Ora se Kissinger arriva a dire queste cose vuol dire che la situazione è davvero grave. È sempre difficile per le grandi potenze accettare che il mondo sia cambiato, soprattutto quando tale cambiamento va a loro discapito, ma il comportamento dell’amministrazione Biden, che usa deliberatamente una retorica minacciosa e diplomaticamente inaudita , che ricorre agli insulti personali contro Putin e Xi, è un segno di debolezza e di rabbiosa impotenza che sono la miscela più esplosiva e incontrollabile: gli Stati Uniti storicamente non si sono impegnati in questo tipo di retorica quando erano all’apice del loro potere. Ora devono prendere atto che non sono più l’unica superpotenza del mondo e che i loro rivali non accettano più tale aggressione, motivo per cui la delegazione cinese che si è recata in Alaska il mese scorso ha chiaramente affermato di non accettare alcun linguaggio di forza.
Questa aggressività, come mi è toccato far notare più volte, non solo gira a vuoto ed è estremamente pericolosa, ma è anche un potente acceleratore del declino: per esempio è ad essa che si deve la stretta cooperazione fra Russia e Cina dopo la vicenda Ucraina creando così un invalicabile muro che unisce la potenza economica cinese a quella militare della Russia.