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Grida di dolore dalla rete

Cancellata la petizione contro ID 2020

Ho sempre considerato piuttosto bizzarro sperare che un potere sempre più cinico sia sensibile alle petizioni o ad analoghi strumenti che si prefiggono di surrogare una democrazia sempre più “post”, specialmente quando vengono usati mezzi messi a disposizione da società private che ci lucrano sopra, ma che ovviamente fanno parte di un mondo social che vuole imporre una propria visione delle cose. E infatti una delle società più note in questo campo , ossia Change.org  ha rimosso la petizione  “Stop ID 2020“, l’ormai famoso progetto per un identità digitale promosso da Bill Gates attraverso Gavi Alliance e sostenuto dalla Rockefeller Foundation, peraltro già approvato in gennaio dal parlamento tedesco. La petizione, dopo aver raccolto quasi 200,000 firme, è stata chiusa per stessa decisione di Change.org che ha spiegato in una e-mail indirizzata agli organizzatori che questo tipo di iniziative violano le norme del sito. Certo non si capisce come mai questa questa iniziativa così fuori da fantomatiche regole sia stata on line  e disponibile alle firme per settimane prima che la società di accorgesse della sua “irregolarità” per così dire. Ma è abbastanza semplice capirlo: quando le firme erano poche, la petizione era innocua, ma quando si è visto che crescevano in maniera esponenziale sono saltate fuori le presunte regole censorie. Change. org era nata  con l’intenzione di “cambiare l’equilibrio di potere tra individui e grandi organizzazioni” E infatti ha voluto dimostrato che tale equilibrio è cambiato: gli individui non valgono più nulla e le grandi organizzazioni tutto. Lo dicono le “regole”.

I nuovi troll di Biden

L’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di collaborare con società private per monitorare le “chiacchiere estremiste degli americani online” come parte di un piano che consentirebbe alle agenzie federali di aggirare gli attuali limiti legali sulla raccolta dei dati. Secondo le fonti della Cnn all’interno del Department of Homeland Security (DHS) , i piani riguarderebbero app di messaggistica private e crittografate come Whatsapp e Telegram e implicherebbero “l’utilizzo di entità esterne che possono accedere legalmente a questi gruppi privati ​​per raccogliere grandi quantità di informazioni che potrebbero aiutare il DHS a identificare narrazioni chiave man mano che emergono.” Per esempio per identificare quei “terroristi” che si battono contro i passaporti vaccinali. Ma secondo la Cnn, alcune delle entità esterne prese in considerazione dal DHS includono ricercatori e organizzazioni non profit ( vedi Ong) che utilizzano identità segrete e false personalità per accedere a gruppi privati ​​su piattaforme di discussione e di scambio. Una sorta di programma molto simile è allo studio anche in Europa, per usare il pretesto della sorveglianza antiterroristica, al fine di controllare massicciamente le comunicazioni dei cittadini.

Anti Greta fuori da You Tube

YouTube ha cancellato il canale di Naomi Seibt, una giovane attivista tedesca, definita “anti-Greta” per aver sfidato l’attivismo contro i cambiamenti climatici estremi. Ma ciò che ha davvero dato fastidio a Google è stata la posizione della Seibt in merito alla narrazione pandemica e infatti non appena ha toccato questo argomento ha ricevuto due avvertimenti dalla piattaforma per i suoi contenuti sul Covid che secondo YouTube violavano le sue politiche di informazione o meglio di disinformazione .  La ragazza però non si è arresa e ricorrerà alle vie legali: Big Tech è responsabile della censura e cerca di rinchiuderci in un “carcere” mettendo a tacere la verità”.

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