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Debbo dire che non ho mai amato il personaggio di Fantozzi perché rappresenta la fine della commedia all’italiana e in qualche modo l’intera mutazione della società :  invece di colpire il malcostume e il vizio facendo della giocosità un’arma polemica, le avventure del famoso ragioniere si prendono gioco dell’onestà e della virtù. Forse è per questo che è rimasto nel linguaggio quel “merdaccia” con cui i capi prendono in giro Fantozzi, ma in generale i sottoposti che ormai abbozzano e non hanno alcuna intenzione di ribellarsi, ma considerano l’adeguarsi un destino inevitabile. Per questo ho proprio voglia di prendere questa parola e di ritirarla in facci ai potenti, ancorché essi siano solo ometti di terzo piano come l’illustre signor Di Maio, stuporoso ministro del esteri, che qualche giorno fa ha spinto il Paese nella vergogna facendogli votare all’Onu per la continuazione dell’embargo a Cuba imposto senza la minima ragione da quasi tre quarti di secolo dalla tirannia globale americana. Proprio quella Cuba che recentemente aveva aiutato l’Italia o meglio il suo subalterno e incompetente  governo a uscire fuori dalla confusione sanitaria, quella Cuba che ha un vaccino mentre noi abbiamo solo virologi improvvisati e senza alcuna reale competenza e pubblicazione scientifica che lucrano sulle presenza televisive come tronisti, solo un po’ meno intelligenti.

Ora però il prode Di Maio contesta questa verità e dice che nessuno ha votato contro la fine dell’embargo a Cuba, bensì contro” una risoluzione presentata dai paesi non allineati che chiedeva di abolire lo strumento delle sanzioni come strumento in sé, non per Cuba, per tutto il mondo, di non accettare più lo strumento sanzionatorio come uno degli strumenti a disposizione delle reazioni dei singoli stati o delle organizzazioni sovranazionali. Credo che siamo tutti d’accordo che si tratta di una generalizzazione che non si può accettare. Peggio mi sento perché vuol, dire che  l’Italia ha votato a favore di tutti gli embarghi, senza alcuna distinzione. Oh che mi esce dalle labbra quella fatidica parola fantozziana … merdaccia. Si perché innanzitutto il regime sanzionatorio è di per sé immorale perché non colpisce i regimi o il potere secondo criteri dettato dalla potenza egemone, bensì le popolazioni spesso affamandole e facendo mancare loro cibo e medicine. Poi perché non esiste alcun criterio oggettivo per mettere in piedi operazioni sanzionatorie e nemmeno esse dipendono dalla prova inconfutabile dei fatti che si vorrebbero punire o delle situazioni che si vorrebbero dipanare e lo abbiamo visto in questi ultimi decenni mille volte: insomma il sistema degli embarghi può essere usato in maniera spregiudicata per qualsiasi operazione geopolitica e di potere, è solo uno strumento dell’imperialismo. Ma come ha detto lo stesso Di Maio “Russia e Cina hanno valori diversi dai nostri” una tipiche frasi nulla dicenti che tuttavia in questo caso significa che Russia e Cina non hanno il valore dell’imperialismo. Dalla paella nella brace.  Capisco che se Di Maio non avesse detto sissignore a questa offesa della civiltà, i suoi padroni lo avrebbero chiamato a rapporto trattandolo da merdaccia e persino quell’altro squallido capufficio corrotto  di nome Draghi lo avrebbe fatto. Ma così è una merdaccia per tutti gli altri: è il karma di Di Maio che dovrebbe stare assolutamente zitto per poter apparire come un uomo.