluzione perché non voglio perdermi a confutare fesserie che hanno poco senso e che solo dei ciuchi assoluti in chimica possono bersi. L’importante è comprendere come funziona l’informazione pandemica che è totalmente autoreferente e non sopporta alcun confronto anche perché ne uscirebbe con le ossa rotte.

Qui non è tanto importante valutare la consistenza dello studio di Delgado Martin che potrebbe essere confermato o smentito da esperimenti analoghi, quanto mettere in luce la tronfia ottusità dei falsari che vorrebbero far apparire buona la loro moneta di bugie.

 

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