La corte costituzionale tedesca ha bloccato il Recovery Fund appena approvato dai due rami del Parlamento tedesco in attesa di prendere una decisione in merito alla sua costituzionalità.  Siamo stati fatti prigionieri, condannati ai domiciliari sulla base di una ondata influenzale, ingannati in tutti i sensi e per mantenere la pace sociale il potere oligarchico europeo ha sventolato misure eccezionali sotto gli occhi dei poveri italiani la cui economia, per ragioni strutturali, è stata la più colpita dalla narrazione pandemica: 750 miliardi, di cui circa 209 in sei anni all’Italia tra contributi e prestiti condizionati alle solite e note riforme volte al massacro sociale. In realtà si tratta comunque di una cifra complessivamente modesta, inferiore ai capitali immessi  nel resto del mondo e inferiore a quanto Germania e Francia stanno facendo in proprio, ma per 9 mesi si è alimentata la speranza che le enormi perdite subite avrebbero potuto essere sanate quanto meno in parte da questa valanga di miliardi e hanno tenuto buoni, con il miraggio di contributi e ristori, le centinaia di migliaia di autonomi rovinati dagli inutili confinamenti. E adesso è possibile che non avremo nemmeno il becco di un quattrino. Non è un caso se proprio da qualche giorno si comincia a dire insistentemente, a partire  dal ministro Franco, che gli aiuti potranno terminare a fine 2021. 

Ma la delusione in realtà riguarda solo che si è fatto illudere: infatti man mano che passava il tempo si è capito che gli 82 miliardi a “fondo perduto” erano in gran parte una partita di giro sul bilancio di Bruxelles di cui l’Italia è contributore netto mentre i 127 miliardi di prestiti, tra l’altro a interessi maggiori rispetto a quelli dei titoli di stato che sono stati venduti negli ultimi mesi a interessi negativi, verranno ripianati da nuove tasse.  Come ha scritto l’economista Emiliano Brancaccio sul Financial Times a conti fatti   “l’Italia riceverà molto meno di 10 miliardi all’anno dall’Europa per i prossimi sei anni”.  Il fatto è che solo per riparare i disastri del 2020 ne occorrerebbero dai 160 come minimo ai 300 – a seconda dei calcoli – e visto che non cessa la scellerata narrazione pandemica  ne occorreranno altrettanti per il per il 2021. Ma anche questo piccolo contributo non dico simbolico, ma quasi, volto soprattutto a tamponare nell’immediato  la pace sociale, adesso rischia di venire cancellato a dimostrazione che l’Europa esiste solo quando c’à da imporre le ricette neoliberiste con i loro massacri di diritti e di stato sociale , ma si volatilizza totalmente quando si tratta di esercitare una qualunque forma di solidarietà e di unione reale in vista dei quali abbiamo gettato alle ortiche ogni forma di sovranità.

In un post di qualche tempo fa,  parlando dell’arrivo di Draghi – che certo non è stato chiamato come sommo sacerdote a gestire la piccola elemosina che oggi rischia di non esserci nemmeno più, ma a completare la svendita del Paese che egli stesso ha iniziato sul Britannia – riferii alcune voci che circolavano nei corridoi ministeriali secondo le quali si sarebbe arrivati a un prestito forzoso garantito dai beni dello stato, l’ennesima truffa perché tali beni sono già dei cittadini italiani almeno per ora,  ma la posta è altissima perché  si tratta di mettere le mani  su un complesso di risparmio privato che ammonta a  quasi 4500 miliardi di cui 1000 miliardi in conti correnti e altri quasi 500 miliardi in conti vincolati. Adesso che il recovery è in bilico e che con tutta probabilità anche se passasse diventerà ancora più striminzito, questo possibile prestito forzoso diventa più incombente , anche se ovviamente non sarà chiamato con questo nome  che ricorda la guerra verso la quale peraltro la cricca criminale di Washington ci sta spingendo. Vedremo con quale arzigogolo condiranno questa amara minestra.

Ma una cosa dovremmo imparare da questa vicenda: meglio soli che male accompagnati, al contrario di quanto pensino o meglio siano stati indotti a credere i più e prima si arriva a capirlo, prima riusciremo, forse, a ritrovare dignità e a ricominciare una nuova storia. 

 

Siamo anche su Telegram all’indirizzo https://t.me/simplicissimus2