chi-sono-gli-anarchici (1)Ma guarda un po’, era un po’ di tempo che gli anarco – insurrezionalisti non si vedevano in giro, ma la drammatica e illegittima  compressione costituzionale di cui siamo vittime li ha fatti rinascere dalle ceneri come se un qualche Aladino intellettualmente straccione, avesse sfregato sulla lampada dei ricordi.  Sebbene l’anarco – insurrezionalismo sia un concettoide estremamente confuso e non esista una definizione rigorosa che esuli da una sorta di estetica dell’insurrezione pour soi meme, da oltre un secolo è una preziosa risorsa per ogni repressione a partire dalla destra storica, attraverso il trasformismo giolittiano, il regime fascista e poi quello colonial democristiano per finire ai barlumi volgari del berlusconismo. Si tratta di un contenitore vuoto e vagamente sinistro capace di accogliere qualunque cosa non si comprenda o non si riesca a definire e ancor più qualunque cosa si voglia nascondere. Era un classico, fin da quando sono entrato in una redazione: l’uso di anarco – insurrezionalismo era sinonimo di non ci stiamo capendo nulla, non sappiamo un cazzo, non vogliamo dirvi nulla, oppure vogliamo sbattere dentro qualcuno con un pretesto e per questo la sola evocazione del nome suscitava ilarità, ancorché questi giochini cognitivi avessero avuto conseguenze drammatiche nel Paese oltreché infami con la consegna di medaglie e meriti addirittura spalmati su due generazioni. .

Adesso gli anarco – insurrezionalisti  sono miracolosamente rinati a Torino con la complicità di un’informazione ormai così assuefatta ad operare in una situazione di regime e di concentrazione delle testate dalla parte del potere globalista, da non riuscire più ad avere la minima autonomia anche di fronte alle tesi più assurde. La storia forse la sapete e forse l’avrete vista nei video, che girano in rete: gente stanca di essere tenuta prigioniera in casa si è riversata per strada alla minima occasione, ragazzi che inneggiano alla libertà, gente comune, non dotata della normale bomba rotonda con la miccia accesa come vuole la più trita oleografia che del resto è quella che merita la ricostruzione dadaista dell’evento. Ma dire che le persone si stanno stancando è pericoloso per il golpe sanitario del governo e così la tesi ufficiale che va oltre il limite del risibile è che ci sia stato lo scippo di una medaglietta a un pensionato o secondo altre versioni un tentativo di rapina che una pattuglia di quelle che di solito sono messe appositamente per divertirsi con la tortura al pensionato autocertificato sia intervenuta, ma che a quel punto una torma di anarco – insurrezionalisti si sarebbe riversata in strada per dar man forte al ladro. Nulla di tutto questo si vede nei video, ma solo l’esasperazione di chi vuole uscire da una quarantena che ogni giorno di più pare inutile e che ormai conduce alla fame un sempre maggior numero di famiglie. Nulla toglie che questo moto spontaneo  possa essere nato per il noto effetto valanga da qualche fattaccio, ma inventarsi che molte decine di anarco – insurrezionalisti fossero appostati nell’ombra in attesa di un’occasione per aiutare ladri o rapinatori e magari inscenare una protesta è veramente un’offesa per l’intelligenza. Del resto lo stesso accorrere di un imponente dispositivo di repressione con decine di pattuglie, digos con i manganelli, e addirittura reparti dell’esercito, svela che in realtà c’è stato il vero terrore che la protesta dilagasse e che in poche ore il Paese  diventasse incandescente, cosa molto improbabile di fronte alla semplice provocazione di qualche gruppuscolo senza seguito e per giunta sceso in difesa di rapinatori.

Ma è tuttavia quello che si vuole far credere perché la pressione sta salendo e si sta creando una frattura sociale tra garantiti e non garantiti: fatti come quelli di Torino possono accendere la miccia e far deflagrare il Paese. E questo non lo vogliono di certo i narco – globalisti  della paura  che sono la nostra vera croce.