Non credo di aver bisogno di dire per l’ennesima volta che più  si va avanti, meno si capisce di questo virus che adesso sembra essere comparso molto prima del febbraio di quest’anno, addirittura nell’estate precedente  senza che nessuno se ne fosse accorto, essendo di fatto assolutamente sovrapponibile all’influenza e alle sue complicanze: la sicumera di una scienza ufficiale che non ha più il bene del dubbio e che si contraddice ogni giorno pretendendo ogni giorno una fede cieca finirà per essere tragedia in una farsa o una farsa in un tragedia. Senza nemmeno parlare dei vaccini sui quali cominciano ad emergere i primi interrogativi sull’efficacia dichiarata e sulla scarsissima consistenza dei campioni sui quali sono stati sperimentati,  tanto che persino un giornale mainstrimissimo come Le Monde comincia a dubitare : basti dire che la Pfizer dopo aver incassato gli enormi utili dell’annuncio, cronologicamente legato alla “vittoria” di Biden, ora ci viene a dire che parte di coloro sui quali il suo vaccino a Rna ha avuto effetto in realtà vedono soltanto ridotti i propri sintomi. Ma come si fa a dirlo? Quali sarebbero stati i sintomi senza vaccino? Questa è davvero infima robaccia dal punto di vista del metodo, puro infinocchiamento planetario.

Ma tanto che importa, la malattia dalla quale ci vogliono curare sono la democrazia e la libertà: in questo il vaccino della paura è efficacissimo. E nemmeno più nascondono la mano, anzi pian piano vengono allo scoperto come è evidente da un articolo che il Corriere della Sera ha pubblicato tre e giorni fa e nel quale un reperto di sacrestia come Magatti dice chiaro e tondo che anche quando non ci sarà più l’allarme Covid occorrerà comunque sacrificare le libertà individuali perché non sono più accettabili viste le conseguenze che provocano. Anzi egli dice apertamente che si sta esagerando coil virus proprio allo scopo di limitare in modo permanente le libertà ed ha anche la sfacciataggine di citare l’esempio cinese dove la disciplina ha permesso di avere un numero di morti molto inferiore rispetto ai Paesi occidentali. Ma queste sono pure fesserie, perché a parte marzo e in una zona ristrettissima del Paese, ancorché grande e popolosa come l’Italia, non ci sono state particolari segregazioni e del resto la vita cinese si svolge molto più a contatto con gli altri di quanto non accada in occidente ad onta di una narrazione risalente alla cortina di ferro che ormai appare grottesca, ma comunque credibile perché tanto l’uomo della strada ha una probabilità uguale a zero di sperimentare di persona le balle che vengono dette e scritte.  Il differenziale dei decessi è dovuto semplicemente al fatto che da noi tutti le morti in presenza di coronavirus ( e senza contare la totale inaffidabilità dei tamponi) sono classificate come morti per coronavirus il che è una vera e propria frode medica, ben presto abbandonata in Cina, così come in buona parte dell’Asia. In realtà non è la supposta minore libertà dei cinesi a fare la differenza, quanto invece un sistema misto dove il controllo pubblico non permette a poche mega centri di potere privato di fare e il bello e cattivo tempo in vista di enormi profitti finanziari e di scopi politici.

L’ obiettivo finale di una pandemia narrata (e che tuttavia farà molte vittime a causa dell’allarme, delle assurde misure di segregazione e del crollo del sistema sanitario)  è visibilmente quello di castrare le dinamiche sociali e politiche attraverso la segregazione e le quarantene, di fare strame delle costituzioni e dei diritti, di costruire una sorta di assuefazione all’autoritarismo: tutto questo di solito è classificato come complottismo, ma di fatto comincia a farsi strada anche nell’informazione ufficiale perché ormai non sarà possibile tenere in piedi ancora a lungo la commedia pandemica: già oggi vicende come quella di Arcuri che tiene la mascherina solo se inquadrato o dell’ex commissario Zuccatelli che in privato se la ride dalle mascherine da far indossare ai cittadini ci dicono che la recita va sbandando. Ma dopo Natale tra  tra vaccini fasulli, e l’aggiustamento dei dati e delle diagnosi secondo i normali protocolli e non quelli “eccezionali”, si tenterà di uscirne senza che i principali attori della vicenda, in tutti i piani possibili, rischino di essere scoperti e travolti. Perciò sin da ora si tenta di far uscire la “nuova normalità” dalla mera eccezionalità, per portarla anche in un mondo senza più Covid o magari senza qualche altro opportuno virus.  Tuttavia è proprio questo ciò che occorrerà impedire: accontentarsi che sia finita e tentare semplicemente di rabberciare la propria vita, senza cercare responsabilità, perché nulla di ciò che abbiamo vissuto finirà mai se ci accontentiamo di aver ottenuto una semplice ora d’aria revocabile in qualsiasi momento. Dobbiamo stanare i carcerieri, le guardie del lager pandemico.