La provocazione inglese finisce peer spaventare Londra per la rapidità e la decisione della risposta russa

In parecchi si sono indignati per l’azione di disturbo della nave inglese che ha forzato le acque russe per vedere come avrebbe reagito Mosca e ha desistito dalla provocazione solo alle prime cannonate di avvertimento. Ci si chiede come gli inglesi abbiano potuto pensare di farla franca, di negare addirittura gli avvertimenti arrivati dai russi che ovviamente sono registrati e di dare a bere la loro buona fede di cui non peraltro si ha più traccia più o meno dal 1661: almeno in questo campo ci sono tutti i mezzi per far venire fuori la verità e per sbugiardare i mentitori. Ma in realtà agli inglesi – che agivano anche in nome e per contro dei cugini americani – non interessava affatto saggiare le difese russe e nemmeno lanciare il sasso nascondendo la mano, volevano proprio attuare una provocazione aperta e sfacciata, dire ai russi: ci avete sconfitti in Ucraina e in Siria, ma noi continueremo a darvi fastidio come tafani tanto che ci portiamo dietro un giornalista della Bbc per testimoniare la volontà di esprimere la nostra rabbia.

E tuttavia si sono spaventati, non pensavano di essere presi a cannonate, non si aspettavano che un aereo li costringesse ad allontanarsi al confine acquatico lanciando bombe: come scrive il Guardian il Ministero della Difesa britannico non si aspettava che il Cremlino sparasse fin da subito colpi di avvertimento né soprattutto che lo dichiarasse. E quest’ultimo è  il vero punto dolente perché dimostra che la Russia è sicura del suo buon diritto nel  difendere le acquea della Crimea non ha alcun timore a dichiaralo, non ha più alcuna intenzione di stare sulla difensiva.  Questo è ciò che ha davvero sorpreso gli inglesi, ma ciò che che non viene detto  e che queste distrazioni di massa servono per non far comprendere agli stessi cittadini occidentali di essere guidati da una classe dirigente perdente che è stata sonoramente sconfitta nella piccola guerra mondiale 2010 – 2020. Provocano per non far capire che la Russia, ma anche la Cina sia pure in una posizione più defilata, hanno dettato le loro condizioni al vertice di Ginevra tra Putin e Biden. Condizioni che sono 1) gas russo per l’Europa al posto del petrolio proveniente dalle aree sotto controllo Usa; 2) agibilità della via della seta  con la costruzione della ferrovia transiberiana e della Magistral, che collega il lago Bajkal al fiume Amur, oltre alla realizzazione della ferrovia veloce Europa-Cina orientale e altre realizzazioni minori; 3) i negoziati per la riduzione degli armamenti che va oggi a vantaggio dell’alleanza russo – cinese  visto che non è tanto il numero di testate possedute ciò che conta, ma la capacità di mandarle a segno e l’occidente senza missili ipersonici è in grave svantaggio. Accettare la trattativa significa prolungare questo svantaggio più a lungo.

D’altro canto gli occidentali si sono accorti troppo tardi di aver favorito la creazione di un blocco euroasiatico più forte di loro e che non potrà essere diviso facilmente visto il grande vantaggio che esso costituisce per entrambi i contraenti. Ma ora dopo il drammatico decennio lungo o ventennio corto che comprende Bush – Obama  qualsiasi concessione per ottenere un qualche distacco tra Russia e Cina non potrebbe che essere interpretato per ciò che è ossia un segno di debolezza oltre ad essere enormente costoso sul piano dell’immagine.  Dunque non rimangono che le operazioni corsare nel Mar Nero, nel deserto siriano o magari nel Golfo persico  per nascondere sotto l’occasionale tracotanza la realtà delle cose e la sconfitta subita. E qui ci si deve necessariamente ricollegare alla seconda guerra in atto, la guerra civile  che le elite di comando stanno facendo contro i loro stessi cittadini  attraverso una pandemia totalmente narrata per ottenere la messa in mora delle libertà più elementari e un ferreo controllo sulle popolazioni ormai necessario per rimediare ai danni fatti lungo due decenni e alle situazioni insostenibili che si sono create.

Sarebbe davvero un guaio se queste elite che stanno mano perdendo consenso apparissero anche come perdenti nei confronti degli stessi nemici che hanno voluto creare a tutti i costi:  cosa accadrebbe se dopo aver tormentato Trump per 4 anni con la balla del Russiangate, adesso mostrassero di essere state sconfitte? In Usa dove esiste ormai una situazione di incipiente guerra civile verrebbero travolte. Non è detto che non accada egualmente, ma intanto le clasi dominanti occidentali devono conservare l’immagine di onnipotenza, anche se in questo caso lo possono fare solo mediaticamente, cercando di nascondere la realtà dei compromessi a cui sono dovute scendere e attraverso  imprese ad altro impatto emotivo come quelle del cacciatorpediniere Defender. Del resto se non si può più essere orsi, tanto vale essere tafani.