Sembra che il Pentagono abbia sospeso, ufficialmente per i giorni del Natale, le riunioni con il Team di Biden per procedere alla transizione della presidenza. Sulla questione tirata fuori dei bideniani esistono diverse tesi e non si sa bene se e in che misura la sospensione per le festività fosse stata concordata, ma di certo la cosa va messa in relazione con il fatto che parecchi riconteggi manuali  hanno completamente ribaltato il numero dei voti, dando una chiara idea di  quale sia stato il livello dei brogli elettorali, e probabilmente alla questione della California dove  le schede del 90 per cento delle contee sarebbero state illegali alla luce della stessa legge della California perché non contenevano le diciture necessarie. E senza i 55 voti elettorali dello stato più popoloso dell’Unione, Biden non avrebbe più in numeri necessari per salire alla Casa Bianca.

Questa vicenda del voto Californiano, peraltro tenuta sottotraccia dai media, dimostra comunque con quanta superficialità siano state organizzate elezioni che avevano fin da subito un candidato vincente per cui alle volte non ci si è nemmeno  preoccupati di osservare le regole formali. E’ per questo che adesso alcuni , tra cui il generale Michael Flynn, coinvolto nella fuffa del Russiagates, invitano Trump a passare il rubicone, a dichiarare una legge marziale limitata per procedere a nuove elezioni, questa volta controllate dall’esercito, negli stati contesi. Lo choc non sarebbe la legge marziale di per sé che in Usa è stata dichiara decine di volte durante le vicende belliche o per i disastri naturali, ma il fatto che essa possa servire a rifare le elezioni ha soltanto un possibile precedente, ovvero la sospensione dell’ habeas corpus durante la guerra di secessione da parte di Abraham Lincoln che oggi è uno dei padri della patria, ma che al tempo arrivò a chiudere centinaia di giornali che parlavano contro di lui e persino ad arrestare un deputato. Certo questo dovrebbe farci riflettere sulla natura della tanta osannata democrazia americana, anche se in queste circostanze essa davvero sembra essere uno sbiadito ricordo. Ma tanto per inquadrare la questione in un ambito giuridico senza mettersi a fare ipotesi c’è  da dire  che in teoria il Posse Act del 1878 impedisce all’ esercito di intervenire in funzioni di polizia civile e giudiziaria, ma la legislazione lasciata in eredità dall’amministrazione Clinton, per non parlare dei  due “Patriot Acts”  rendono incerta la linea di separazione fra i ruoli militari e civili,  consentendo alle froze armate di intervenire nelle attività giudiziarie e di ordine pubblico, anche in assenza di una situazione di emergenza. Inoltre il Posse Act non riguarda alcuni corpi militari, come ad esempio i marines.

Questo per dire che la legge marziale e la ripetizione delle elezioni quanto meno in alcuni stati è perfettamente possibile anche dal punto di vista legale, ma anche per dire che ormai da questa situazione, comunque vada a fire non si torna più indietro e che ormai siamo in un altro mondo, nel quale fare il tifo per gli uni o per gli altri, cosa peraltro ovviamente legittimo, non esaurisce una realtà planetaria molto più complessa nel quale gli Usa non sono più il riferimento unico, anche se questo sta disorientando un’opinione pubblica italiana che vede spegnersi un faro, senza nemmeno aver accesso un fuocherello di autonomia e di dignità.