Non era certamente possibile tentare un riequilibrio della situazione rialzando i tassi di interesse del denaro come si è timidamente tentato due anni fa da parte della Fed perché questo avrebbe provocato un cataclisma senza precedenti e rovinato molti dei protagonisti della commedia finanziaria che non più fare a meno di droga monetaria a basso costo. No occorreva poter pompare ancora più soldi, quantità gigantesche di denaro a tasso zero o addirittura ad interesse negativo senza tuttavia rischiare di aumentare significativamente l’inflazione che avrebbe portato al medesimo disastro sia pure in tempi più lunghi e a probabili quanto indesiderati risvegli sociali. Così si è cercato un modo per congelare in qualche modo l’economia e permettere a tonnellate di salvifico denaro di riversarsi liberamente verso i soggetti egemoni dell’economia del denaro impoverendo ulteriormente le popolazioni e migliorando, attraverso una paura irrazionale, il loro controllo su di esse. Cosa essenziale quando ci sarà la reazione di una società impoverita e respinta verso il livelli di sussistenza.
La scaletta di questa “sceneggiatura” si è costruita praticamente da sola nel crescendo di una logica ineludibile e peraltro ben visibile: a settembre è arrivato tra gli altri l’autorevole allarme della Banca per i regolamenti internazionali circa la tenuta dell’economia, in ottobre i potenti del mondo economico si sono riuniti per celebrare Event 201, ovvero una simulazione pandemica dovuta a un coronavirus e nel gennaio successivo, nel vertice di Davos è forse scattata l’idea di sfruttare la nuova infezione facendone il perno di una nuovo e definitivo tentativo di ingegneria sociale. Vorrei scacciare l’idea che si sia trattato di un lucido piano predisposto a tavolino da qualcuno: è stato piuttosto il confluire di vari spezzoni della macchina di dominio e di controllo sociale in una grande nuova narrazione sotto l’incalzare di un probabile naufragio del sistema. La cosa appare chiarissima non appena ci si focalizzi sulla totale incoerenza di misure prese più per raffreddare l’economia che per fermare il virus: scuole chiuse, ma supermercati aperti, molte fabbriche in funzione, ma uffici pubblici chiusi, arresti domiciliari generalizzati a tutto il Paese invece che alle sole zone “infette” esagerazione apocalittica della gravità del virus e mascherine e distanziamento sociale che sono delle assolute incongruenze visto che il virus in ambienti chiusi di diffonde ben al di là dei due metri.
E’ per questo che ci ritroviamo Monti e non un medico o un ricercatore ( del resto nemmeno il capo dell’Oms ha qualcosa a che vedere con la medicina) a capo di una commissione Oms per l’Europa con il chiaro quanto illegittimo compito di cercare soluzioni di assetto economico alla nuova condizione. Possiamo facilmente immaginare quali saranno le soluzioni del professore e questo in mancanza di qualsiasi opposizione. Ecco ciò che significa realmente negazionismo: a poco a che vedere col virus, ma molto con l’economia e i precetti del neoliberismo.