Allora perché ricorrere a nuovi lockdown che si rivelerebbero inutili come i precedenti, ma che sarebbero ancora più letali per un’economia già messa in ginocchio? Esattamente perché si vuole che l’immunità di gregge si stabilisca il più lentamente possibile: sarebbe una vera disdetta per il mercato dei vaccini da cui i filantropi si attendono una valanga di miliardi, che essi arrivassero quando l’allarme è passato: nessuno o solo i pochi ipocondriaci rimasti come giapponesi nelle giungla, si farebbero immunizzare a proprio rischio e pericolo ( vedi nota) e sarebbe anche una disdetta per ospedali che incassano dallo stato 2000 euro in più al giorno per i pazienti covid con significative ricadute in quota parte sul personale, specie quello che fa le diagnosi o i certificati di decesso. E’ significativo che nella battaglia non siano stati immessi i medici di base e i farmaci efficaci, ma a basso costo, che pure ci sono: però anche questo rischierebbe di rovinare la festa. Così oltre alla infame commedia pandemica assistiamo anche alla repellete abiezione morale di chi invoca la salvezza della popolazione, ma negli anni passati, in nome del bilancio e dell’austerità europea ha rubato il diritto alla salute, sguarnendo sempre più la sanità, qualcosa che viene riassunto nelle mirabili parole del governatore della Liguria il quale ha detto che dopotutto il covid colpisce gli anziani, quindi gente inutile: un vero idiota morale oltre che un cretino effettuale perché molta parte del pil ligure è dovuto ad anziani che si trasferiscono nella riviera.
Quindi senza nemmeno prendere in considerazione il valore della paura per spazzare via ciò che rimane della democrazia, che è poi l’obiettivo principale dell’operazione coronavirus, c’è tutto l’interesse a far sì che la questione si prolunghi nel tempo con i soliti toni apocalittici: a questo per l’appunto devono servire le segregazioni, per evitare che il vaccino esca quando la buriana è passata.
Nota Alcuni ricercatori sono andati a rivedersi i tentativi, soprattutto cinesi, di formulare vaccini contro la Sars 1 e la Mers, mai peraltro approdati a nulla a causa della variabilità del virus. Tentativi non riusciti perché i vaccini messi a punto provocavano nelle cavie proprio quella tempesta di citochine osservate nei casi più gravi e non trattati di Covid. Di qui l’ipotesi che in realtà il coronavirus di oggi sia frutto proprio di quei tentativi e che insomma andremmo a fare il vaccino del vaccino con esiti del tutto sconosciuti soprattutto sulla tenuta futura del sistema immunitario.