Per fortuna la vicenda di AstraZeneca con i suoi vergognosi tira e molla, le sue giravolte attorno a una pandemia tutta narrata ha disorientato molti e per qualche momento ha fatto abbassare la coda di paglia alla vaccinara dell’informazione mainstream incapace di giustificare in qualche modo questa inaspettata caduta dall’empireo sanitario. La cosa che si può sperare è che lo sconcerto intorno a questa farsa attivi qualche neurone silente e promuova un risveglio cognitivo che faccia comprendere come la scienza e la salute c’entrino poco o nulla nelle vicende narrative della pandemia e ciò che conta sono denaro e potere nelle loro varie declinazioni. Soprattutto dopo anni di privatizzazione prima strisciante e poi trionfante non esistono più controlli pubblici nella sanità, che tutto il gioco è interno a Big Pharma. Quello a cui abbiamo assistito non è uno scontro sui vaccini, sull’efficacia, le razioni avverse e i decessi che tanto nessuna cosiddetta autorità sanitaria è disposta a riconoscere nonostante una correlazione innegabile, ma uno scontro fra interessi che avviene praticamente senza arbitri in campo. O comunque con arbitri comprati. L’Ema l’agenzia europea del farmaco, l’ente che dovrebbe dirimere tali questioni e autorizzare i farmaci ( sempre con procedure secretate) ha una struttura di azione e un bilancio che non le consentono alcuna obiettività: basti pensare che su un bilancio che l’anno scorso è stato di 358 milioni , l’84 per cento, cioè 307 milioni, deriva dalle aziende farmaceutiche e soltanto il resto da contributi della Ue, una struttura di base che poi si riverbera su tutte le agenzie nazionali del farmaco che sono totalmente a traino. Quindi sono le stesse case farmaceutiche che alla fine fanno la politica del farmaco reiterando un must della società liberista dove il controllato diventa controllore. E naturalmente propongono le proprie tesi, anche le più assurde attraverso i media mainstream.
Ciò che è successo è che l’affaire AstraZeneca con cui forse si voleva mettere in difficoltà un concorrente magari con troppe reazioni avverse palesi, è precipitosamente rientrato in tempi così brevi da non consentire alcun accertamento, per la paura che l’inatteso “vuoto” vaccinale favorisse l’ingresso del preparato russo Sputnik V che non è consentito dentro la Nato vaccinale e anche che la vicenda potesse creare sfiducia nel gregge pure nei confronti di altri prepararti e dunque minare la fede nel Santo Graal della salvezza e scuotere la credibilità delle autorità sanitarie. Così dopo aver sospeso il vaccino AstraZeneca, pur continuando incoerentemente a negare qualsiasi correlazione con i casi di trombosi verificatisi dopo l’iniezione, l’Ema lo ha prontamente riabilitato prima che si creasse scetticismo in merito a tutti i vaccini. Come del resto ci dice la ragione: se è vero come affermano le stesse case produttrici che i vaccinati possono continuare a diffondere il virus, che l’immunità dura pochi mesi e che addirittura come sembra alcuni preparati possano addirittura aumentare i contagi, anche senza prendere in considerazione le varianti, essi sono del tutto inutili a risolvere il problema, mentre cresce a dismisura il rischio rispetto al beneficio anche a voler guardare altrove quando si verificano gli effetti avversi.
Comunque questa assurda batracomiomachia tutto interna a Big Pharma ha fatto una vittima illustre, quel professor Garattini che per anni è apparso ai più come voce critica rispetti ai farmaci e all’industria dei medesimi . Egli pur di non creare sfiducia attorno al vaccino AstraZeneca, ma indirettamente anche agli altri ha pronunciato una frase di una invidiabile trivialità intellettuale e di cui anche il barista all’angolo si sarebbe vergognato: “bisogna dire che in Italia ogni giorno muoiono circa 1.800-2.000 persone, e che qualche persona muoia avendo preso il vaccino il giorno prima fa parte della realtà”. Il che significherebbe che qualsiasi malattia non esiste e che i decessi sono solo un effetto statistico. Non mi risulta però che quando uno è positivo al tampone e muore magari per una malattia terminale, si faccia lo stesso ragionamento, ma appunto qui non c’è proprio nulla che riguardi la scienza e tutto invece che riguarda il denaro sia in maniera diretta, ossia quello delle aziende farmaceutiche che nel complesso hanno già raddoppiato i propri profitti, (aggiungendo 400 e pasa miliardi ai 450. di bilancio annuale delle prime dieci multinazionali del settore), sia indirettamente dentro un perverso perversi disegno da ricchi che procede a tentoni tra il bastone di una pandemia eterna e la illusoria carota dei vaccini per rivoltare il tavolo dove il gioco neoliberista si avviava a una sconfitta.
Commento.
A. All’atto pratico per curare il Covid-19 è successa la stessa cosa, le cure efficaci con farmaci poco costosi già esistono ma siccome coi vaccini Big Pharma ci guadagna molto ma molto di più e allora propaganda su TV e giornaloni dalla mattina alla sera per i vaccini di Big Pharma, non è che ci vuole un granchè a capirlo, tutt’altro!!
