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Linee guida per un massacro

E’ come cavar sangue dalle rape ossia pretendere che qualcosa che vagamente somiglia alla medicina e molto invece al mercato e agli affari, agli oboli e alle carriere, possa realizzare qualcosa di intelligente e di efficace: per 8 mesi si è aspettato che il ministero non si sa più bene se della Salute o della  Malattia, concepisse linee guida anti covid per i medici di famiglia e ora che finalmente sono state messe a punto – senza naturalmente consultare gli interessati –  si scopre che suscitano perplessità e dubbi, anzi che sono il contrario di ciò i medici di base usano con successo da mesi per evitare possibili aggravamenti, ovvero eparina, cortisone, antibiotici. Detto in soldoni viene consigliato l’uso di paracetamolo quale farmaco d’elezione il quale tuttavia serve solo ad abbassare la febbre e non ha un’azione antinfiammatoria ovvero quella principale richiesta in questi casi (come del resto per l’influenza e le sindromi bronco polmonari) mentre l’uso degli altri farmaci dovrebbe intervenire solo se i sintomi non accennano a passare e quindi quando la situazione potrebbe farsi inutilmente seria. Ci si chiede se queste linee guida siano state pensate da medici o non piuttosto da contabili della sanità per risparmiare il più possibile o se per caso non siano più efficienti le cure nei più oscuri e umbratili anfratti del terzo mondo, se quello che ormai ci serve è un dottor Schweitzer che sappia andare oltre la medicina di mercato.

In realtà per capirci qualcosa in questa storia non bisogna focalizzarsi sui dubbi che suscitano le linee guida, quanto sull’enorme e assurdo ritardo con cui sono state formulate pur essendo la cure a casa la strada più ovvia  per una sindrome influenzale che nel 95% dei casi non dà che sintomi trascurabili, ma che come qualsiasi influenza va seguita con attenzione per le persone particolarmente anziane e con altre serie patologie, senza rischiare di concentrarle in ospedale come è accaduto in alcune zone (Bergamo docet)  anche per non diffondere l’epidemia. Va bene il panico, va bene l’allarme, va bene l’apocalissi narrata, ma a fine marzo c’erano tutte le premesse  per far entrare nella battaglia la medicina di base. Ma ammettere che il covid, la nuova peste figurativa, si poteva curare tranquillamente a casa, che non c’era alcun bisogno di ospedali al collasso e le terapie intensive affollate di morituri, magari urlanti come nelle affidabili cronache di Bugiardino Giannini, non avrebbe avuto l’impatto emotivo necessario ad imporre misure anticostituzionali, a tarpare libertà elementari, a distruggere la scuola, a mandare in rovina intere fette di economia, senza significative reazioni da parte della popolazione e soprattutto delle prime vittime del covid, ossia le attività autonome. Naturalmente non si può credere che questa intelligente regia per la dittatura sanitaria sia farina del sacco delle task force o dei patetici comitatoni “scientifici” messi in piedi dal governo, anche questa mossa è stata probabilmente pensata dagli spind doctpr delle fondazioni filantropiche e poi dettata a tutti dal grande vecchio dei vaccini: fin da subito Anthony Fauci ha lavorato perché si affrontasse il virus solo attraverso un presunto e antiscientifico controllo del contagio con le segregazioni e i distanziamenti e attraverso il trattamento ospedaliero che tra l’altro ha portato valanghe di soldi ai camici bianchi, cosa che di certo non guasta per evitare defezioni consistenti dalla narrazione. L’incomprensibile polemica contro l’idrossiclorochina non era affatto una questione farmacologica, ma squisitamente psicologica: l’efficacia di un farmaco così comune, avrebbe consentito cure domiciliari o ambulatoriali precoci, dissolvendo facilmente i grumi di paura e di angoscia che erano stati creati. E che non dovevano essere sciolti se non col vaccino.

Perciò si è arrivati a parlare di linee guida per i medici di base solo dopo aver talmente terrorizzato la popolazione che per uno starnuto torme di carne tremula si affollano direttamente in ospedale per evitare la morte certa. Tutta gente che in realtà non può essere affatto curata, anche nel caso ne avesse davvero bisogno, perché è ormai la sanità è saltata in aria: basti pensare che in Lazio il numero dei bambini nati morti è triplicato rispetto all’anno scorso e questo a causa delle visite di controllo saltate sia per il marasma degli ospedali, sia perché le non ancora madri si sono chiuse in casa per paura del Covid. Insomma ancora una volta la situazione è gravissima, ma non seria.

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