Pochi giorni fa appena prima del referendum avevo malignamente previsto ( vedi qui) che se il Si avesse vinto, la famosa casta. forte di quest’atto demagogico che la rafforza, avrebbe cominciato ad aumentarsi gli emolumenti e le prebende: era abbastanza ovvio che sarebbe accaduto, ma non pensavo che la cosa sarebbe stata così immediata e  che dopo nemmeno una settimana dal responso delle urne il presidente dell’Inps Tridico si raddoppiasse lo stipendio e facesse altrettanto con alcuni collaboratori. Del resto, diciamolo, doveva pure premiarsi per l’efficienza dimostrata nel far mancare il più possibile la cassa integrazione ai disgraziati caduti nell’orrido tritacarne della pandemia. Ma sono anche bastati pochi giorni perché venisse abolita la quota 100 delle pensioni come atto propiziatorio del mitico Recovery Fund, che tra l’altro è ancora in altissimo mare, dando fiato ai tromboni che vogliono il Mes come tappabuchi: si tratta solo dell’inizio di una mattanza che dopo averci fiaccato con il raffreddore in forma di peste, imporrà tagli draconiani alla sanità e al welfare,  favorita da quei raffinati elettori che al referendum gliel’hanno fatta vedere alla casta. E che adesso gongolano soddisfatti della propria impresa come tonni presi nella rete.  Per quanto riguarda le pensioni i calcoli fatti sulla base della perdita di pil e dell’abolizione della quota 100 parlano di un 30% in meno rispetto a quelle di oggi che peraltro sono già piuttosto basse rispetto ad altri Paesi.  Anzi secondo un studio Progetica dedicato a questo tema le pensioni andranno rapidamente a calare per arrivare a 389 euro al mese come valore medio.

Però la notizia  più interessante è che qualche giorno fa l’asta del tesoro per i titoli a sei mesi ha raccolto in poche ore 6,5 miliardi con un interesse negativo di  – 0,39% , vale a dire senza esborsi da parte dello stato e anzi con un piccolo guadagno: si tratta di quasi un quarto del mes ma senza interessi e senza quelle condizionalità consistenti in drammatici tagli di welfare e inderogabili programmi di spesa che vengono richiesti in cambio dei cosiddetti aiuti europei e che come si può facilmente intuire sono strettamente collegati al tentativo dell’industria tedesca di rimanere a galla. Molto del neo ecologismo ipocrita  e gretino, che vede solo il riscaldamento climatico e non il resto, è ritagliato su questa esigenza e sulla convergenza dei fondi sull’elettrificazione del trasporto su strada che se attuata nell’esclusivo segno del mercato costituirà una minaccia ancor più grave per l’ambiente, sia per i livelli di inquinamento reale da residui chimici e metallici pericolosi, che per il solo fatto di essere venduto come soluzione del problema. Questo per dire che in realtà buona parte delle risorse per uscire dalla i crisi pandemica, sempre che il sistema lo voglia, cosa affatto scontata, le possiamo trovare da noi stessi e che dunque la commedia del Recovery Fund e del Mes non appartiene a uno stato di necessità e non è nemmeno conveniente quanto invece al disegno politico di rafforzare il vincolo esterno, di consegnarci mani e piedi a potesi sovranazionali incarnati nel caso specifico dall’Europa del Nord

Tenete bene a mente i 6,5 miliardi senza interessi dell’asta perché secondo le tabelle pubblicate recentemente dalla Commissione europea i famosi sussidi  che dovrebbero essere supportati da un aumento della tassazione, proponendosi dunque più come una partita di giro che come aiuto, ammonterebbero all’1,9 per cento del pil a fronte di una perdita del 10% ad essere ottimisti, dovuti alle misure contro la pandemia narrativa.  E questo spalmato dal 2021 al 2027. Insomma  si tratta di poco più di briciole spacciate dal governo per un lauto banchetto, ma per di più briciole avvelenate dal momento che per quattro soldi ci mettiamo la troika in casa, quando avremmo invece tutte le possibilità di trovare  risorse proprie anche molto più ingenti e prive di condizionalità.  Non dico che la vittoria del no al referendum avrebbe fermato la devoluzione del Paese, ma almeno l’avrebbe rallentata sottraendo ogni consenso al ceto politico e costringendolo a una prudenza che ormai ha completamente abbandonato. E fa bene: con elettori così chi potrebbe mai farlo cadere? Deve solo guardarsi dalle congiure di Palazzo.