Davvero bisogna essere degli ingenui o dei bambini spaventati se si pensa che assoggettandosi a una vaccinazione del tutto inutile per la popolazione attiva si riesca a sciogliere la catena dei confinamenti, dei distanziamenti e dei passaporti vaccinali. Non è così, queste misure non corrispondono ad alcuna ragione sanitaria, ma ad obiettivi politico – economici volti alla dissoluzione delle libertà e dei diritti. Vorrei ricordare  che in Italia, nella fascia di età da 0 a 50 anni sono morte quasi 8000 persone in meno nel 2020  rispetto alla media degli anni precedenti e qualche migliaia in meno tra i 50 e i 65 anni , dimostrando come il Covid sia un pericolo solo oltre una certa etò e in presenza di importanti patologie. E come se questo non bastasse non c’è alcuna certezza che i vaccinati , anche dopo la seconda dose,  non siano portatori del virus: insomma i progetti di passaporto vaccinale volti a imporre la “puntura” sottoponendo a discriminazione chi non la vuole fare, sono sospetti e protervi strumenti di oppressione o nel migliore dei casi frutto della stupidità e ignoranza di un ceto politico ai minimi termini, come si può evincere dal caso Sardegna.  Se ancora non ci si vuole credere – e capisco che davvero non si può credere a questa terribile realtà – basta prendere le centinata di dichiarazioni nelle quali i potenti di ogni tipo e rango asseriscono che ci vorranno anni per uscire dalla pandemia, senza ovviamente portare alcuna ragione scientifica plausibile per le loro affermazioni e senza rendersi conto di mettere in luce in tal modo l’inutilità di vaccini prodotti in fretta e furia per accalappiare miliardi facili, fregandosene della salute delle persone. A loro non interessa minimamente, ciò a cui puntano è di liberarsi di lacci e lacciuoli della democrazia.

Ma ora ci sono anche voci “autorevoli” che consigliano i lockdown a prescindere dalla pandemia e questo per salvare il pianeta visto che le segregazioni farebbero diminuire la Co2. Naturalmente questa è solo una vaga impressione fondata su dati esclusivamente locali e cittadini che niente hanno a che vedere con la produzione di anidride carbonica totale che anzi è addirittura aumentata nel 2020, raggiungendo 417,9 parti per milione, così come del resto è aumentato anche il consumo di plastica. Ma perché soffermarsi a ragionare? Tanto vale spararla come ha fatto qualche giorno fa il Guardian che sulla scorta di una ricerchina  dell’Università dell’East Anglia, nella quale si direbbe che le emissioni di Co2 dovrebbero diminuire della stessa quantità durante i periodi di confinamento e segregazione per poter salvare il pianeta. Dunque ci vorrebbe un lockdown totale ogni due anni. Ora questo fatto di salvare il pianeta aumentando i veleni e contenendo solo la Co2 è una stratosferica cazzata e infatti la ricerca non sosteneva affatto questo, ancorché si trattai di pure esercitazioni accademiche a fini di pubblicazione, ma invece il Guardian lo ha sparato a tutta pagina nella sua edizione online:  “Lockdown globale ogni due anni necessario per soddisfare gli obiettivi di CO2 di Parigi, dice uno studio.” Probabilmente è arrivato qualche input dai ricercatori e dopo qualche ora il titolo è stato cambiato in un più modesto “Riduzione delle emissioni equivalente a Covid necessaria ogni due anni, dice uno studio”. Stranamente, anzi per la verità ovviamente, questa ennesima forzatura è arrivata dopo che il Word economic Forum  aveva plaudito agli effetti che le segregazioni hanno avuto sulle città con un maggior silenzio e l’aria più pulita. In realtà ha poi dovuto togliere il video in cui estrinsecava questa arcadia da ricchi rincitrulliti,  a seguito delle proteste che sono piovute addosso. Ma è evidente che covid o non covid,  il potere non vuole mollare l’osso che è riuscito ad azzannare con la narrazione pandemica e si inventa ogni cosa pur di continuare con le restrizioni di libertà e l’aumento del controllo dei cittadini.

Per questo solo una decisa reazione contro questi sistemi di rottamazione delle libertà costituzionali può evitare il peggio ossia la rovina di interi ceti, la povertà di massa  e la prigionia programmata. L’acquiescenza delle persone non facilita affatto la liberazione dal problema, ma anzi induce il potere ad alzare sempre di più la posta e a mantenere le restrizioni e il controllo, anche al di là dei pretesti pandemici che sono stati la base per il grande sconquasso civile o reset secondo la dizione davosiana. .