Poi vabbè, l’agenda economica dietro a tutta stà roba di pesante rallentamento forzato dell’economia ( lockdown, mascherine, distanziamento sociale, attesa messianica del vaccino, propaganda di TV e giornaloni ) ci sta il Grande Reset:
https://www.liberiamolitalia.org/2021/01/04/il-grande-reset-e-gia-qui-video-intervista-a-ilaria-bifarini/
B. il Prof Guido Rasi , ex direttore AIFA ed ex direttore EMA, viene invitato spesso su LaSetta ( La7TV ) nella trasmissione Piazza Pulita di Corrado Formigli, mai nessuno ha osato fargli domandine, semplici, semplici del genere:
a lei sembra normale che circa l’85% del budget EMA provenga da contributi delle case farmaceutiche? Non dovrebbe essere invece molto più normale al contrario overo che circa l’85% del budget EMA debba provenire dai contributi statali degli stati membri della UE? Non le sembra più che lampante un conflitto d’interessi del genere? Le sembra normale che i farmaci bocciati dall’EMA ogni anno si contano sulle dita di una mano ?
C. Domanda:
come mai nessuno ha osato fargli domandine, semplici, semplici del genere?
Risposta:
“Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso… e pubblica il falso.”, Mark Twain
“Gazzettiero non dice il vero o non lo dice tutto intero.”, antico detto popolare italiano.
Complimenti per l’articolo, cordiali saluti e buona serata.
Fabrice
A titolo integrativo.
“Cuccagna farmaceutica: l’Ema, agenzia europea che autorizza la vendita delle medicine, è finanziata all’84% da Big Pharma”,
di Tino Oldani per ItaliaOggi
4 settembre 2020
Il professor Silvio Garattini, 90 anni, fondatore dell’Istituto Mario Negri, sostiene da tempo che «la metà dei farmaci è inutile, una pillola su due è inutile». Il motivo? «Di uno stesso principio attivo, esistono sul mercato decine di prodotti farmaceutici, che di diverso hanno solo l’etichetta. Tutto questo non serve per curare i malati, bensì per gonfiare i profitti delle aziende farmaceutiche». Un esempio? Una ricerca scientifica pubblicata dal British Medical Journal ha appurato che il 65% dei farmaci oncologici, solitamente tra i più costosi, non sono stati introdotti a beneficio dei malati, bensì per quello dei bilanci di Big Pharma. Ma chi controllo questo mercato?
In Italia, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha il compito di stabilire il prezzo delle medicine che le aziende farmaceutiche vendono al Servizio sanitario nazionale. Un prezzo segreto, tale per una clausola imposta da Big Pharma agli Stati europei, così da rendere impossibile l’unificazione del prezzo dello stesso medicinale perfino nei paesi con la stessa moneta, l’euro (vedi ItaliaOggi di ieri). Al di sopra dell’Aifa, con un potere maggiore, c’è l’Ema, l’Agenzia europea per le medicine, trasferita da Londra ad Amsterdam dopo la Brexit: il suo compito è di autorizzare, o vietare, l’immissione sul mercato europeo di ogni singolo farmaco. Dunque, un potere decisivo enorme.
Purtroppo, si tratta di un potere circondato da ombre e sospetti inquietanti. Basti sapere che il budget 2020 dell’Ema, su un totale di 358 milioni di euro, è coperto per 307 milioni (84%) da contributi delle case farmaceutiche e appena per 51 milioni da fondi dell’Unione europea. Dati scovati e pubblicati da Mario Giordano nel suo bel libro (Sciacalli, virus, salute e soldi; Mondadori). Numeri che dimostrano come, nel settore farmaceutico Ue, il controllato (Big Pharma) controlli di fatto il controllore (Ema), e ne influenzi ogni singola decisione sui farmaci da immettere sul mercato europeo.
Grazie ai milioni versati, infatti, Big Pharma ha il privilegio di partecipare alle riunioni dell’Ema tramite un proprio avvocato. Per legge, le valutazioni dell’Ema su un nuovo farmaco devono basarsi su tre parametri: sicurezza, efficacia, qualità. Il che è il minimo. Ma se un farmaco è il doppione di un altro precedente, è davvero necessario? Ebbene, questa domanda è inutile porla durante le riunioni dell’Ema. «Io ci ho provato», ha raccontato a Giordano un ex membro dell’Ema. «Alzavo la mano e chiedevo: siamo sicuri che questo nuovo farmaco sia necessario? Aggiunge qualcosa di nuovo? Cura meglio degli altri? Ogni volta l’avvocato delle aziende farmaceutiche, sempre presente alle sedute, mi bloccava: la legge non prevede questa valutazione». E ovviamente l’aveva vinta.
Riferimento e proseguimento:
https://www.italiaoggi.it/news/cuccagna-farmaceutica-l-ema-agenzia-europea-che-autorizza-la-vendita-delle-medicine-e-finanziata-all-2473480
PS commento nel prossimo post
Si può leggere :
https://laforzadellaverita.wordpress.com/2021/03/17/di-chi-sono-le-case-farmaceutiche/
e qui:
https://alfredodecclesia.blogspot.com/2021/03/la-strage-dei-vaccinati-covid-tutti-i.html
Ottimo come sempre, grazie per continuare a denunciare questa farsa. Abbiamo sempre piu’ bisogno di voci come la tua. Ormai la nebbia (artificiale) e’ cosi’ fitta che anche i migliori si smarriscono. La narrazione vaccinale stravince, purtroppo, ma stravince soprattutto il modello ideologico totalitario su cui si regge.