Forse qualcuno sarà sorpreso dall’apprendere che una delle meraviglie del mondo medievale, gli orologi meccanici incastonati nelle torri comunali e nei campanili, furono in gran parte frutto delle lotte sociali e in particolare di quelle dei lavoranti delle corporazioni che volevano evitare di essere derubati del loro  tempo dall’alleanza preti – padroni. Fino ad allora gli orari della giornata e dunque anche quelli di inizio e fine lavoro venivano segnalati dalle campane delle chiese che spesso venivano calcolati con metodi sommari e non sempre trasparenti rubando minuti e mezz’ore.  Così nonostante il costo enorme  e l’onere di una manutenzione specializzata e frequente, questi orologi vennero spesso invocati a furor di popolo e diventarono ben presto fonti di prestigio non solo per lo stupore derivante da una tecnologia del tutto nuova, ma anche perché la loro presenza indicava anche un rapporto di lavoro più avanzato che attirava gli artigiani migliori e si traduceva alla fine in un vantaggio economico per la comunità. Ora la massima parte dei queste persone non sapeva né leggere né scrivere e spesso nemmeno far di conto anche se dovevano districarsi tra un’infinità di rapporti monetari, non avevano frequentato scuole, non avevano libri né altri ausili di conoscenza che non fossero i compagni, la bottega e la chiesa e tuttavia avevano una profonda padronanza del loro mondo, sapevano individuare i propri interessi e di certo conoscevano a fondo il proprio lavoro, il mondo di relazione ad esso inerente e gli strumenti che utilizzavano : il loro universo era ristretto dentro un piccolo orizzonte, ma era molto meno alienato del nostro del quale  non abbiamo alcuna reale conoscenza, nonostante essa sia facilmente disponibile.

Molti guidano un’auto o usano un computer o un telefonino, avendo solo una vaghissima idea di come realmente funzionino e dunque sono essenzialmente dei fruitori ciechi che non riescono a comprendere se stessi né gli oggetti che usano e spessissimo nemmeno il lavoro che svolgono. Certo i campi della conoscenza si sono moltiplicati a dismisura e non si può di certo sapere tutto, ma questo è stato sfruttato dal tecno capitalismo inducendo una forma di passività cognitiva, per cui ci si affida sempre e totalmente all’esperto o a chi viene presentato come tale, spogliandoci di ogni residuo atteggiamento critico, dentro un rapporto che diventa quasi magico e comunque di dipendenza. In realtà proprio dentro questa alienazione cognitiva il sistema ripropone l’offerta di protezione che è l’archetipo del dominio, come diceva Horkheimer. Se ti affidi a corpo morto di volta in volta all’economista, al virologo, al sociologo, allo shampista  sarai salvo e non ha nessuna importanza se queste persone non hanno in realtà soluzioni da offrire o ne hanno di parziali o artefatte oppure sono indotte da uno spietato sistema di premio – punizione a dire ciò che il potere vuole: l’importante è offrirti un riparo a ciò che non sai e magari a ciò di cui sei stato privato.

Solo così si può spiegare perché molte persone credono a cose del tutto contrarie alla loro esperienza concreta e rifiutano persino di vedere e di ragionare sui dati elementari che smentiscono in radice ciò che viene suggerito: la diffusione di paura viene compensata dall’offerta di protezione che, per esempio in questo folle periodo – non è soltanto di tipo sanitario, bensì anche di carattere cognitivo nel quale gli arresti domiciliari vengono asseverati dai concistori di virologi . Ma attenzione non sono offerte che si possono rifiutare,  chi non è disposto a credere senza toccare con mano diventa negazionista e irresponsabile, esattamente così come chi ha dei fondati dubbi su certo terrorismo ad orologeria di cui la Francia è maestra indiscussa  o come chi come una volta pretendeva di discutere i dogmi della fede: tutti vengono esclusi in qualche modo dalla salvezza, dalla quiete edenica del conformismo. Sono decenni che si sta costruendo questa mentalità e questa obbedienza che passa attraverso l’acquiescenza cognitiva che a volte presenta fenomeni davvero sconcertanti: per esempio lo spettacolo dei cosiddetti privilegiati, ossia cittadini a stipendio pubblico fisso o pensionati che non riescono a rendersi conto che saranno travolti dalla distruzione di economia dovuta alle assurde misure di segregazione e distanziamento sociale, i quali  sembrano non sospettare che perderanno i loro posti e le loro pensioni e quindi sono disposti ad inscenare una guerra tra poveri, una rappresentazione alla Bosch del carnevale e della quaresima, agitando i vessilli della paura  pandemica  Ma d’altronde questi sono i risultati dell’alienazione dal mondo giunta al massimo livello.