La burocrazia medico sanitaria  mente costantemente quando si tratta di accreditare i vaccini, anche quando parla di cose che la riguardano direttamente. o quanto meno tende a non discostarsi da quelle che sono le tesi e gli indirizzi ufficiali. L’ American Medical association ( Ama)  la più grande associazione di medici e studenti di medicina degli Stati Uniti aveva diffuso una sorta di indagine secondo la quale il 96% dei camici bianchi del Paese si sarebbe completamente vaccinato. Sebbene il campione fosse ristrettissimo, appena 300 persone, tendeva sostanzialmente a isolare quei medici che invece sono contrari alla vaccinazione e almeno a tacitare le differenze che esistono tra professioni. Infatti una seconda indagine  l’Associazione dei medici e dei chirurghi americani (Aaps) ha dato risultati radicalmente differenti: su 700 professionisti, dunque su un base su una base più ampia, è venuto fuori che solo poco più del  40% dei medici si è completamente vaccinato mostrando che il sostegno dei medici alla campagna di vaccinazioni di massa è tutt’altro che unanime. Il sondaggio AAPS ha anche mostrato che il 54% dei medici intervistati era a conoscenza del fatto che molti pazienti  avevano sofferto o soffrivano di una “reazione avversa significativa”. Dei medici non vaccinati, l’ 80% ha dichiarato “Credo che il rischio di iniezioni superi il rischio di malattia ” e il 30% sostiene “Ho già avuto il COVID”.

Ora entrambi questi sondaggi sono puramente indicativi e non hanno una stretta validità statistica, come del resto molte delle ricerche o ricerchine d’occasione che ci vengono vendute come la verità suprema, ma appare molto chiaramente che la comunità medica americana  è tutt’altro che unanime riguardo alla vaccinazione di massa e che ci sono molti camici bianchi i quali nutrono forti dubbi. Appare anche chiaro come le posizioni critiche, anche quando sono maggioritarie, non riescono a sfondare la crosta mediatica che si è creata sulle vaccinazioni di massa e la loro presunta necessità e o sulla presunta sicurezza. Del resto sorprende che l’American Medical Association abbia voluto creare questa sensazione di unanimismo con un “sondaggio” che coinvolge  un numero di camici bianchi davvero esiguo, come se avesse paura di trovarsi di fronte a risultati non voluti, per cui si è limitata al compitino che permettesse di fare un titolo sui giornali, ma soprattutto che facesse notizia sulle riviste specializzate.  L’Aaps che invece è una associazione tradizionalmente disobbediente alla verità ufficiale, nel bene e nel male, non ha avuto affatto questa paura.

“È sbagliato chiamare una persona che rifiuta una vaccinazione un ‘anti-vax” – afferma il direttore esecutivo dell’Aaps Jane Orient –  “Praticamente nessun medico è ‘anti antibiotico’ o ‘antichirurgico’, mentre tutti sono contrari a trattamenti che ritengono non necessari, con più probabilità di nuocere che di apportare beneficio a un singolo paziente, o testati in modo inadeguato”.