Non ci vuole tanto a capire che l’armata pandemica e la sua tracotante sicurezza nel produrre paura e lanciare balle sta lentamente cedendo nonostante i colpi di coda che tenta attraverso qualche task force raccogliticcia fra i migliori mentecatti in circolazione o qualche sindaco da expò della malafede. Si sente nell’aria che chi ha collaborato sul coté medico scientifico a creare lo stato di angoscia, a mettere in mora la Costituzione e a causare danni immensi al Paese, comincia a fabbricare ponti per la ritirata: ha aperto le danze il direttore dell’Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, uno dei più considerati ricercatori italiani e personaggio fuori della ignobile gara dei virologi tronisti il quale dice che il virus è cambiato, che i malati presentano sintomi diversi e meno gravi, che non richiedono terapie intensive: “sembra di essere di fronte a una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio della pandemia”. Una tesi, quella del virus che si sarebbe attenuato da solo per certi versi funzionale a indicare che forse si può tornare alla normalità senza il vaccino, ma che cerca anche di trovare qualche elemento attenuante per le mattanze a Bergamo e in Lombardia. Infatti è ormai chiaro che si è sbagliata completamente la diagnosi, che si è equivocato l’effetto principale del Covid 19 che è quello di innescare la formazione di trombi nel sangue e non di provocare la polmonite interstiziale: insomma i trattamenti basati sulla ventilazione meccanica e le intubazioni non solo erano inutili, ma addirittura dannosi portando alla morte dei pazienti.
Ecco che l’eccezione lombarda rispetto a tutto il resto del pianeta si spiega facilmente: il surplus di decessi non è stato dovuto al Covid quanto alle cure sbagliate. Ora errare humanum est, ma quando l’abbaglio è causato dalle stesse autorità tecnico sanitarie che non hanno capito nulla e che sulla base di questi errori forniscono un alibi a un governo di dementi per tenerci tenerci chiusi a casa e affondare l’economia reale del Paese, la cosa cambia aspetto. L’equivoco sulle terapie nasce dal fatto che non sono state fatte autopsie per accertare le cause reali dei decessi e solo quando qualche ospedale tra Milano e Bologna ha cominciato a farle, in piena disubbidienza civile si potrebbe dire, si è scoperto il vero effetto del covid 19 che è facilmente contrastabile da casa con farmaci a basso costo, Il fatto è che i medici non hanno fatto le autopsie, atto fondamentale per capire qualcosa di una malattia, perché lo sconsigliava assolutamente una folle circolare del Ministero della Sanità in essere fin dal 22 febbraio e poi ribadito a marzo e ad aprile, inviato agli ospedali, alla Protezione civile, ai comuni, ai farmacisti, agli ordini professionali : ”Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati Covid 19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”. E per fortuna che questa incredibile vicenda si è svolta con la benedizione della cosiddetta scienza come ci hanno insegnato i maestrini analfabeti del globalismo ad ogni costo, soprattutto se i costi non sono pagati dalle elite di salotto e pistolotto, ma dai ceti popolari.
Insomma si è agito con gli stessi criteri della peste nel Medioevo con l’unica differenza che i carri dei morti scortati dai monatti sono stati sostituiti dai camion militari, tanto per aumentare la dose di paura. E tuttavia man mano che la realtà ricomincia a riappropriarsi dei suoi diritti, che si va delineando la grottesca disparità fra le misure prese e il pericolo da fronteggiare e si chiarisce il fatto che nonostante gli errori la mortalità nel Paese non è significativamente aumentata agli altri anni, anzi potrebbe persino essere diminuita, (vedi nota) il milieu della politica che è responsabile in toto del crollo doloso della nostra economia, della disoccupazione e disperazione che seguirà, cercherà di cavarsela dicendo che proprio la segregazione totale ha consentito di contenere il terribile virus. Questo non si può ovviamente dimostrare, ma tutti quelli che hanno avuto realmente paura o che si trovano a loro agio nella malafede o che hanno squallidamente lucrato sulla crisi pandemica, sprotezione civile compresa, si rifugeranno in questa falsa argomentazione. Però essa è tuttavia assolutamente smentita da fatti che l’informazione nostrana ha nascosto o deformato proprio perché dimostra il contrario di questa giustificazione incipiente. Ci sono tre Paesi nel mondo che non hanno attuato alcuna forma di segregazione pur in una diversissimo e a volte antitetico ventaglio di considerazioni e approcci: si tratta della Svezia, di Israele e del Brasile che hanno avuto rispettivamente 3000, 200, e 9000 mila morti ( in presenza di coronavirus, non per coronavirus, beninteso) dunque molto meno di noi, anzi meno di tutti quelli che si sono affrettati a fare improvvide chiusure.
