Per fortuna che dentro questo marciume qualche volta ci si riesce anche a divertire. Basta leggere le spassose cronache che la stampa italiana riporta sul malore  immediatamente trasformato in avvelenamento di Aleksej Navalny, avvenuto coram populo durante un viaggio aereo e attribuito in qualche modo  a Putin il quale avrebbe scelto l’occasione in assoluto meno propizia e meno segreta possibile per l’operazione. Per giunta con una dose insufficiente di veleno  a testimonianza di quanto siano pasticcioni i russi. E questo dopo 15 anni che Navalny scorrazza praticamente indisturbato attraverso la Russia campando della nomea di maggiore  oppositore di Putin. non si sa bene con quali soldi (o forse lo si fin troppo bene) benché  non si possa presentare direttamente alle elezioni a causa di vicende finanziarie truffaldine per le quali è stato condannato e nonostante che il suo sedicente “partito del progresso” non sia mai pervenuto a risultati di minimo rilievo alle elezioni politiche. Ma all’occidente piace, forse perché è un tipo istrionico che non si ferma davanti a nessuna commedia – come per esempio quella di violare sistematicamente gli accordi presi sulle percorso dei corteini di protesta che organizza, al fine di essere fermato per qualche ora e dare alla stampa occidentale l’occasione di sollevare l’ennesima canea facciatostara sul regime repressivo o perché può fare un giorno il libertario e quello seguente il fascista o il razzista  insomma perché può essere usato e giocato in molti ruoli a seconda delle occasioni. E magari anche perché sa troppo di certi meccanismi per poter essere messo d parte in quanto nostro uomo a Mosca, a meno di non  farlo fuori dando l’impressione che sia stato il leader russo. a farlo. In effetto Navalny è molto più prezioso come potenziale bersaglio da colpire al momento giusto che come agitatore di mezza tacca. Infatti Putin non ha alcun interesse a sbarazzarsi di un avversario che non costituisce nessun pericolo e che di per sé sputtana l’opposizione: anzi  se lo è conservato come un santino, perché rappresenta a pieno l’inconsistenza e la vacuità delle battaglie fasulle fatte in conto terzi e per gli interessi dei nemici della Russia.  Cosa che emerge anche dalla storia di Navalny che riporto in nota alla fine del post.

Qual è allora la ragione per la quale Putin avrebbe avvelenato Navalny: voi non coi crederete ma è a causa della contestazione contro il presidente bielorusso Lukashenko  appena eletto con l’80 per cento dei voti e subito dopo messo sotto attacco dell’arancionismo. Putin avrebbe paura di essere in pericolo pure lui e perciò avrebbe fatto fuori il temibile Navalny . Questa la tesi sfornata calda calda dalla Repubblica degli Elkann la quale non perde occasione di dimostrare una sfiducia cieca nell’intelligenza dei propri lettori a cui vengono date in pasto tesi assurde e costruite com un semplicismo ottuso che denuncia un troppo stretto e subalterno contatto con l’intelligence atlantica: non a caso l’autore dell’articolo  risiede a Londra da poco meno di vent’anni e per cominciare dà per certo  l’avvelenamento di Sergej Skripal da parte dei russi cosa che si è dimostrato una totale fake, ma che viene comunque utilizzata per corroborarne un’altra. E’ facile capire che la vicenda interna Bielorussa non ha  molto a che vedere con Putin che tra l’altro è sempre stato molto freddo nei confronti di Lukashenko e dei suoi giochini. Ma anche nel mondo di Alice in cui vivono Repubblica e il suo uomo a Londra, persino il cappellaio matto capirebbe che mettersi a far fuori oppositori in questo momento e per giunta in maniera eclatante sarebbe il miglior modo di farsi trascinare dentro la logica delle contestazioni di Minsk. Da questo punto di vista, se proprio vogliamo scatenarci in ipotesi e fantasie, è molto più logico e probabile che l’avvelenamento l’abbiano messo a segno gli avversari di Putin proprio per ottenere questo effetto. In realtà magari il malore di Navalny è dovuto ad altre cause visto che l’uomo ha spiccate e deleterie affinità con l’alcol e con la “neve” ed è probabile che i servizi occidentali abbiano afferrato l’occasione per liberarsi dell’inutile oppositore premendo su Mosca perché l’uomo sia portato ad Berlino dove qualsiasi diagnosi o fantasia potrà essere raccontata a favore dei gonzi impauriti che ormai credono a qualsiasi cosa. Poi si vedrà cosa farne,

Nota Questo “agitatore politico – finanziario” come ambiguamente lo ha definito Time, è venuto alla ribalta dal nulla nel 2005, appena tornato in Russia  dall’Università di Yale,  dove era membro selezionato del «Greenberg World Fellows Program», un programma creato nel 2002 con il quale vengono selezionati ogni anno su scala mondiale 16 persone con caratteristiche tali da farne dei «leader globali» o in poche parole quinte colonne del Washington consensus. Non appena messo piede a Mosca Navalny fonda il gruppo giovanile Democrazia Alternativa, che riceve ingenti finanziamenti dalla National Endowment for Democracy, una famigerata ONG con sede a Washington finanziata principalmente dal Congresso degli Stati Uniti, la quale consiglia all’oppositore di acquistare qualche azione di grandi compagnie, in modo da trasformarsi in paladino dei cittadini contro le malefatte del potere: in questo modo Navalnij si è costruito la fama di “attivista anticorruzione” pur facendosi travolgere  egli per primo dalle tentazioni di denaro facile. Da notare che il metodo suggerito dai suoi tutor per diventare paladino contro la corruttela ed acquisire facilmente un qualche carisma da spendere poi politicamente, è lo stesso utilizzato a suo tempo da Beppe Grillo ed è anche quello genericamente applicato dovunque ci sia da creare un’opposizione di facciata.