Succede l’esatto contrario di quanto ci si sarebbe dovuti attendere: i decessi attribuiti al coronavirus e il numero di contagi aumenta con l’aumentare della percentuale di popolazione vaccinata con i preparato occidentali . e non si tratta solo di qualche area, ma di almeno 26 Paesi a cominciare dalle Seychelles, ultime in ordine di arrivo nel grottesco pandemico.  In Brasile, per esempio dove il 16 gennaio hanno iniziato a essere somministrati i vaccini i decessi attribuiti al nuovo virus sono aumentati vertiginosamente. Quattro mesi dopo i morti sono ancora molto di più di quanti non fossero prima dell’inizio della vaccinazione. Stessa cosa nelle isole di Antigua e Barbuda nei Caraibi, che hanno iniziato a vaccinare le persone il 17 febbraio, e hanno  entrambe riportato un forte aumento delle morti il più alto,  da quando è iniziata la pandemia. Ci sono voluti due mesi interi perché i numeri dei casi tornassero ai livelli pre-vaccinazione. Anche in Paraguay si sta assistendo a un aumento simile: il suo programma di vaccinazione è iniziato il 21 febbraio e le morti hanno continuato ad aumentare in modo esponenziale. Più vaccini vengono somministrati, più morti vengono segnalate. Spostandosi in Qatar, che si è iniziato a vaccinare a partire dal 28 viene segnalato un corrispondente aumento dei decessi. Sono passati più di tre mesi dall’inizio delle iniezioni e il numero dei decessi non è tornato ai livelli pre-vaccino. La lista va avanti  con Canada, Maldive, Austria, Mongolia, Ungheria Estonia, Gibilterra, India, Stati Uniti, Uruguay, Bangladesh, Israele, Cile, Pakistan,  che riportano tutti dati simili. Comunque andando su Our Word Data, potrete toglier vi ogni sfizio numerico.

Naturalmente è quasi impossibile sapere con quali specifici criteri vengono accertate le positività post vaccini a mRna, visti i limiti dei tamponi e l’impossibilità di comprendere i criteri con cui sono utilizzati ( vedi post precedente) e soprattutto gestiti., ma di certo la setta vaccinale respinge a priori l’idea che i decessi possano essere attribuiti ai vaccini in barba a qualsiasi criterio scientifico che dovrebbe sospendere il giudizio in attesa di risultanze certe. Tuttavia è difficile trovare qualcosa di scientifico in questa vicenda pandemica che invece segna il fallimento dello spirito stesso della scienza. Per ora ci si barcamena tra “non spiegazioni”  ovvero facendo lo slalom tra le varianti su nessuna delle quali in realtà è stato condotto uno studio approfondito, che peraltro non sono affatto mutazioni dovute al codice genetico, ma presentano solo cambiamenti minimi non in grado di influenzare l’aggressività o la capacità di diffusione del virus cone del resto confermano le primissime ricerche . Ma queste famose “varianti” erano già pronte nella cassetta degli attrezzi di Big Pharma per mettere una pezza nel caso qualcosa fosse andato storto. Va detto che il Cdc americano è uno dei pionieri di questa tattica di chiarimenti che non chiariscono un bel nulla se non che le multinazionali del farmaco non voglio mollare l’osso, ma c’era da aspettarselo visto che in realtà è un organismo di controllo, ma un produttore in proprio di vaccini.

Tuttavia la richiesta a sorpresa fatta dall’Oms nel febbraio scorso di fermare le campagne vaccinali una volta immunizzato  il personale sanitario probabilmente rifletteva preoccupazioni non fatte trapelare al pubblico: il pretesto per questa uscita era quello di rendere disponibile il vaccino anche nei Paesi più poveri, ma francamente era un argomento troppo debole anche se è stato interpretato in chiave geopolitica immaginando che la preoccupazione dell’Oms fosse quella di arginare i vaccini russi e cinesi.  Probabilmente sotto c’è molto di più: secondo un numero sempre più alto di medici che rompono il silenzio per non dire l’omertà queste morti non sono dovute solo a reazioni avverse particolarmente gravi come quelle trombotiche, ma sono probabilmente causate dal fatto che i preparati a mRna indeboliscono il sistema immunitario rendendo più gravi tutte le altre infezioni, cosa che specie in tarda età non è proprio un toccasana. Questo effetto era stato ipotizzato e previsto da numerosi studiosi che naturalmente sono stati silenziati ed è l’ipotesi più razionale anche se la più inquietante perché non si sa se questo effetto di depressione immunitaria sia passeggera o duratura : il minimo tributo che si dovrebbe alle cavie umane sarebbe almeno quello di studiare in maniera approfondita il fenomeno invece di negarlo tout court.

Sta di fatto che questo aumento di contagi e di morti post vaccino è proprio la famosa terza ondata che doveva essere evitata proprio con l’inizio della campagne vaccinali.