Leggiamo infatti che: “ I benefici di Vaxzevria ( è il nuovo nome dato al vaccino di AstraZeneca, per tentare di smorzare l’impatto delle reazioni avverse, come se si trattasse di un qualunque articolo commerciale) superano i rischi negli adulti di tutte le età; tuttavia, dopo la vaccinazione si sono verificati casi molto rari di coaguli di sangue con trombosi “. Ma subito dopo viene presentata la seguente tabella:
Come si può agevolmente notare il rischio di finire in terapia intensiva per Covid ( e su questo già si dovrebbe riaprire per l’ennesima volta il capitolo della manipolazione a scopo di lucro) è inferiore al rischio di trombosi successiva al vaccino nella fascia di età tra 0 e 49 anni ed è uguale in quella da 50 a 59. Ma cosa ci si potrebbe aspettare da un organismo il cui capo, Emer Cooke, entrato in carica lo scorso novembre, è da decenni uno dei principali lobbisti dell’industria farmaceutica. . Tra il 1991 e il 1998 ha lavorato per la Federazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche ( EFPIA ), un’organizzazione ombrello europea di cui sono membri numerose aziende farmaceutiche, tra cui AstraZeneca , Johnson & Johnson e Pfizer. Quindi figuriamoci.
Ma per soprammercato dobbiamo considerare che le cifre ufficiali sono gravemente alterate a causa del fatto che le segnalazioni di casi avversi e di decessi sono inferiori al reale e che i casi di covid ospedalizzati risentono del fatto che un letto dedicato a questa patologia riceve contributi che arrivano al doppio rispetto al normale. non è certo un caso se l’Ema su cui gravano responsabilità enormi che non è detto rimangano per sempre coperte e nascoste, ha annunciato una collaborazione sul monitoraggio dei vaccini con il Centro europeo di controllo e prevenzione delle malattie: un modo per scaricare su altri l’onere delle troppe bugie.