Qual è allora la ragione per la quale Putin avrebbe avvelenato Navalny: voi non coi crederete ma è a causa della contestazione contro il presidente bielorusso Lukashenko appena eletto con l’80 per cento dei voti e subito dopo messo sotto attacco dell’arancionismo. Putin avrebbe paura di essere in pericolo pure lui e perciò avrebbe fatto fuori il temibile Navalny . Questa la tesi sfornata calda calda dalla Repubblica degli Elkann la quale non perde occasione di dimostrare una sfiducia cieca nell’intelligenza dei propri lettori a cui vengono date in pasto tesi assurde e costruite com un semplicismo ottuso che denuncia un troppo stretto e subalterno contatto con l’intelligence atlantica: non a caso l’autore dell’articolo risiede a Londra da poco meno di vent’anni e per cominciare dà per certo l’avvelenamento di Sergej Skripal da parte dei russi cosa che si è dimostrato una totale fake, ma che viene comunque utilizzata per corroborarne un’altra. E’ facile capire che la vicenda interna Bielorussa non ha molto a che vedere con Putin che tra l’altro è sempre stato molto freddo nei confronti di Lukashenko e dei suoi giochini. Ma anche nel mondo di Alice in cui vivono Repubblica e il suo uomo a Londra, persino il cappellaio matto capirebbe che mettersi a far fuori oppositori in questo momento e per giunta in maniera eclatante sarebbe il miglior modo di farsi trascinare dentro la logica delle contestazioni di Minsk. Da questo punto di vista, se proprio vogliamo scatenarci in ipotesi e fantasie, è molto più logico e probabile che l’avvelenamento l’abbiano messo a segno gli avversari di Putin proprio per ottenere questo effetto. In realtà magari il malore di Navalny è dovuto ad altre cause visto che l’uomo ha spiccate e deleterie affinità con l’alcol e con la “neve” ed è probabile che i servizi occidentali abbiano afferrato l’occasione per liberarsi dell’inutile oppositore premendo su Mosca perché l’uomo sia portato ad Berlino dove qualsiasi diagnosi o fantasia potrà essere raccontata a favore dei gonzi impauriti che ormai credono a qualsiasi cosa. Poi si vedrà cosa farne,
Nota Questo “agitatore politico – finanziario” come ambiguamente lo ha definito Time, è venuto alla ribalta dal nulla nel 2005, appena tornato in Russia dall’Università di Yale, dove era membro selezionato del «Greenberg World Fellows Program», un programma creato nel 2002 con il quale vengono selezionati ogni anno su scala mondiale 16 persone con caratteristiche tali da farne dei «leader globali» o in poche parole quinte colonne del Washington consensus. Non appena messo piede a Mosca Navalny fonda il gruppo giovanile Democrazia Alternativa, che riceve ingenti finanziamenti dalla National Endowment for Democracy, una famigerata ONG con sede a Washington finanziata principalmente dal Congresso degli Stati Uniti, la quale consiglia all’oppositore di acquistare qualche azione di grandi compagnie, in modo da trasformarsi in paladino dei cittadini contro le malefatte del potere: in questo modo Navalnij si è costruito la fama di “attivista anticorruzione” pur facendosi travolgere egli per primo dalle tentazioni di denaro facile. Da notare che il metodo suggerito dai suoi tutor per diventare paladino contro la corruttela ed acquisire facilmente un qualche carisma da spendere poi politicamente, è lo stesso utilizzato a suo tempo da Beppe Grillo ed è anche quello genericamente applicato dovunque ci sia da creare un’opposizione di facciata.