frecce-tricolori-bolognaNon c’è spettacolo più penoso di un governo o per meglio dire di un ceto politico che ha completamente imprigionato l’Italia per poterla svendere meglio, ma che ordina di affumicare le città  e le zone turistiche ormai rovinate con le frecce tricolori, tanto per far dimenticare di essere agli ordini di altri poteri e non dei propri cittadini,  provocando peraltro proprio quegli assembramenti che sono severamente vietati in tutte le altre occasioni.  Ma lo spettacolo è penoso: vedere aerei ormai vetusti, tenuti insieme con la colla, rumorosi testimoni più che altro del declino tombale dell’industria aeronautica che attende solo la svendita inevitabile  di Finmeccanica per dichiarare la propria definitiva dipartita, è qualcosa che mette tristezza, soprattutto pensando che il passaggio della pattuglia acrobatica a velivoli più moderni costruiti da Alenia è stata bloccata nel 2014 per la necessità di acquistare gli F35.

Ma siccome questo governo non ne azzecca una, ha finito per buttare in campo  inutilmente persino la pattuglia acrobatica  in un momento in cui il raid delle frecce su molte città diventa uno spettacolo amaro per i molti che sono stati rovinati dalla pandemia sociale, che non hanno soldi per andare avanti, che non hanno ricevuto la cassa integrazione o le mancette governative, che non possono riprendere le attività alle condizioni poste dall’esecutivo rispettoso degli input che arrivano dalle oligarchie del denaro. Il costi di questi passaggi aerei praticamente su tutti i capoluoghi di regione sarà grosso modo di una decina di milioni e anche se si tratta di una cifra che non cambia di certo le cose, suscitano la sensazione dello spreco inutile in un momento drammatico nel quale la bandiera tricolore invece di essere inutilmente dipinta in cielo andrebbe vivificata con la fine delle manipolazioni sanitarie e la resistenza alle spoliazioni che vengono da Bruxelles e che sono invece vendute all’uomo della strada  grande pubblico come un’inondazione di miliardi gratuiti.  Insomma quel tricolore messo in cielo, ma negato a livello strada suona falso lontano un miglio anche in linea d’aria e difatti non ha avuto l’accoglienza che forse i mentecatti di governo si aspettavano, ha suscitato invece polemiche e fastidio  che mai avevano riguardato la squadriglia acrobatica. Ma del resto cosa sembra ormai vero, reale, affidabile in questo Paese? Tutto è travolto da sospetto, impotenza, incapacità di visione: non sarà qualche fumo colorato a cambiare le cose.