Ma adesso nell’ultimo vertice della Ue, naturalmente in video conferenza, si è detto o meglio la Merkel ha detto che “l’Ue si doterà della capacità di produrre dalla fine dell’anno vaccini in modo più autonomo e in modo permanente” suscitando le reazioni di Big Pharma la quale ha sottolineato la difficoltà nel farlo visto che occorrerebbe formare il personale adatto e un massiccio trasferimento di tecnologia. Tuttavia è necessario questo tentativo perché come ha sempre detto e in pratica imposto la cancelliera tedesca “sembra verosimile che dovremo vivere a lungo con questo virus”. Se lo dice il capo di un governo che ha pagato illustri clinici perché ipotizzassero il peggior scenario possibile al fine di poter imporre, mascherine, confinamenti e distanziamento sociale possiamo stare certi che queste affermazioni non hanno nulla a che vedere con la realtà sanitaria, ma con il tentativo di mangiarsi definitivamente l’Europa del Sud dentro il calderone del reset. Il fatto è che la creazione della pandemia a partire da una sindrome influenzale che ha fatto scomparire l’influenza classica ( l’epidemiologo Knut Wittkowski ha affermato che «L’influenza è stata in gran parte ribattezzata COVID-19 »). è stato criminale perché ha provocato molti più morti del virus a causa degli errori commessi sotto la spinta del panico, per il cedimento dei sistemi sanitari e per il divieto di cura in vista di vaccini che però a quanto sembra non sono in grado di risolvere nulla. Ma ha anche dato origine a un mostro che non è più del tutto addomesticabile, che ormai viaggia secondo logiche proprie e che diventerà sempre più ingestibile man mano che la gente si andrà assuefacendo alla situazione e comincerà a perdere la paura assieme al lavoro.
L’ipotesi di una produzione autonoma europea di vaccini (naturalmente non vengono tenuti in considerazione quelli russi e cinesi) è stata enunciata, ma non è stata concretamente affrontata al vertice e pare semplicemente un ballon d’essay che prelude a qualcosa che il consiglio d’Europa ha già escluso, ossia la creazione di un certificato vaccinale che servirà a discriminare chi ha deciso di non vaccinarsi. E’ sempre la Merkel che parla, sempre il capo di governo che ha pagato medici per diffondere la paura: “Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino” e che sia “compatibile” nei diversi Paesi europei. “Saranno necessari circa tre mesi per creare un certificato di vaccinazione Covid, ci aspettiamo che siano pronti per l’estate”, poi per smorzare il senso dell’affermazione ha aggiunto che sarà possibile viaggiare anche senza, ma si è subito smentita affermando che “una decisione politica a riguardo non è stata presa” . Il fatto è che il vaccino incontra molte resistenze, forse inaspettate , e allora bisogna forzare la mano anche perché l’idea è quella di mettere in campo sempre nuove varianti fino a che le visioni di reset, ormai esplicitamente dichiarate, non avranno meso radici e per questo occorre creare una discriminazione attiva tra vaccinati e non, anche se questo non ha alcun senso dal punto di vista scientifico: bisogna che ci si abitui all’obbedienza :Se ancora non lo si è capito e qualcuno pensa ancora a un ritorno alla normalità favorita dall’ottemperanza a misure assurde e dalla resa al vaccino, è davvero un illuso perché le varianti saranno infinte. In ogni caso l’Europa non può più uscire dalla sabbie mobili in cui si è cacciata nemmeno tirandosi per i capelli e le sue troppe immaginazioni e affabulazioni possono essere credute solo dagli sciocchi.
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