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La Merkel desnuda

Non c’è organo di informazione che non abbia dato la triste novella, almeno dal punto di vista del biopotere: la signora Merkel aveva deciso di chiudere tutto per Pasqua compresi supermercati e di aggiungere per giunta due giorni di fermo alle festività che in Germania  sono molto importanti, ma di fronte alle forti proteste provenienti da tutta la società tedesca, persino dai vescovi per una volta disubbidienti alll’ex cappellano dei generali golpisti argentini che ora risiede a Roma in incognito facendosi chiamare Francisco Primero  e di fronte al crollo dei sondaggi per una Cdu già castigata da elezioni disastrose,  è stata costretta a tornare precipitosamente sui suoi passi, a rivedere le restrizioni, a chiedere scusa e ad ammettere di aver sbagliato. La notizia è dunque nota, ma essa è comparsa quasi ovunque priva di quel contesto cognitivo necessario a comprendere quale sia l’importanza capitale di una vicenda del genere e ciò che svela riguardo alla dittatura sanitaria: sulla base di quali considerazioni è stata presa la decisione di chiudere tutto per Pasqua e sulla base di quali altre considerazioni si è fatta marcia indietro dopo 24 ore? Di certo nel pochissimo tempo trascorso  dal diktat pasquale alla sua revoca nulla dei dati, delle situazioni, delle linee guida  e della loro interpretazione “scientifica” può essere cambiato: la Merkel insomma ha svelato  lo spettacolo di un potere complessivo che si nasconde dietro una pseudo scienza inventata ad hoc all’inizio dello scorso anno per sottrarre libertà e socialità ai cittadini, per resettare ampie fette di economia e che inventa restrizioni prive di senso sanitario, ma funzionali a questo scopo, a saggiare il limite di resistenza e ubbidienza delle persone, a vendere vaccini, ma senza alcun reale fondamento. dunque misure totalmente gratuite e  distantissime dall’epidemiologia come la conoscevamo. E non è certo un caso che nella primavera scorsa è stato proprio il governo tedesco a pagare illustri scienziati e ricercatori perché dessero la previsione più drammatica possibile della pandemia e permettere così i confinamenti come esperimento sociale, non certo per proteggere la salute. Insomma la regina è apparsa nuda, assieme ai suoi cortigiani e al personale di servizio.

Ma c’è anche un altra considerazione da fare e cioè che questa vicenda mette in luce la mediocrità della Merkel punto di  riferimento dell’intera Europa, una mediocrità che si rivela come ubbidienza passiva al politicamente corretto di origine neoliberista. Del resto essa fu scelta dalla Cdu come successore di Kohl e cancelliera proprio per il suo profilo basso, per non avere alcuna visione propria, per la sua permeabilità all’ambiente. Non perché sia una grande camaleontessa, ma semplicemente per la sua incapacità di essere davvero qualcosa, e la sua rapidità nell’ adattarsi al contenitore come del resto si addice alla liquidità contemporanea: in carriera nella Germania comunista dove aveva scalato i posti della rappresentanza giovanile del partito e quasi certamente in forza alla Stasi, si è immediatamente convertita al capitalismo già nella sua forma neoliberista, all’indomani della caduta del muro e con la stessa velocità di cadute dei mattoni. Era insomma il personaggio ideale per poter guidare con polso un’Europa che doveva asserire il declino della politica e la primogenitura delle elites finanziarie e industriali. L’unica farina del suo sacco  è stata quella di sviluppare fino in fondo un conflitto economico  – monetario per l’egemonia continentale, progetto che comunque era nella logica inevitabile della moneta unica e andava a vantaggio degli utilizzatori finali di un Europa desocializzata e privatizzata . Ed ecco che le due cose si saldano assieme: la narrazione pandemica perseguita attivamente da Berlino anche nei modi sgangherati che vediamo e l’incapacità di andare oltre il misero orizzonte globalista che comprende solo l’estensione, ma senza alcuna profondità, giusto uno strato superficiale di neolingua e di potere.

Quindi figuriamoci da noi a cosa può arrivare tutto questo, con misure assurde e ballerine, soloni da salotto  e un ministro della Sanita che tira i dadi per decidere se aprire e chiudere, sicuro che gli italiani non oseranno interrompere il gioco al massacro per paura di perdere la posta: non andranno mai a vedere il bluff.

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