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Ricatto politico: quello che non volete sapere sul Mes

s-l400Ormai la pressione interna ed esterna per spingere il governo a sottoscrivere il prestito da 35 miliardi del Mes si è fatta talmente continua e ossessiva da spingere chiunque abbia conservato un minimo sindacale di lucidità,  a chiedersi da cosa derivi tanta insistenza nel farci scegliere uno strumento finanziario che nessun altro Paese vuole, che ci darebbe a prestito miliardi che abbiamo già a credito dal Meccanismo di stabilità e dai suoi predecessori ( vedi qui ) e che potrebbero essere benissimo raccolti attraverso l’emissione di normali buoni del tesoro. Ma d’altra parte siamo nel pieno di una campagna mediatica che a quanto a menzogne non è seconda a nessun altra: il livello delle omissioni e dei depistaggi rende arduo comprendere una questione in sé assolutamente chiara e semplice, ma che sembra divenuta un’inestricabile matassa che vorrei provare a sbrogliare. Le due argomentazioni principe dei “messianici”  sono la prima un inganno prospettico e la seconda una squallida presa in giro: 1) L’interesse richiesto dal Mes è inferiore a quello di eventuali Bpt dunque tale prestito è conveniente; 2) tutti ci assicurano che i soldi del Meccanismo di stabilità non saranno soggetti a richieste di austerità e riforme sociali regressive, nonostante che il “contratto” che andremo a sotto scrivere contenga proprio queste clausole di condizionalità sulle quali dovrebbe vigilare la troika.

Il primo punto è quello chiave e in effetti esso viene presentato in maniera subdola: i buoni del tesoro in effetti hanno interessi che vanno dal 1,2 all’1,6% , mentre i soldi del Mes da restituire in 10 anni ne hanno uno dello 0,76%, almeno in questo 2020. Ma attenzione mentre l’interesse dei Bpt viene stabilito dalle aste e vale per tutto il periodo di emissione del titolo, è cioè a tasso fisso, gli interessi del Mes variano ogni anno sulla base del finanziamento del Mes stesso e non è detto specie di tempi di crisi epocale verso la quale ci avviamo, tali interessi non possano salire anche in maniera esponenziale. Insomma la differenza è tra un tasso fisso e un tasso variabile del tutto imprevedibile. Ma ci sono anche altre cose da dire che cambiano completamente la questione e smascherano la truffa : innanzitutto i Bpt  ricadono sotto la legge italiana e le spese non sono sottoposte ad alcuna revisione, mentre il Mes è un istituto che ha sede in Lussemburgo e ha quella legge come riferimento; in secondo luogo i titoli di stato  vengono acquistati principalmente dagli italiani e in tal modo gli interessi pagati dallo stato vanno a sostenere l’economia interna il che complessivamente riduce l’apparente vantaggio offerto dal meccanismo di stabilità a zero. Inoltre l’altro grande acquirente di Bpt è la Bce nell’ambito del quantitative easing e questa poi passa i titoli alla Banca d’Italia che versa gli interessi al Tesoro sotto forma di utile. Dunque ancora una volta il costo complessivo sarebbe uguale a zero. Insomma con una semplice emissione di titoli di stato poteremmo raccogliere agevolmente una cifra tre o quattro volte superiore a quella gentilmente “offerta” da Mes e per giunta a condizioni reali e non solamente nominali molto migliori.

Queste considerazioni sono essenziali per passare al secondo punto, ovvero a quello della condizionalità e qui siamo al delirio perché i soldi anche se specificatamente concessi per le spese sanitarie nell’ambito del cosiddetto Mes light, anche se non esiste alcun piano di spesa che pure dovrebbe essere essenziale all’operazione, prevedono comunque di sottoscrivere gli articoli del regolamento del Meccanismo (peraltro entrato anche nei trattati europei) che a partire dal secondo anno e fino al ripagamento del debito prevedono la possibilità di controlli da parte della Commissione e della Bce sui bilanci dello stato, sulle spese e sulle entrate fiscali. Ora una pletora di personaggi ci dice, ma solamente a voce, tramite i verba volant, che queste clausole verranno sì sottoscritte, ma non saranno applicate. Chiunque si guarderebbe bene dall’accettare una simile assurdità e vorrebbe qualcosa di scritto, un memorandum aggiuntivo, un impegno, un documento di agreement,  invece non vengono date che pacche sulle spalle orali su quello che in sé è già una truffa, ovvero quella di prestarci i nostri soldi (vedi qui) .

E veniamo al terzo punto, non citato all’inizio, ma che in realtà è il cuore della vicenda: firmando il Mes ci esponiamo a un costante ricatto politico: non ci vuole un genio per capire che le promesse di non applicare le regole comunque sottoscritte può venire meno nei confronti di un governo che non sia gradito a Bruxelles e Berlino. Siamo perciò di fronte a un espediente per bloccare qualsiasi via d’uscita politica e per condizionarla almeno per un decennio, imponendo di accettare un pugno di miliardi del resto già nostri. Né si può dire che alla brutta si potrebbero ripagare subito i 35 miliardi ( magari ricorrendo appunto a un’emissione di bpt) perché anche questo non è automatico e il Meccanismo potrebbe dire di no e mandare la troika a controllarci. Si tratta insomma di una forma di sudditanza che il sistema politico nel suo complesso intravede come la salvezza per stesso : peggio vanno le cose, più una politica priva di senso, di idee e men che meno di ideali si deve legare a poteri esterni.

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