Da una decina di giorni non si sentono altro che sussurri e gridolini di giubilo perché la Fda ha approvato – naturalmente con la truffaldina formula dell’emergenza – il vaccino Johnson&Johnson ( in realtà prodotto in collaborazione con un altro gigante, la Merck) che così potrebbe coprire i buchi di produzione di Pfizer e Moderna e quelli di AstraZeneca entrata nell’occhio del ciclone. In realtà, a conoscere bene le cose ci sarebbe da essere tutt’altro che rassicurati, ma terrorizzati semplicemente perché la tecnologia usata dalla J&J, non è del tutto nuova e non sperimentata, ma è quella che in oltre trent’ anni di studi e di sperimentazioni si è rivelata per qualche verso fallimentare come con l’Hiv, per altri estremamente critica.  Cominciamo col dire che questo vaccino  usa un tecnica diversa da quelle degli altri a mRna e più affine a quella AstraZeneca, perché invece delle nano particelle lipidiche per introdurre nelle cellule istruzioni, usa come vettore un virus  del raffreddore il cui nome è adenovirus 26, per introdurre nelle cellule umane istruzioni genetiche capaci di indurre la fabbricazione di  proteine “spike” del coronavirus  nella speranza che il sistema immunitario produca anticorpi contro di esse e dunque anche nel caso che il vero Sars Cov 2 entra in contatto con l’organismo. Ora bisogna sapere che questi virus vengono “coltivati”  su linee cellulari umane che per poter durare molto a lungo nel tempo vengono modificate e sostanzialmente trasformate in cellule tumorali.

E questo non è un problema da poco perché secondo un articolo pubblicato sul sito della Fda cha ha appena dato il via libera a questo vaccino:  “In alcuni casi le linee cellulari utilizzate potrebbero essere cancerogene, cioè formano tumori quando vengono iniettate nei roditori. Alcune di queste linee cellulari che formano tumori possono contenere virus cancerogeni che non si riproducono attivamente” espressione che significa rimanere silenti anche per lungo tempo. Sebbene nello stesso articolo si dica che si stanno studiando sistemi per evitare questi problemi rimane il fatto che ” L’uso di cellule cancerogene e derivate da tumori è una delle principali preoccupazioni per la sicurezza» poiché esse contengono minacce latenti che “potrebbero diventare attive durante la produzione di vaccini”. Il fatto è che i roditori sui quali si fanno tali esperimenti hanno una vita media che va da 1 a 3 anni e che dunque in organismi come quello umano molto più longevi potrebbero manifestarsi molto più avanti nel tempo e magari non essere messi in relazione con le vere cause. Sta di fatto che soltanto da 8 – 9 anni si sono cominciate a correlare le malattie tumorali dei militari, in primis americani, ma anche di altri eserciti, compreso il nostro, con vaccini prodotti con questa tecnica del trasporto virale e finora utilizzati esclusivamente in campo militare. E’ del 2012 un articolo de L’Espresso che strillava: “Vaccinazioni sbagliate e fatte male dietro i tumori dei soldati italiani” e del resto persino la Commissione monocamerale “Uranio impoverito” ha cancellato a suo tempo questa sostanza  come causa dei tumori post bellici facendo riferimento ad “ad agenti patogeni”. Adesso invece è tutto silenziato nonostante il fatto che La scheda informativa per gli operatori sanitari che somministrano il vaccino della Johnson&Johnson specifica che ogni dose di vaccino “può… contenere quantità residue di proteine della cellula ospite… e/o DNA della cellula ospite”, mentre  la scheda informativa semplificata  destinata ai vaccinandi, non contiene questa vitale informazione.

Ma forse si esagera con i timori e con i sospetti, dopotutto ci si può tranquillamente fidare di giganti come la Johnson&Johnson o la Merck, bisogna avere piena fiducia. dopo tutto la J&J è stata multata di 572 milioni allo stato dell’Oklahoma per il ruolo dell’azienda nella vicenda e degli oppiodi, quella stessa che ha visto in qualche nodo coinvolta anche la McKinsey che adesso ha preso il posto del nostro governo nel dire come deve essere spesa l’elemosina brussellesca. Ma sono  bagatelle: il colosso è stato pure multato di 2,2 miliardi di dollari per vicende relative al farmaco antipsicotico Risperdal e altri due farmaci, che erano stati imposti sul mercato con frodi e tangenti; ha ricevuto una condanna punitiva di 8 miliardi da un  tribunale di Filadelfia  per aver evitato di dire che il Risperdal causava la crescita del seno nei ragazzi; nel 2018 ha ricevuto una multa punitiva di 3,9 miliardi di dollari per aver venduto talco per bambini contaminato da amianto, una circostanza che l’azienda conosceva, ma che aveva tenuta segreta per non dover ritirare il prodotto dalla vendita. Dal canto suo la Merk ha pagato 4,85 miliardi dollari per la commercializzazione illegale del suo farmaco letale Vioxx che ha ucciso decine di migliaia di pazienti e in seguito è stata oggetto di accuse di frode e negligenza per il suoi vaccini contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) e papillomavirus umano (HPV). Ciò che sorprende e che multe di questa entità non sono che un’inezia  rispetto ai guadagni che permettono queste pratiche illecite e quasi tutte le grandi aziende del farmaco possono “vantare” inchieste per frode che poi finiscono per riguardare la manipolazione della ricerca, dei medici e dei pazienti. come per esempio è accaduto ad AstraZeneca. E dire che in questo scellerato caso della pandemia non esistono altri studi se non quelli di così affidabili produttori.  Insomma ci si può proprio fidare tanto più che ora analogamente alle altre aziende che partecipano al banchetto del vaccino anti – covid è assolta da qualsiasi responsabilità. Non possiamo che brindare a questo nuovo arrivo.

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