Ma come si è realizzato questo enorme profitto? Con la pura e semplice speculazione da mercato nero trasferita nel commercio on line: all’inizio della pandemia i prodotti Amazon Essential negli Usa hanno subito aumenti vertiginosi proprio nel momento in cui essi erano i più richiesti. Tanto per fare un esempio tratto dallo studio portato avanti da Public Citizen: mascherine usa e getta + 1.000%, igienizzante per le mani + 48%, spray disinfettante + 87%, Sapone antibatterico+ 470%, guanti monouso in nitrile + 336%, carta igienica +528%, asciugamani di carta + 303%, farina + 425%, Zucchero + 520%, amido di mais+1010%. Nel complesso rispetto all’inizio dell’anno c’è stato un aumento medio di 11 volte. E questo mentre in numerosi stati degli Usa l’aumento del 10% dei beni essenziali durante situazioni di emergenza costituisca una violazione di legge. Ma non è questo che scandalizza, ciò che davvero ci restituisce il senso di questa evoluzione delle cose è il fatto che numerosi dipendenti di Amazon abbiano salari così bassi da essere costretti ad accedere agli aiuti alimentari per poter campare e molti di loro stanno perdendo la casa non riuscendo più a pagare il mutuo. Questo nonostante la vita d’inferno che si vive nei magazzini dell’azienda ( per esempio non si può parlare con i colleghi per non distrarsi e non si può andate alla toilette più di una volta per turno) e la caterva di straordinari che di fatto vengono imposti dall’azienda. Ma invece di dare un aumento di salario, pur in un momento di profitti stratosferici, “l’ arcifilantropo ” Bezos che per esempio ha donato ben tre minuti dei suoi guadagni per spegnere i vasti incendi in Australia, ha deciso di avviare una fondazione di beneficenza chiedendo alla gente che di questi tempi non se la passa di certo benissimo di donare denaro per aiutare i propri dipendenti a pagare i beni di prima necessità. E quando il personale del Whole Foods Market di proprietà di Bezos ha chiesto una retribuzione più alta e migliori condizioni di lavoro, la società ha invece regalato loro una maglietta gratuita che li chiamava “eroi” per aver affrontato la pandemia.
E’ difficile immaginare qualcosa di più repellente, di più simile alla sanguisuga nella scala dell’evoluzione, eppure l’uomo più ricco del mondo, è anche quello che sostiene con infinita ipocrisia Black lives matter mentre sottopaga i neri equamente neri e bianchi al suo servizio, dimostrandosi vessillifero di un sospetto antirazzismo da ultraricchi che nasconde la traslazione delle discriminazione dal colore della pelle al colore di soldi. Dall’etnia al reddito. Credere nella buona fede di questi “filantropi” è talmente ingenuo da sfiorare la balordaggine, quasi come pensare che gli allarmi apocalittici per la pandemia che emanano dagli stessi ambienti, abbiano uno scopo umanitario.