Covid-1984-KrancicAbbiamo bisogno di silenzio e non di chiacchiere, soprattutto non abbiamo affatto bisogno di virologi  e di tecnocrati che hanno già prodotto tutti danni possibili derivanti dallo specialismo ottuso applicato al corpo vivo della società: il panorama che abbiamo di fronte è quello di Paesi che si autoproclamano democratici i quali hanno sospeso le libertà fondamentali ed elementari, hanno soppresso – si dice temporaneamente, ma non si sa  –  lo stesso stato di diritto come se fossimo nel peggiore degli incubi distopici a cominciare dal classico Orwell per finire ad Antony Burgess e al suo “Seme inquieto” che contiene anche le medesime suggestioni maltusiane espresse da Bill Gates. Tutto, incredibilmente, per una presunta e non dichiarata pandemia che a conti fatti produce  molto meno morti dell’influenza stagionale e, come se non bastasse, andando contro qualsiasi giustificazione sanitaria e/o scientifica: nessuna delle misure di isolamento e segregazione prese in questi mesi viene previsto in tutta la letteratura epidemiologica per combattere la diffusione  di un microrganismo anche se esso può suonare plausibile all’uomo della strada per via letteraria o filmica. Dunque l’appello alla scienza per giustificare lo stato di eccezione è quanto di più ignorante o ipocrita ci possa essere, anzi diciamo pure di indecente, visto che esso viene principalmente proprio da quotidiani, ebdomadari o fonti informative che dovrebbero esprimere una critica sociale, ma che sono interamente finanziati da chi dovrebbero combattere.

E’ fin troppo chiaro a chiunque abbia conservato un minimo di lucidità che ci troviamo di fronte a un modello di risposta non soltanto enormemente e dolosamente esagerato rispetto alla causa, ma anche del tutto sbagliato rispetto ai fini proclamati, a un modello insomma che sembra pensato per altri scopi: infatti l’isolamento obbligatorio e la cosiddetta distanziazione sociale furono concepiti all’epoca di Bush figlio non come mezzo di tutela della salute pubblica, ma come strumento di militarizzazione della società americana in caso di attacco terroristico o di attacco nemico non necessariamente militare o ancora di sollevazioni generalizzate. Era insomma la parte sommersa dell’iceberg chiamato Patriot act che si proponeva un controllo a tappeto dei cittadini  ed era stato  incubato dall’American Enterprise Institute quello, insieme al Pnac, a cui si deve la teorizzazione del “nuovo secolo americano”: è in quel periodo che nacquero molte delle idee che oggi si stanno o si vorrebbero attuare tra cui le modalità di tracciamento informatico attraverso le reti di telefonia mobile o sistemi ancora più avanzati e inquietanti. Nel periodo in cui tutto questo stava nascendo si è creato immediatamente un legame tra questi piani e il settore sanitario  attraverso Donald Rumsfeld, nominato segretario alla Difesa nel 2001 (lo era già stato al tempo di Gerald Ford) ma proveniente da incarichi dirigenziali di alto livello nelle aziende farmaceutiche, nonché  principale azionista della Gilead (vedi  La sporca lotta dei burattinai del farmaco ) di cui cui era stato amministratore fino alla chiamata di Bush.

Rumsfeld condensava in sé sia la gestione della sicurezza Usa, sia l’ideologia del nuovo secolo americano, sia gli interessi di Big Pharma, contribuendo dunque a portare la retorica e la mistica antiterrorismo, nonché le capacità di governance imperiale  ad un nuovo e complesso livello. Le prove sul campo sono statte diverse e sempre inserite in  un’esclation: se con i timori sull’influenza aviaria e la messa a punto del Tamiflu da parte Gilead ( ma successivamente commercializzato da Roche) si sperimentò una sorta di coordinamento tra Oms e grandi aziende farmaceutiche, con l’influenza del 2009 si fece un passo avanti dal punto di vista della narrazione. Com’è ormai ben noto il livello di allarme proposto dall’Oms per quella pandemia si rivelò dolosamente incauto ed eccessivo, le sue conseguenze furono enormemente meno gravi rispetto a quelle inizialmente previste ( e tuttavia assai più gravi del Covid ) , ma i governi furono costretti – a causa dell’allarme e al consiglio dell’organizzazione mondiale della sanità  e le pressioni di Bih Pharma– ad acquistare e ad accumulare immani quantità di vaccini e farmaci antivirali, tra cui spiccava appunto il Tamiflu rimasti poi in larghissima parte inutilizzati. In Italia, ad esempio, furono acquistate 24 milioni di dosi di vaccino, di cui solo meno di 900 mila effettivamente somministrate. In seguito venne dimostrata la sostanziale inutilità  del Tamiflu, ma venne alla luce  la questione cruciale del conflitto di interessi attribuito all’Oms, mostrando che le decisioni assunte in occasione dell’evento pandemico sarebbero state condizionate dagli interessi economici dell’industria farmaceutica produttrice di vaccini e medicine antivirali.

In quell’occasione tuttavia l’allarme coinvolse solo l’approvvigionamento farmaceutico utile o inutile che fosse, stressando inutilmente i bilanci sanitari e dimostrando che con un’adeguata dose di paura era possibile quanto meno condizionare i governi. Adesso a 11 anni di distanza, la figura di Rumsfled che comunque è sempre il’azionista di riferimento di Gilead, è stata sostituita da quella di Bill Gates, ovvero da un potere completamente privato che porta avanti le medesime strategie. Non c’è più bisogno di convincere gli esecutivi, quasi interamente, all’interno del cerchio magico dei poteri finanziari e multinazionali, ma occorre domare le popolazioni che cominciano a  esprimere dissenso. Perciò un’epidemia funzionale all’inizio alla guerra commerciale degli Usa  con la Cina è stata l’occasione per il globalismo di riprendere terreno e portare ad una nuova e decisiva sperimentazione le capacità di controllo sociale. Alcuni governi tra i più bananas come quello italiano sono arrivati a una falsificazione quotidiana di dati, alla proibizione delle autopsie e alla sparizione delle cartelle cliniche per meglio ottenere l’effetto voluto. E a giudicare dai risultati bisogna dire che il test è pienamente riuscito: la paura, la totale mancanza di spirito critico dovuto a una scuola addestrativa che peraltro rischia la scomparsa, ma anche uno scarso amore verso la democrazia reale, le libertà e di diritti sono emersi con chiarezza inequivocabile. Adesso il potere, palese o grigio,  sa di non doversi minimamente preoccupare.