Di per sé si tratta di una frase per molti versi ingannevole: intanto perché non è stata fornita alcuna cifra che riguardi il totale di queste reazioni avverse mortali così da smetterla con le frasi vaghe riguardo il rapporto rischio beneficio e cominciare a scoprire le carte , ma soprattutto perché i decessi riguardano persone, donne in particolare, in età piuttosto giovane che hanno un rischio quasi nullo di avere conseguenze gravi dal coronavirus. Non è sul totale dei presunti decessi da Covid che fa fatta l’analisi rischio benefico, ma sull’età media delle persone che ci hanno lasciato le penne. Quindi quando Emer Cooke, direttrice dell’Ema – pur confermando che i casi riportati di coaguli nel sangue in soggetti vaccinati con AstraZeneca siano in effetti da inserire tra gli effetti collaterali del farmaco – dice che i vaccini “ci stiano aiutando moltissimo nella lotta alla pandemia, proteggendoci dai sintomi gravi e dalle forme mortali della malattia.” non fa altro che inanellare una serie di cavolate retoriche: il fatto sostanziale è che i decessi da coronavirus, pur gonfiati all’inverosimile, coinvolgono per la quasi totalità persone con un età superiore a quella media di vita e con gravi comorbilità. Quelle invece morte dopo il vaccino hanno un’età media di molto inferiore e senza gravi patologie: se confrontiamo questi decessi con quelli delle persone sane con meno di 65 anni il rischio vaccini diventa molto più alto di quanto non si voglia confessare. Diventa poi altissimo se consideriamo che i veri decessi da Covid sono una piccola parte di quelli attribuitigli proprio per per creare l’atmosfera di paura a atta alla vaccinazione universale: è come il cane che si morde la coda Sostenere genericamente che i ” benefici complessivi” superano i rischi è un ragionamento capzioso e illusorio che evita completamente il problema.
Inutile dire che nessuno dei pressenti si è azzardato a proporre questo evidente argomento che dovrebbe essere il minimo sindacale della correttezza scientifica: diciamolo questi non sono più medici, ma piazzisti dei vaccini e che Ippocrate ha la stessa affinità con loro dei cavoli a merenda.