Capisco che il ragionamento non è immediato, ma una volta compreso i morti per Covid veri o molto più spesso semplicemente presunti sulla base di una positività da tampone che persino l’Oms ha rinnegato, diventano 100.526 – 33.235, ovvero 67.291. Si tratta di una cifra significativa sotto diversi aspetti. Il primo è che non si tratta di un numero molto distante dai 50.000 morti in più che ci sono stati nel 2015 rispetto al 2014 e di cui tuttavia non si è affatto parlato, anzi che sono passati sotto silenzio senza il minimo allarme , il che rende estremamente sospetta la apocalizzazione pandemica. Ma poi ci si dovrebbe spiegare come mai ci sono stati 33 mila morti in più senza Covid (in realtà molto di più visto che al Sars cov 2 sono stati attribuiti tutti i decessi possibili anche quelli dei malati terminali per altre cause) che naturalmente non sono dovuti al virus, ma al panico artificialmente suscitato, alla caduta del sistema sanitario, alle cure sbagliate e alle misure di segregazione. L’ Istat stesso ci mostra un indizio, anche se confezionato in maniera ingannevole e cioè non fornendo grafici nazionali complessivi. ma suddividendoli per aree dove è più facile mettere l’enfasi: il numero dei morti aumenta moltissimo in occasione dei provvedimenti di lockdown presi per la prima e seconda ondata. Certo si potrebbe dire – e in effetti si dice – che senza i confinamenti ci sarebbero stati più morti, ma se così fosse avremmo una curva tutta diversa che aumenta prima dei confinamenti e diminuisce durante i medesimi mentre torna a crescere nei periodi di relativa libertà, sarebbe dunque il contrario di quelle che ci vengono fornite. Questo in realtà è stato un motivo di dibattito a livello internazionale anche se ovviamente all’uomo della strada non ne è giunta nemmeno una vaga eco: secondo numerose ricerche e autorevoli prese di posizione sono i lockdown stessi a provocare un gran numero di vittime creando un atmosfera di paura e di angoscia nella quale gli interventi anche urgenti vengono rimandati; le persone sono indotte a tenersi lontane dagli ospedali, dai laboratori di analisi e persino dagli studi medici anche se sono in condizioni critiche; gli individui più fragili, dunque gli anziani vengono privati del sostengo dei propri cari e/o delle badanti e senza una qualche assistenza domiciliare decente; infine la resa di molti medici alle ragioni pandemico – commerciali e alla enorme confusione i quali si sono limitati a consigliare tachipirina al telefono. Qui un articolo del Telegraph che riporta le cifre dell’aumento delle vittime d’infarto e la caduta dell’assistenza per i tumori che si ‘ avuta in Gran Bretagna. Da noi ovviamente non è possibile chiedere alla mafia sanitaria di fornire numeri, li danno e basta secondo il volere delle burocrazie.
In merito alle vittime da segregazione c’è una continua battaglia di idee e di cifre che però
Considerando poi che l’influenza, la polmonite e numerose altre patologie che possono essere mortali specie in persone anziane o debilitate per qualche altra causa sono di fatto scomparse ( per un totale di 30 mila persone come nella media degli anni precedenti) si può tranquillamente supporre che dei 67.291 morti per covid o meglio con positività al covid possono essere dimezzate e che dunque le vittime della narrazione pandemica sono il doppio di quelle della pandemia stessa. Chi chiederà verità e giustizia per queste persone?