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La Siria e l’irrilevanza dell’informazione occidentale

Il 27 maggio è accaduto qualcosa di straordinario con la rielezione di Assad: la vittoria di un popolo contro un nemico brutale che ha messo in piedi contro di lui una guerra ibrida durata 10 anni, ma ha messo in luce anche la non credibilità dell’occidente e la totale irrilevanza della sua informazione: tutto ciò che è stato scritto, fatto, ordito, mentito, ammazzato ha solo inciso sulle opinioni pubbliche occidentali e non di certo sui Siriani che ovviamente non hanno nemmeno per un momento creduto a tutto il cinema occidentale mentre invece sono diventati sempre più coscienti del cinismo dei nemici.  Non dimentichiamo che nel 2012, il falco della guerra Hillary Clinton disse al mondo che “i giorni di Assad sono contati”, Clinton ha anche sostenuto una No Fly Zone in Siria nel 2015, pur ammettendo che tali misure avrebbero provocato un maggiore spargimento di sangue e “avrebbero ucciso molti siriani”. Il mantra ” Assad se ne deve andare ” è stato stracciato dal popolo siriano, mentre molti dei leader occidentali che hanno partecipato alla guerra sporca contro la Siria sono caduti nel dimenticatoio Assad rimane, forse più popolare che mai.

Charlie Skelton, un giornalista del Guardian a cui l’integrità non ha portato soldi e carriera scrisse nel 2012: “Usa e Regno Unito  stanno vendendo l’idea dell’intervento militare e del cambio di regime, ma molti degli “attivisti” e dei portavoce che rappresentano l’opposizione siriana sono strettamente (e in molti casi finanziariamente) interconnessi con Washington e Londra. Il che significa che le informazioni e le statistiche provenienti da queste fonti non sono notizie: sono una campagna di pubbliche relazioni.” E quattro anni dopo un altro giornalista, John Rosenthal ha scritto: “Una volta che Washington e i suoi alleati europei hanno stabilito i termini della narrativa politicamente “corretta” della crisi siriana, i fatti che non sono riusciti a combaciare con quella narrativa sono stati considerati indesiderati e chiunque abbia cercato di denunciarli è stato inevitabilmente attaccato come “pro-Assad”. Questa assurda narrazione tenta ancora di  rimanere a galla e di dire che le elezioni non sono state regolari ( dopo quello che è successo in Usa, pensate un po’ che faccia tosta) e che Assad non aveva rivali. Certo che non li aveva perché sono proprio i briganti occidentali  che hanno congelato la vita politica della Siria tentando di impadronirsene.

Tutto questo berciare e narrare, pagare truppe mercenarie e troupes per fare il cinema degli elmetti bianchi,  ordinare di attribuire ad Assad la guerra chimica che invece facevano gli amici, non ha convinto nessuno fuori dall’occidente e serve solo a non mobilitare i cittadini, meglio i sudditi dell’impero, contro queste disonorevoli avventure, a mantenere una sorta di consenso ipnotico. Ma se io fossi un cittadino occidentale non ancora del tutto titanizzato dai media, mi chiederei come mai i governi globalisti con le loro risorse miliardarie, i loro  budget militari stratosferici che da soli basterebbero a dare – faccio solo un esempio – un eccellente e gratuita assistenza sanitaria a tutti i propri cittadini (e ne avanzerebbe anche un bel po’) non riescono più nei loro intenti. Come mai il superiore equipaggiamento militare dell’ISIS fornito dall’alleanza statunitense, i gruppi armati legati ad Al Qaeda, le vaste risorse della macchina mediatica imperialista, i 30 mila terroristi fatti affluire dalle più varie parti del mondo mediorientale ed africano, lo sfruttamento delle agenzie delle Nazioni Unite per criminalizzare ulteriormente il governo siriano, le misure coercitive politiche e diplomatiche, il blocco economico , l’incendio dei raccolti, il furto criminale e l’occupazione delle risorse, i tentativi di isolare la Siria e di demonizzare il presidente siriano, non sono riuscite a piegare la Siria che oggi festeggia Assad.

Me lo chiederei perché comincerei ad avere il sospetto che ceti politici subalterni ai poteri oligarchici ci stiano portando al massacro in tutti i sensi. Dopo un decennio di guerra, Assad è sinceramente festeggiato nelle piazze, l’Iran sta espandendo la sua influenza perché sta armando e aiutando le organizzazioni militari che combattono il terrorismo generato dagli Stati Uniti, i legami della Russia con la Siria sono più forti che mai e il Paese  ospita un avamposto militare russo in via di sviluppo che sfida l’egemonia statunitense nella regione, la Cina sta costruendo forti legami commerciali con la Siria e i suoi vicini che elimineranno gli Stati Uniti da qualsiasi contratto di ricostruzione postbellica, negando alla coalizione statunitense il consueto sfruttamento delle guerre che ha iniziato nei paesi che ha distrutto. E persino Hezbollah è più forte e più preparato militarmente che mai. Insomma l’autonominata “comunità internazionale” che poi vuol dire Usa, Israele e qualche ascaro di servizio sta diventando irrilevante, può distruggere tutto, ma non costruire nulla e ormai sta diventando la faccia stessa della menzogna. E dovrebbe diventare anche il nostro nemico.

 

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