folliaSeguire i soldi

E’ davvero un’epidemia strana quella che corre più sui memi che sui virus: pensate che negli Stati Uniti dove le chiusure dovute al Covid hanno causato 26, 8 milioni di disoccupati o forse sarebbe meglio dire sottooccupati,  la maggior catena ospedaliera del Paese, la Mayo Clinic Health che ha 70 nosocomi in tutte le città  più importanti sta lasciando a casa a stipendio ridotto quasi la metà del personale medico e paramedico: si tratta di 30 mila persone su 70 mila, un numero enorme. Che razza di pandemia è quella che  mettere in disarmo i sistemi sanitari? La risposta va divisa in due: intanto sono diminuiti i ricoveri perché la gente ha capito che se c’è un posto dove si può prendere il coronavirus sono proprio gli ospedali e dunque vengono rimandate le cure per tutte le altre patologie e in perfetta sinergia con questo ci sono i profitti del gruppo che hanno tutto da guadagnarci dal Covid. Un’inchiesta di Usa Today ha scoperto che Medicare, l’assistenza di base per gli anziani paga 5000 dollari per una normale polmonite e 13 mila se si tratta di Covid, arrivando a poi a 39 mila dollari se c’è bisogno di ventilazione, ma solo se si tratta di coronavirus, anche se essenzialmente le cure non variano di molto. La stessa cosa, ma in misura ancora maggiore avviene con tutte le altre assicurazioni. Rimane dunque il personale pagato a ore, tipicamente quello di laboratorio e le infermiere professionali, tutto il resto è stato ridotto all’osso affinché i bilanci di fine anno rimangano floridi per gli azionisti che paiono del tutto immuni alla malattia.

Ma non basta perché il numero di ricoverati per Covid significa anche una fetta importante dei finanziamenti federali fatti sulla base del Cares Act che ha stanziato 2 trilioni di dollari per il sostegno dei cittadini e delle industrie:  l’entità dei soldi in arrivo per quanto riguarda gli stati (150 miliardi) o gli ospedali (130 miliardi)  o all’assistenza sanitaria di altro tipo (100 miliardi circa) dipende però dal numero ufficiale di contagiati e ospedalizzati  e non si  fa fatica a pensare che di fronte a questa massa di soldi il Covid diventi un buon affare ad ogni livello. Ora vi pare davvero così strano, specie in presenza di tamponi che hanno l’ 80 per cento di falsi positivi ed anzi sono progettati proprio per dare questo effetto  ( ancora una volta vi invito a leggere questo post tanto per essere un po’ più evoluti di giornalacci e televisioni) che i malati di Covid aumentino mentre la curva di diffusione diminuisce? E mentre in contemporanea  gli istituti di statistica dicono che la mortalità generale è diminuita quest’anno in Usa e  – ancora più significativo – che i casi di contagio influenzale sia molto calato quest’anno soprattutto a partire da febbraio, come del resto parrebbe dai primi dati che sia accaduto anche in Europa? Non è che per profitto si è  “coviddata” buona parte dell’influenza visto che la nuova malattia è sempre premiante rispetto alle vecchie?

La solitudine dei numeri

Sui giornali italiani al solo scopo di “salvare” le follie del governo Conte e di una seconda fase ancora più assurda della prima, è rimbalzata ieri una notizia che non trova alcuna conferma, secondo cui in Germania ( ma perché poi non anche in altri Paesi?) dopo la “riapertura” cosa peraltro del tutto fuorviante visto che una chiusura all’italiana non c’è  mai stata,  la diffusione del contagio è ripresa e qualcuno si è lasciato andare anche a una cifra, ovvero mille casi al giorno. In realtà è aumentato di mille il numero dei casi totali accertati a partire da gennaio che è una cosa ben diversa. Tuttavia anche fosse vero i mille al giorno possono impressionare solo se questo dato rimane solitario e senza comparazione, ma se riferito a un virus di cui si paventa la capacità di diffondersi alla velocità della luce è risibile: nelle settimane di picco delle normali epidemie influenzali , di quelle non troppo aggressive, si hanno intorno ai 13 contagi per mille persone alla settimana, dunque  su una popolazione come quella tedesca si hanno oltre 148 mila contagi al giorno. Detta così vedete che i mille contagi posti a presidio della paura continua diventano robetta, ma evidentemente ormai il sistema informativo spara panzane a casaccio, nel tentativo di trovare una proporzionalità tra il livello reale di emergenza e la sempre maggiore distanza del governo dalla carta fondamentale della Repubblica, cosa sottolineata ieri anche dal presidente della Corte Costituzionale.

Copia e incolla

A questo proposito però il viaggio nel sito dell’Istituto Robert Koch che in Germania è responsabile del coordinamento e della statistica sanitaria, per assicurarmi che le notizie dei giornali italiani fossero una balla, ho trovato un curioso vademecum per proteggersi dal contagio influenzale che dice 1) lavaggio della mani con gel disinfettante 2) coprire bocca e naso quando si starnutisce o  si tossisce e disinfettare i fazzoletti 3) isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale 4) uso delle mascherine qualora ci si trovi in ambiente ospedaliero. Insomma più o meno le stesse cose del Covid, meno la follia della segregazione,  il copia e incolla dell’influenza, solo che i semplici consigli sono diventati imposizioni  per evitare di mettere in crisi il sistema sanitario, cosa che oggi si può tranquillamente evitare con la terapia a casa.