Lo strato superficiale del mondo matrix è così sottile che basta andare un po’ oltre la superficie per scoprire cose a cui in passato non si è badato abbastanza o che sono passate inosservate come una pepita nascosta nella sabbia. Così mi sono imbattuto nell’accordo fatto nella tarda primavera del 2018  tra Facebook e il Consiglio Nord atlantico, creando una sorta di partenariato elettorale per evitare che il social fosse usato scorrettamente ( il termine usato è abused)  per le elezioni di medio termine che si sarebbero tenute in Usa nel novembre dello stesso anno. Tra settembre e ottobre ci fu infatti la più massiccia cancellazione di account proprio a seguito di questa joint venture della censura. Ecco il testo per la stampa con cui Fb rese noto l’accordo :  “Siamo entusiasti di lanciare una nuova partnership con il Consiglio Nord Atlantico , che ha una reputazione stellare alla ricerca di soluzioni innovative a problemi difficili. Gli esperti del loro laboratorio di ricerca forense digitale lavoreranno a stretto contatto con i nostri team di sicurezza, policy e prodotti per ottenere informazioni e aggiornamenti in tempo reale su Facebook sulle minacce emergenti e sulle campagne di disinformazione in tutto il mondo. Facebook utilizzerà anche le missioni di monitoraggio dell’unità di ricerca digitale del Consiglio Atlantico durante le elezioni e altri momenti altamente delicati. Questo ci consentirà di concentrarci su una particolare area geografica, monitorando la disinformazione e le interferenze straniere e lavorando anche per aiutare i cittadini e la società civile. “ Dietro questo rivoltante gergo aziendale e altrettanto rivoltante intento di deformare l’opinione pubblica, si nasconde la prima grande ondata di censura del social, ma la cosa essenziale da capire cosa sia questo Consiglio Nord Atlantico un’organizzazione parallela alla Nato, come è facile capire dal nome, la quale nei vari Paesi -colonia ha per compito di sostenere i “valori del patto atlantico” in una dimensione fluida che va dalla politica ai servizi.

Basta guardare chi siede nel consiglio di amministrazione per avere una prima idea di cosa si tratti: tra gli altri troviamo Henry Kissinger, Condoleezza Rice, Colin Powell, Robert Gates, Leon Panetta,  Frank Carlucci, insomma la creme de la creme dei guerrafondai, tuttavia per andare più a fondo occorre fare un elenco dei supporters, a suon di milioni di dollari, di questa organizzazione. Mi limito a citare i nomi più significativi:

  • Bank of America,
  • Bloomberg,
  • Bp
  • JP Morgan
  • Bgr (la più grande organizzazione di lobbismo nel mondo)
  • Lockheed
  • Boeing
  • Basf
  • European investment Bank
  •  l’attivista anti Assad, Omar Shawaf,
  • Fondazione Rockefeller
  • Google
  • Facebook
  • Open society (Soros)
  • Ukrainian Word Congress,
  • Twenty Century Fox,
  • Raytheon
  • Dipartimento di stato Usa
  • Us Air force
  • Us Navy,
  • Us Army
  • Us Marines Corp
  • Eni
  • Fincantieri
  • BlackRock
  • Bridgewater

Ho preferito mettere in fila tutti questi nomi fila perché siano ben visibili alcuni fra i più importanti sostenitori di questo Consiglio atlantico, ma ne ho lasciato per strada uno che ha assunto un particolare rilievo: la Pfizer. Dunque vediamo che gli esperti di tale organizzazione , pagati da tutta questa bella gente, sono quelli che determinano cosa i social considerano  vero o falso, portando perciò a supportare account “amici” e bannarne altri come portatori di notizie false, altrimenti dette fake news. Ora capite perché non si può parlare male del vaccino Pfizer, basta la minima critica o la citazione di studi scientifici critici e si è sospesi come è accaduto a Byoblu. Ma ora potete anche avere un’idea, sia pur vaga, della  costellazione di potere che sta dietro alla narrazione terroristica della pandemia e la ragione per cui sempre sui social è peccato mortale metterne in dubbio le cifre e le misure anti pandemia, anche se  da un punto di vista scientifico sono del tutto  incoerenti e contraddittorie. Si direbbe quasi che la pandemia è l’ultima arma della Nato, quella che resiste ad ogni attacco della ragione. Ed è forse questo il motivo per il quale stanno emergendo clamorosi errori nello comprendere il coronavirus, la sua diffusione e le sue eventuali complicanze che sono favorite e non contrastate dalle misure imposte.