Queste letture le consiglio però soprattutto a chi si è accorto del livello di mistificazione con cui viene rappresentata la pandemia, ma ritiene comunque di ubbidire ad ogni più bislacca misura, ad ogni privazione della libertà, attentato allo stato di diritto, soperchieria governativa e in futuro all’obbligo vaccinale nella speranza che poi tutto finisca e si ritorni alla normalità: ma così così non è perché ancor prima della loro uscita questi vaccini non promettono la liberazione definitiva dal virus ( a proposito quale delle sue versioni?) lasciando tutto lo spazio necessario alla prosecuzione dell’emergenza a nuove supposte epidemie, tanto che esse – battezzate col nome di Covid 22 – fanno parte integrante del programma francese di emergenza che alla fine del 2021 prevede l’intervento militare. Il fatto è che non si può più tornare indietro, i danni inflitti a un economia già nel pallone sono stati molto più gravi di quelli preventivati: alla fine dell’anno scorso il debito globale ossia il totale di quelli pubblici e di quelli privati raggiungeva già il 255% del pil prodotto sul pianeta e si pensava che con la pandemia narrata sarebbe arrivato a circa il 330%, invece si è arrivati al 370%, peraltro in rapido aumento a causa della seconda ondata.. E’ fin troppo chiaro che di fronte a questo nessun governo o potentato parallelo ha davvero voglia di far finire lo stato di emergenza perché all’interno del sistema neoliberista e dei suoi costrutti, come ad esempio la Ue, non c’è possibilità di uscire fuori da questa situazione senza un armageddon sociale. E di certo le elite non hanno alcuna voglia di fare dei passi indietro sull’orlo del precipizio: hanno solo la possibilità di andare avanti e dunque di servirsi ancora a lungo della narrazione pandemica e della paura per evitare il più possibile le reazioni, quando gran parte delle attività piccole e medie attività economiche saranno fuori gioco e non conteranno più nulla se non gli occhi per piangere.
D’altronde il mondo neoliberista stat annegando nelle sue bugie: per decenni ci hanno raccontato che le ragioni dell’economia imponevano lo smantellamento della sanità pubblica e dunque una sempre minore attenzione alla salute generale, mentre adesso ci dicono che la salute impone lo smantellamento dell’economia. Ma non siamo stanchi di bugie e di prese in giro?