L’Europa non esiste. Questa frase mi è capitato di dirla un numero infinito di volte, ma bisogna specificare che non esiste più per il progresso sociale, per la solidarietà, per l’aiuto reciproco, ma esiste eccome per il male, per l’arroganza delle oligarchie, per i giochi di egemonia. per il regresso della democrazia, per l’umiliazione del lavoro. L’ultima dimostrazione è che Bruxelles non è da meno di Conte nel prendere in giro i cittadini: da una parte adotta una narrazione apocalittica dell’influenza da coronavirus funzionale allo smantellamento della partecipazione e alla ditttatura della tecnocrazia e dall’altra fa finta di stanziare gigantesche somme di denaro per far fronte alla caduta economica, del resto già in fieri prima del dramma inscenato ad arte e che ben poco a a che vedere con la tutela e la cura delle persone, specie di quelle più fragili. Se si va sulla pagina della Commissione Europea si ha una prova ufficiale della malafede europeista e consiste in questa grafica che tra l’altro è scritta in tutte le lingue possibili e immaginabili tranne che in italiano tanto per sottolineare  la considerazione che si ha di noi colà dove si puote o che forse abbiamo di noi stessi, poveracci erasmizzati :

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Come si può agevolmente vedere si spara un totale di 3390 miliardi di euro una cifra colossale, anche se divisa per tutti i 27 stati dell’Unione. Ma è un puro e semplice inganno, nemmeno tanto nascosto perché basta andare a leggere bene e si vede  che in realtà gli stanziamenti effettivi consistono in pochi spiccioIi:

infatti 2450 miliardi, ovvero oltre i due terzi del totale (in bianco nella “torta” )  vengono indicati come  “misure di liquidità nazionali”, ossia non sono fondi europei, ma la somma di quelli dei singoli stati nazionali. Per giunta non si tratta di soldi veri e tanto meno di soldi spesi o da spendere nell’immediato, ma di garanzie pubbliche sui prestiti che i cittadini e le aziende dovranno chiedere alle banche. Insomma l’Europa non c’entra un amato nulla.

330 miliardi (la parte gialla) si riferiscono a soldi già in parte stanziati come “misure nazionali” e anche qui l’Europa non c’entra salvo la sfacciata ipocrisia di dire che la messa in campo di questi denari è resa possibile dalla  flessibilità generosamente concessa da Bruxelles. E’ facile vedere che se i singoli stati non fossero legati da assurde regole di austerità e costretti all’euro potrebbero stanziare cifre molto superiori a queste, senza temere alcuna inflazione che è ormai il babau degli utili idioti.

200 miliardi (la fetta in blu) sono della Bei, ovvero Banca europea degli investimenti e sono in questo caso di fondi comunitari, ma anche qui si tratta solo di garanzie sui prestiti alle aziende, quindi solo soldi di firma.

100 miliardi del Sure (fetta arancione) è in effetti sia denaro europeo, sia denaro vero destinato al sostengo di quelli che hanno perso il lavoro. Tuttavia si tratta di robetta perché in realtà si tratta di una cifra globale che potrà essere spesa a tranche  di 10 miliardi l’anno  e per tutti i Paesi. Briciole rispetto ai milioni di disoccupati, basti pensare che in Italia la sola cassa integrazione costa 30 miliardi l’anno.

70 miliardi ( fetta verde scuro) derivano invece direttamente dal bilancio Ue e di fatto non prefigurano altro che una partita di giro tra quanto ricevono gli stati e quanto hanno versato per le casse di Bruxelles.

Infine 240 miliardi ( fetta verde chiaro) sono i soldi del Mes i quali però vengono concessi a fronte di pensanti condizioni in termini di austerità e di controllo da parte della troika. Occorre tenere conto che a qualunque cifra venga concessa bisogna togliere il contributo del Paese richiedente. Se l’Italia per esempio per imprigionarsi e rovinarsi meglio chiedesse 30 miliardi, bisognerebbe togliere i quasi 15 miliardi già versati al Meccanismo.

Dunque della stratosferica cifra di 3390 miliardi rimane una fetta molto piccola di fondi direttamente europei:  610 miliardi , il 18% mentre tutto il resto viene dagli stati e non dalla Ue Europa. Se poi escludiamo il denaro puramente messo a garanzia della Bei, arriviamo a 410 miliardi e cioè al 12%. Se ancora escludiamo i fondi incondizionati ossia i 100 miliardi per il lavoro e i 70 dal bilancio che sono una goccia nel mare e peraltro per buona parte una partita di giro, rimane solo il Mes. Una cifra misera e maledetta che non ha relazione con la narrazione epidemica che viene supportata: il resto è pura propaganda.