yp52ybduqc-bandiera-europea-coronavirus-nuova-bandiera-unione-europea_aHo la nettissima impressione che pochi si rendano conto della situazione drammatica che si sta creando e i media, pur sostenendo lo stato d’eccezione inaugurato con la pandemia narrativa, nascondono i termini del problema e al posto della tempesta che ci attende si soffermano sui tempi di una ripresa che ormai sembra la cronaca di un  miracolo di Medjugorie, con miliardi che si irradiano dal sole e la madonna von der Leyer benedicente. Si tratta di una cronaca rosa altrettanto lontana dalla realtà di quella nera del Covid 19 perché il fermo dovuto all’influenza è calato come una mannaia su una situazione già fortemente critica: la Banca d’Italia che fa le previsioni più plausibili prevede un calo del pil del 13,5 % quest’anno e un recupero del 3 virgola qualcosa nel 2021, ma si tratta di calcoli astratti che tra l’altro non prevedono riproposizioni delle chiusure e delle segregazioni che probabilmente ci saranno: fino alle elezioni americane saremo in mano a una cupola finanziario – sanitaria che nella crisi sta facendo soldi a palate come dimostra anche il fatto che l’Agenzia europea del farmaco ha approvato, primo fra tutti, il costosissimo Remdesivir come anti Covid, nonostante la scarsa efficacia  già dimostrata ( vedi nota) , ma poi recuperata con i capelli dall’ennesima ricerca funambolica, peraltro mai conclusa a causa della mancanza di contagiati sufficienti come nella spiegazione ufficiale  o forse di risultati positivi.

Dunque è possibile per non dire certo che la caduta sarà molto più grave del previsto e il recupero nullo, mettendoci in una situazione di drammatica debolezza, anche perché non è che il resto d’Europa se la passi molto bene, nonostante che Germania e Francia siano riuscite a trovare soldi in proprio per tenere in piedi l’economia. Ma nel disastro generale, basta niente perché vadano in crisi alcune banche che hanno in pancia titoli di scarsa o improbabile remuneratività,  trascinando all’inferno il sistema Ue e rendendo di fatto impossibile la ricapitalizzazione della Bce. A questo si aggiunge il fatto che alcuni Paesi, spiccatamente l’Olanda e la Finlandia, soci occulti della Germania in questo, non desiderano più alcuna crescita di integrazione e non permetteranno di trovare delle soluzioni comuni, dunque che non contemplino prestiti cravattari e condizionali per arginare la crisi. Sono gli stessi che ormai non vedono più un futuro per l’euro quanto meno come moneta per tutta l’Europa. Questo vuol dire che bisogna essere pronti a una implosione della moneta unica che è già stata concepita in maniera demenziale  e che – come sappiamo ormai dall’esperienza di questi anni – riesce a funzionare male  solo se le cose vanno bene perché ogni volta che interviene una crisi traballa spaventosamente.

La crisi da Covid con la terribile tempesta che ha scatenato rende ormai molto probabile la scomparsa della moneta unica:  bisogna convincersi che non è più tempo di traccheggiare, che occorre preparare il paracadute e prepararsi al volo, anche se purtroppo i cittadini verranno colti completamente di sorpresa, viste che in nessuna parte dell’informazione viene presa in considerazione questa ipotesi che invece è ampiamente discussa fra gli economisti e i responsabili politici. A questo punto pensate che come al solito sono troppo pessimista: al contrario sono finalmente ottimista perché una risalita dal fondo del barile in cui siamo caduti non può che contemplare la scomparsa di una moneta che è alla radice della deindustrializzazione e del declino del Paese. Ma sarà un toccasana per tutta l’Europa, per quella più debole, come per quella più forte: una valuta adatta al proprio tipo di economia, non troppo debole da fregare i partner o troppo forte per poter davvero essere competitivi riporterà logica e senso nell’economia reale: un buon timone è essenziale soprattutto nella tempesta che ormai si è scatenata e durerà a lungo. Inutile dire che questo ottimismo si scontra con la realtà di un governo, ma forse sarebbe più esatto dire di un intero ceto politico,  incapace di tutto e legato per la sua stessa sopravvivenza proprio a quei poteri che invece vedono nella moneta unica uno strumento di rapina come è stato per la Grecia: questo rischia di farci arrivare con molto ritardo a preparare le contromosse.

Nota Il Remdesivir, costosissimo antivirale prodotto dalla Gilead ( di cui Blackrock , vicino anche alla Fondazione Gates)è uno dei maggiori azionisti ) che secondo Fauci sarebbe stato la pallottola magica contro il coronavirus, era stato messo a punto contro l’Ebola e poi la Sars 1, ma si era rivelato di scarsa efficacia e con notevoli effetti collaterali su una considerevole percentuale di trattati. Nonostante questo  è stato riproposto per il Covid 19, nonostante le prime ricerche ( venute fortunosamente alla luce per un errore dell’Oms) avessero dato esito negativo provocando una caduta delle azioni Gilead. Poi una nuova ricerca, sebbene non completata per mancanza di un numero sufficiente di contagiati, ha riscontrato un’efficacia, sia pure minima, producendo uno straordinario aumento in borsa per l’azienda produttrice: dunque  il farmaco ora  è stato autorizzato dall’Europa prima che sia completato lo studio cardine sulla sua efficacia, condotto su 1063 pazienti la metà dei quali trattati col Remdesivir e l’altra metà con placebo. Un mese fa sono stati comunicati i primi dati: non è stato riscontrato alcun beneficio e sono stati rilevati modesti miglioramenti solo tra i pazienti ospedalizzati in terapia intensiva che assumevano ossigeno supplementare anche a causa di altre patologie pregresse. Insomma un farmaco da ultima spiaggia: per tutti gli altri il placebo e il farmaco hanno avuto effetti praticamente identici, ma è chiaro che adesso questo antivirale con tutti i suoi effetti collaterali diventerà una miniera d’oro