20190205_154100_EFD4734E.jpg_997313609Eccoli lì gli “antifascisti” che vanno in giro ad abbattere e pittare statue di presunti razzisti di cui peraltro sono gli eredi materiali: non immaginano nemmeno di essere gli utili idioti di un potere che si potrebbe definire senza problemi fascista che li spinge verso un’inutile furia iconoclasta priva di autentici sbocchi politici ed è anzi un clamoroso diversivo per colpire in generale chi esce dai canoni del pensiero neo liberista e globalista. Non a caso a Londra è partita una petizione di un gruppo di conservatori inglesi – travestiti da antifà – per eliminare la tomba di Karl Marx dal cimitero di Highgate, peraltro spesso vandalizzata: le motivazioni sono quelle tipiche del neoliberismo più stupido e verrebbe da dire più ” americano” per indicare una totale mancanza di consapevolezza storica accompagnata dai tamburi della più tronfia eccezionalità:  Marx sarebbe responsabile della morte di milioni di persone per le rivoluzioni comuniste ( da che pulpito) , ma soprattutto si sarebbe macchiato di razzismo anti ebraico per un saggio del 1848, cosa imperdonabile non per l’ebraismo, ma per il sionismo che è la sua forma deviata.

La cosa è davvero grottesca da molti punti di vista a cominciare dal fatto che una tomba non è una statua e quindi non può rientrare nella iconoclastia monumentale di queste settimane, cosa che già di per sé testimonia del livello della petizione. Inoltre Marx stesso era ebreo e celebrava le festività ebraiche, ragione per la quale la rivoluzione d’ottobre è stata sospettata di far parte di una presunta congiura ebraica mondiale. Infine perché nel saggio sulla Questione Ebraica  del 1844 egli non esprime alcuna forma di razzismo, sempre che naturalmente si legga il saggio per intero e non ci si fermi come lettori abituati ai fumetti o a Twitter  alle singole frasi. Quando Marx scrive “l’emancipazione degli ebrei nel suo significato ultimo è l’emancipazione dell’umanità dal giudaismo” non ha alcun intento razzista e va inteso nell’insieme di un discorso che tendeva all’emancipazione dell’intera umanità. Si trattava di una critica a Bruno Bauer, filosofo della sinistra hegeliana  il quale sosteneva che era assurdo che gli ebrei chiedessero l’emancipazione nel contesto di stati cristiani, quali erano al tempo quelli tedeschi. Intendiamoci nemmeno Bauer faceva dell’antiebraismo: diceva semplicemente che fino a che lo stato non si fosse liberato dalle religioni, nessuno, né cristiano, né ebreo si sarebbe mai emancipato . Marx va semplicemente più avanti prefigurando uno stato che non fosse solo quello borghese dove tutte le confessioni religiose vengono  ammesse, ma uno stato dove la religione stessa non ha più senso. Dunque Marx si serve dell’ebraismo per mostrare come questo sia diventato da questione teologica a questione civile e politica per terminare infine  nell’emancipazione umana che va molto al di là della parità formale dei diritti.

Come si vede si tratta di una questione che si direbbe ben lontana dalle capacità di elaborazione culturale di chi ha lanciato questa assurda petizione ferma ai livelli più primitivi del discorso politico. Ma forse il presunto antiebraismo di Marx è solo un pretesto, un falso obiettivo: infatti in quel saggio egli – per confutare Bauer – prende ad esempio delle sue tesi  gli Stati uniti d’America dove  ci si illude di aver superato la religione rendendo laico lo Stato, ma anche di aver annullato il potere della proprietà privata abolendo il censo per l’eleggibilità attiva e passiva. E’ evidente che politicamente lo Stato sopprime le differenze di nascita, di condizione, di educazione, di occupazione, proclamando l’uguaglianza di tutti di fronte alle leggi, ma  socialmente lascia che la proprietà privata, l’educazione, l’occupazione reintroducano a tutto tondo le disparità. L’attualità di queste osservazioni è straordinaria, vista l’imponente crescita della disuguaglianza in Usa e negli altri Paesi neoliberisti e l’emergere di un potere grigio globalizzato formato da una manipolo di super ricchi che oggi ci vogliono imporre la dittatura una dittatura sanitaria e che si fanno apertamente antistato. Forse è proprio il vero obiettivo della petizione il cui livello è così infimo che mi ricorda molto “Un nemico del popolo” dove uno dei protagonisti dice:  “Saremo tutti d’accordo nell’affermare che sulla faccia della terra gli imbecilli costituiscono la maggioranza”.