Del resto nel mondo ci sono stati 250 mila decessi avvenuti con coronavirus dunque poco più di un terzo di quelli dovuti ogni anno ad influenza. Ma davvero vogliamo ancora stare a questo gioco al massacro mantenuto in piedi oltre ogni limite per svendere il Paese? Davvero vogliamo vedere i cialtroni che chiedono l’applauso per averci salvato dal virus e averci aggiogato al Mes e ai cravattari continentali? Qualcuno dovrà pagare in solido e non solo politicamente. Questo dovrebbe essere l’inizio di una nuova opposizione.
Nota Dall’inizio dell’anno e fino al 31 marzo i decessi totali, compresi quelli per coronavirus o dichiarati tali, sono stati 166 mila contro i 185 mila dello stesso periodo dell’anno scorso. Quando finirà questa presa in giro? Occorre proprio aspettare le elezioni americane per smetterla con la commedia pandemica?
Chiedo scusa ma non riesco a pubblicare un commento che ho cercato di inserire già 2 giorni fa. Sto cercando di capire perché non viene pubblicato.
Questo era il commento: vediamo se viene pubblicato.
“Quasi sempre d’accordo con Mr. Simplicissimus, sono un po’ stupito che fra tutti gli scenari che si immaginano per il nostro futuro già dietro l’angolo ben pochi considerino una terza guerra mondiale. Eppure la bufala del coronavirus con tutte le assurde restrizioni che vi sono annesse non è coerente con l’esigenza di difendersi da un’epidemia che, come dimostra l’autore di questo blog, è poco più o poco meno di una normale influenza.
Né questa farsa è coerente, nella sua enormità, con l’ipotesi di accelerare forzandola l’adesione a nuovi abitudini di lavoro e studio che erano già in dirittura d’arrivo prima che si diffondesse la paura del coronavirus e che, tra l’altro, costituiscono una sorta di autogol visto che hanno semmai dimostrato la refrattarietà di ampi strati di popolazione al cosiddetto smart working e smart studying.
Invece, visto l’accanimento con cui è stato perseguito il crollo economico delle nazioni (anche di quelle che hanno sofferto poco o nulla in termini di decessi!) la bufala del coronavirus è perfettamente coerente con l’ipotesi di una nuova guerra mondiale di cui il lockdown, il distanziamento sociale e la disoccupazione brutale costituirebbero un’esercitazione che ha avuto lo scopo di abituare tutti noi a sopportare in qualche modo quello che, se scoppiasse una guerra, diventerebbe la nostra nuova quotidianità. E in questa possibile guerra l’accento potrebbe anche essere posto sulla sperimentazione a tutto campo di nuove tecnologie militari cominciando dai droni per finire con le armi virali e batteriologiche.
Fondamentale in quest’ottica ipotetica è però proprio quanto accaduto in termini di auto-impoverimento delle nazioni, qualcosa di assolutamente inconcepibile e di mai successo a memoria d’uomo. Nazioni che sanno bene quanto siano strategiche le risorse, la loro organizzazione e la loro preservazione e che invece si buttano a dilapidare il patrimonio accumulato in secoli rendendo così sguarnito il proprio paese rispetto a una qualsiasi offesa di carattere militare che dovesse provenire da un paese terzo. Potremmo dire che in questo frangente abbiamo visto nazioni grandi, piccole e medie operare in termini antistrategici anziché strategici.
Questo potrebbe anche farci pensare che, visto che tutte le nazioni sono state colpite da una stessa smania di autodistruzione, ci si troverebbe dopotutto su un piano di parità e dunque rassicurarci. Se non fosse, però, che la creazione in pochi mesi di moltitudini di diseredati risolve in realtà uno dei grandi problemi di chi vuole organizzare una guerra mondiale “seria”: trovare milioni di cittadini martoriati ed entusiasti di poter sfuggire alla propria miseria arruolandosi.”
L’ha ripubblicato su onigonj.
