Chi ha seguito in questi mesi le cronache degli eretici del virus si sarà imbattuto nelle numerose censure che i social hanno attutato nei confronti di chi cercava di leggere gli eventi e i provvedimenti alla luce della ragione e non delle bizzarre verità ufficiali. Certo queste censure sono state spesso goffe e al limite del ridicolo, basate su ineffabili “regole della community”, altre volte imperniate su decisioni autocraticamente assunte al di fuori della community di non consentire pubblicazioni di tesi non linea con quelli degli organismi ufficiali, altre volte ancora le censure sono state silenziose e hanno limitato la diffusione di articoli e filmati sgraditi grazie ad algoritmi ad hoc. Si può discutere a lungo sulla natura di queste esclusioni, così contraria a quella che i social vorrebbero rappresentare e sulla scia della sempre più evidente mancanza di libertà nelle cosiddette società libere, ma qualunque ragionamento si voglia sviluppare bisogna partire da un dato di fatto: che le censure sui social non hanno nulla a che fare con una sia pur malintesa buona fede, ma con gli affari miliardari che derivano dalla narrazione apocalittica del Covid. Sono anni infatti che le major della rete e dell’informatica investono nel settore farmaceutico: Google ha addirittura due aziende del settore farmaceutico, tra cui la più importante,.Verily, che opera nel settore degli studi clinici e che ha realizzato importanti partnership con Pfizer, Novartis e Glaxo, per non parlare degli accordi con alcune grandi società di assicurazioni sanitarie. Anzi ci sono già state questioni che riguardano la privacy dei malato, sia in Gran Bretagna che in Usa dove è in corso una causa collettiva mentre da molti parti viene criticato l’algoritmo di ricerca in campo medico di Google,denominato un po’ sinistramente YMYL (tradotto con la borsa o la vita) che evidentemente favorisce società e visioni collegate con lo stesso motore di ricerca.
Facebook dal canto suo ha aperto già da due anni alle aziende farmaceutiche e alla loro pubblicità sulle proprie pagine, mentre Amazon vende medicine su alcuni mercati e sta progettando di produrre in proprio farmaci generici. Di Microsoft non c’è nemmeno bisogno di parlare visto il ruolo nella vicenda del coronavirus del suo maggiore azionista, ossia Bill Gates. Dunque più il Covid appare apocalittico e più soldi arrivano grazie alla filiera della narrazione pandemica, una buona ragione per evitare che l’allarme possa essere ridimensionato. Ma la cosa interessante e inquietante, oltre all’intreccio fra questi colossi che diviene di fatto governance planetaria sottratta a qualsiasi controllo, visto che gli stessi controllori come l’Oms sono stati letteralmente comprati a suon di miliardi, è che ormai il campo farmaceutico sembra strettamente legato al controllo informatico e demografico della popolazione, come se ormai fossero due facce della medesima medaglia. Anzi per la verità proprio Bill Gates con le sue idee circa la necessità di un calo della popolazione mondiale e del suo controllo attraverso microchip, , è il frutto vivente della confluenza di molte idee che si sono venute formando negli anni ’60 e che oggi hanno al loro servizio biotecnologie adatte alla loro realizzazione. Negli anni ’70 circolava un memorandum segreto (oggi declassificato) ordinato da Kissinger nel quale venivano prese in esame “Implicazioni della crescita della popolazione mondiale per la sicurezza degli Stati Uniti e gli interessi all’estero”. Insomma la demografia di molti stati era interpretata come una minaccia per gli Usa e furono lanciate diverse iniziative e fondati organismi che si occupassero di propagandare una limitazione delle nascite. Tra queste la più importante è stato il Planned Parenthood di cui è stato direttore il padre di Bill Gates. Per carità niente di male in sé, ma rimane evidente nel figlio Bill quella cultura del segno del comando che oggi lo porta a voler essere tra i gestori planetari della salute biologica e sociale e di puntare sull’enfatizzazione del Covid per conquistare questa sorta di trono. Naturalmente con immensi guadagni visto che la Fondazione Gates è legata ad una decina di multinazionali del farmaco.
Insomma non c’ nulla in tutto questo che abbia a che fare con una “cura”, un’attenzione alla salute, quanto all’enorme potere che la sua gestione, magari pure truffaldina ( non dimentichiamo che i farmaci sono la terza causa di morte), subito dopo le patologie cardio vascolari e il cancro) può dare. E ora stanno facendo il massimo sforzo.
Si può vedere:
Si può vedere:
Il poliziotto.commissario tedesco, diversamente da taluni carabinieri italiani ( di Piacenza, per dire…) invita i propri colleghi ad unirsi ai manifestanti del popolo nazione alle manifestazioni ( sostanzialmente illegittime) restrizioni della circolazione, anti corona virus … a quando anche qui in Italia che pensano a bene del popolo nazione piuttosto che allo stipendio fisso del 27 ?
rettifica:
“…a quando anche qui in Italia, Poliziotti, che pensano a bene del popolo nazione …”
Da quel poco che ho letto un poliziotto, che ptrebbe essere quello qui sopra abbastanza vicino al pensionamento, per essersi unito alle proteste contro le restrizioni per il corona virus , è stato sospeso, è stato peciò abbastanza coraggioso.
le restrizioni di cui sopra consistono attualmente nell’obbligo di distanziamento,e se ho capito bene, ne divieto di assembramento ( manifestazione…).
Altro poliziotto che critica le misure di restrizione alla libertà di circolazione, anti corona virus:
Si può leggere:
https://marcodellaluna.info/sito/2020/08/21/emergenza-i-numeri-della-menzogna/
Insieme ai settori informatico e farmaceutico non bisogna dimenticare il complesso militar-industriale che rappresenta il perno attorno al quale ruotano i colossi del web e dei medicinali.
Boeing ha spinto con successo per miliardi di aiuti all’industria delle armi nel conto di stimolo da 2 trilioni di dollari, e i lobbisti dell’industria delle armi sono riusciti ad ottenere che i produttori di armi fossero considerati attività “essenziali” durante la pandemia di coronavirus.
https://www.rollcall.com/2020/03/20/defense-industry-to-carry-on-in-face-of-coronavirus/