Pare che finora nessuno abbia ancora scelto questa via, anche perché potrebbe essere davvero macabra ma è questione di poco prima che si arrivi anche a quest’ultimo stadio di degradazione: per ora almeno negli Usa dove l’umanoicità è sempre più progredita, c’è stato un boom di vendite dei modelli diciamo così standard: facendo una media risulta una crescita del 50 per cento della domanda da parte di soggetti di sesso maschile (oh che bestemmia, ma si fa per capirci) e del 33 di quella da parte di coppie, il che forse è ancora più significativo e per quanto mi riguarda assolutamente stupefacente. Addirittura poi c’è stato un aumento della richiesta di bambole sessuali anche nei bordelli, alcuni dei quali sono nati già nell’estate scorsa a Vienna, Dortmund, Toronto, Helsinki, Parigi, Mosca, Barcellona. A questo punto è arrivato il terrore di frequentare altri esseri umani al quale ci hanno spinto, prima con una lunga atomizzazione sociale e poi con la paura. Arriverà il giorno in cui una di queste bambole robot dirà al suo cliente: “perché non parli?” Chi sono le bambole e chi sono gli uomini che del resto si fanno trattare come bambole dal potere? Il fatto più interessante di come la difficoltà dell’altro sia cresciuta al punto da diventare la normalità dentro un discorso pubblico sempre pieno di umanità astratta e fraudolenta, è il fatto che nei media il fenomeno dell’umanoide nel letto è trattato com sempre maggior simpatia e comprensione come se si trattasse di una questione banalmente sessuale e non dei segnali di un’antropologia alienata costruita dal sistema. Ma già i media e i giornali non sono anche loro fatti di plastica, solo un’imitazione di ciò che dovrebbero essere? Semplici modelli tridimensionali di un’informazione che è morta, ma che strilla e si agita come se fosse viva.