Ora è fin troppo chiaro che l’uso improprio dei test e il ribaltamento dei protocolli usati fino a un anno fa per stabilire le cause della morte non sono frutto di errori o di fraintendimento sono frutto di una strategia intenzionale da parte dei governi – supportati dai media dominanti e da consigli scientifici prostituiti ai profitti dell’industria sanitaria – per giustificare misure eccessive e assurde, per forzare la caduta dei diritti costituzionali, negare in via definitiva la libertà di parola e accelerare la distruzione di larghi settori di economia renitenti alla concentrazione globale e multinazionale con il pretesto di una pandemia basata su una serie di test Pcr positivi, e non su un numero reale di pazienti e di malati. La morte però deve essere veloce, ma non può essere immediata per ragioni di contabilità e ordine pubblico. Così la pandemia procede a fisarmonica: si strangola per un po’ e si allenta il laccio perché la vittima tiri un po’ il fiato, poi si stringe di nuovo e così via fino al decesso finale, naturalmente segnalato come morte dell’economia da Covid. Purtroppo trent’anni di distruzione della cultura politica oltre che della cultura tout court rendono quasi impossibile suscitare una reazione efficace delle vittime e addirittura proprio la aree più critiche nei confronti del sistema sono quelle che sono cascate mani e piedi in questa narrazione.
La situazione è tale che contestare in maniera scientifica e incontrovertibile la pandemia diventa negazionismo e intravvedervi uno scopo che non ha niente di sanitario, a parte i giganteschi affari sui vaccini non sperimentati, diventa complottismo: possibile che nessuno sappia che è stato proprio Klaus Schwab, fondatore e direttore esecutivo del World Economic Forum ad pubblicare a luglio un libro complottista: “Covid 19 il grande Reset” ( se volete leggerlo potete scaricarvelo da qui ) in cui la pandemia viene vista un’occasione imperdibile per far sì “le aziende private diventino custodi della società” e per varare progetti strategici per promuovere organismi geneticamente modificati , proteine prodotte in laboratorio che già si sono rivelate fallimentari, e prodotti farmaceutici e chimici industriali come soluzioni sostenibili per problemi di dieta e salute, ma anche partenariati che includono i più grandi attori nella raccolta di dati, telecomunicazioni, produzione di armi, finanza, prodotti farmaceutici, biotecnologia e industria alimentare. Basta leggere. E vediamo benissimo come in questi mesi si sia realizzata per intero l’alleanza tra Big Pharma e Big Tech, producendo una soffocante censura. Del resto sono ormai parecchi anni che un’epidemia viene invocata come chock per un cambiamento che in situazioni normali non si potrebbe ottenere. Ma non c’è bisogno di aspettare che ci sia una vera e terribile pandemia, basta semplicemente evocarla mediaticamente, perché ormai la vera realtà in cui si vive è la narrazione , mentre la realtà sottostante è solo un’ipotesi.