Quando certo tipo di Potere ha pochi argomenti da contrapporre alle tue tesi, giuste o sbagliate che siano, o ti schiaffa in gattabuia per educarne altri cento che la penserebbero come te, o ti sputtana con dei presunti fact checking zeppi di menzogne e mistificazioni e ti include in liste di proscrizione sillane genere ‘Open’ et similia, armi di intimidazione a cui non si può reagire neanche con un pacato confronto, perché non “te lo consentono” (Conte cit.).
È quanto capitato all’avvocata tedesca Beate Bahner, finita per alcuni giorni in una Clinica psichiatrica di Heidelberg, manette dietro la schiena e cena servita per terra, come i cani. Bahner colpevole di aver sollevato dubbi costituzionali sulle disposizioni (presunte) anti-Covid-19, e vittima di paranoie persecutorie. Stessa sorte per una ricercatrice americana, colpevole di trame complottiste vs la sgrenga vaccinista, finita nelle fauci di Tony Fauci & picciotti, Judy Anne Mikovits, accusata di aver manipolato alcuni dati di ricerca e di aver rubato alcuni quaderni di laboratorio e un computer nel 2011, fu arrestata nel suo Stato del Nevada e poi rilasciata dopo 5 giorni di carcere e le accuse di seguito ritirate. Le sue pubblicazioni su ‘Science’ cancellate ed osteggiate per insufficienza sperimentale. Da sempre attivista anti-vax, finita nella lista dei ‘Wanted’ per lesa maestà della Lobby Big Pharma, le sue tesi sono state giudicate da un oncologo mainstream con questa fine analisi epistemica: “la quantità di assurdità, disinformazione e paranoie complottiste nel rispondere alle domande della Dott.ssa Mikovits è veramente epica”, guardandosi bene dall’entrare nel merito scientifico (così lo scienziato lo sa fare anche la sorella scema della Vispa Teresa…).
Girava un filmato con una video intervista di Judy Mikovits in cui espone le sue tesi (vere? false? da verificare) e il suo J’accuse alla Tony Fauci Inc. & Co. naturalmente subito ritirato da YouTube e messo all’Indice dai roghisti Bellarmini nostrani, come fosse un tutorial del piccolo jihadista. Se non l’hanno già cancellato dovrebbe trovarsi qua (molte sue posizioni sono codivisibili):
https://d.tube/#!/v/stefano.re.1970/QmTWuMnQieaFySkGFJKbDNoJyJPWUqJTE5eG2H4ZRbTGtp
(sottotitoli in italiano).
Questo articolo dice cose importanti e drammatiche, ma zoppica sulla “mortalità”. Tema su cui non sappiamo ancora tutto, ma già sappiamo che in molti comuni purtroppo è davvero molto aumentata. I dati totali della mortalità resi noti da ISTAT per tre quarti del paese, il 4 maggio scorso, non lasciano purtroppo dubbi su questo. Certo, e qui l’articolo invece torna utile, non per colpa del virus, ma le cantonate prese negli ospedali, l’abbandono degli anziani nelle RSA, gli errori di comunicazione da parte della piramide opaca messa su per la “emergenza”. Grazie, davvero, comunque, perche’ ci aiutate a tener aperti gli occhi e sveglia la mente.
Non un virus letale come è stato raccontato da molti virologi piuttosto presenti sugli schermi televisivi, ma un agente patogeno con una letalità praticamente nulla.
Ad arrivare a queste clamorose conclusioni è stato il dottor Pasquale Bacco, un medico consulente della società americana Meleam che ha diversi uffici in Italia.
Il dottor Bacco considera quindi il conteggio dei morti che viene divulgato completamente falso.
“Noi parliamo di un virus, il Covid, che è assolutamente banale. Il numero sui morti è tutto falso. Questo virus non è capace di uccidere in nessuna maniera.”
Il medico della Meleam ha svolto diverse autopsie sulle persone che avevano il Covid ed è arrivato alla conclusione che questo agente virale non sia in alcun modo letale.
“Tenga presente che sono un medico legale e svolgo gli esami autoptici. Noi abbiamo visto non solo in laboratorio, ma anche con gli esami sui deceduti che è un virus banale. Non ha nessuna capacità di uccidere soggetti che non hanno condizioni particolari.”
https://lacrunadellago.net/2020/05/11/lo-studio-scientifico-del-dottor-baccoil-virus-non-e-letale-i-numeri-sui-morti-sono-falsi/