Mort2020

 

Più distruzione economica e più morti: si potrebbe condensare in queste parole il nuovo studio del Cesifo, uno dei più importanti centri di analisi  economico – politica della Germania , che ha esaminato da vicino i risultati delle misure anti Covid. Già l’anno scorso due ricerche, la più nota delle quali quella di ricercatori dell’Università di Stanford, avevano evidenziato la mancanza di correlazione tra la severità dei blocchi e i tassi di mortalità, ma adesso questi risultati sono stati pienamente confermati dallo studio Cesifo basato su modelli utilizzati in economia e scienze politiche più che su quelli epidemiologi, a dimostrazione che con qualsiasi tipo di approccio il risultato è sempre lo stesso. La ricerca in questione mette a confronto i tassi  settimanali  di mortalità nel primo semestre dell’anno in 2017, 2018, 2019 e 2020 in 24 paesi europei che hanno preso misure politiche molto diverse contro il virus e con tempistiche differenti: il risultato è che misure di blocco più severe non sono  associate a una mortalità inferiore, al contrario come è facile vedere dalla tabella riportata all’inizio del post. In altre parole, i confinamenti e i distanziamenti non hanno affatto funzionato, e anche gli interventi precoci non hanno offerto vantaggi o efficacia aggiuntivi e anzi sono probabilmente  all’origine del numero significativamente maggiore di decessi , in particolare nella fascia di età 70-89 anni, nella primavera 2020.

Ovviamente tutto questo esaminato da vicino svela la mistificazione pandemica su ogni livello e il fatto che essa sia stata usata come pretesto  per mettere in piedi misure anticostituzionali e rivolte all’ingegneria sociale, che vengono insensatamente ribadite anche di fronte all’evidenza del loro fallimento, ma in ogni caso l’insieme dei dati porta a confrontare direttamente  la caduta economica provocata dalla durata, dal tipo e dalla severità dei blocchi con la salita della mortalità. Gli esempi suggeriscono anche che la tempistica del blocco potrebbe non essere stato  un fattore significativo nell’andamento della mortalità: mentre Belgio e Portogallo sono stati tra i paesi più rapidi a  bloccarsi subito dopo la prima morte correlata al Covid, il primo ha visto un aumento della mortalità dellì 11 % rispetto ai tre anni precedenti, mentre il secondo  ha registrato solo un aumento del 2%.  Lo studio infine, associando un numero più alto di decessi con una più vertiginosa caduta economica suggerisce che vi possa essere un effetto valanga con un aumento futuro dei decessi dovuto all’allargamento dell’area di povertà e alla minore possibilità di cura e assistenza.