A febbraio il signor Roberto Burioni, in arte medico piddino e appartenete all’ordine di San Raffaele del Privato, disse che non c’era alcuna possibilità che l’epidemia di coronavirus si allargasse all’Italia che non occorreva preoccuparsi, mentre qualche giorno fa ha detto ci sono almeno 6 milioni di contagiati, un numero peraltro molto inferiore a quelli che sarebbe lecito desumere da ciò che è avvenuto e avviene altrove avviene altrove e da studi che danno cifre superiori ai 10 milioni. Ma anche così questo ci dice due cose: la prima è che l’indice di letalità a questo punto scende drasticamente e si avvicina a quello dell’influenza se non a un livello addirittura inferiore; la seconda è che la prigionia del Paese è stata del tutto inutile a fermare il contagio che, come ormai sappiamo, si stava diffondendo da molto prima che comparissero le misure di carcerazione domiciliare. Quindi vediamo che il signor Burioni ha completamente cambiato parere, cosa assolutamente ammissibile se il succitato medico non fosse alla testa di un associazione privata chiamata “Patto trasversale per la scienza”, nata a suo tempo per appoggiare la campagna vaccinista, ma che adesso ha asseverato tutte le mosse del governo sulla base di conoscenze che non aveva e che recentemente ha cominciato ad attaccare con esposti alla magistratura chiunque dissenta dall’ apocalittica informazione ufficiale, come è capitato a Byoblu.
Insomma il nome della scienza è stato speso ancora una volta invano da scienziati da salotto Tv, chiamandolo a coprire gli inconfessabili disastri della sanità derubata a cui in ultima analisi si deve la mortalità e l’incapacità di un governo di fare cose sensate invece di farsi prendere dal panico più assoluto. La scienza ovviamente non è o almeno non dovrebbe essere questo, è discussione, è dubbio, è consapevolezza dei limiti, non un corpus dogmatico che può essere usato contro la ragione per via che “ipsi dixerunt”. Ma tutto questo non è che un aspetto delle tendenze oligarchiche che fa una religione della semplice tecnocrazia in sostituzione della politica e si traduce nel concreto nella continua ostensione sacrale di presunti esperti la cui sicumera è spesso in correlazione inversa con la loro stupidità e ignoranza. Io non vi dirò uscite di casa perché vi stanno ingannando, non ho tanta sicurezza, ma vi dico siate pronti a scoprire che la grande pestilenza è in sé solo un’invenzione mediatica per coprire i danni di un sistema arrivato alla frutta e mettere in pericolo la democrazia. Siate pronti a rendervi conto che vi hanno rovinato per un’influenza, che la reale scarsa pericolosità del Covid va ormai chiarendosi, ma prosegue la campagna di terrore mediatico oltre ogni prospettiva precauzionale perché essa è funzionale allo sfascio delle istituzioni, alla chiamata di Draghi come guaritore capo e psicopompo del Mes, garante della cattività europea, così come altrove è servita a sedare le rivolte o a mettere in forse risultati elettorali ormai scritti, come In Usa.
Non ho voglia di ripetere cose già dette infinite volte nel corso di questa via crucis terrorizzante solo per l’ignavia furbetta del potere e per le conseguenze che ne deriveranno, né indignarmi per l’elemosina del governo che non va a chi ne ha più bisogno, ma solo a chi è più lesto ad afferrare la monetina nella ignobile riffa dell’Inps, voglio invece darvi la sveglia con un dato: i numeri di cui disponiamo ci dicono che nel periodo gennaio marzo ci sono stati meno morti in Italia rispetto agli anni precedenti. Tenetevi bene a mente queste cifre:
- 2017 192.045 decessi
- 2018 184.991 decessi
- 2019 185.967 decessi
- 2020 169.028 decessi
L’ultima cifra è una stima sulla base dei dati Istat ed Eursispes, ma a pensarci bene non è affatto sorprendente, intanto perché sono drasticamente diminuiti i morti sulle strade e gli incidenti sul lavoro, ma soprattutto perché tutti, hanno fatto più attenzione a quei malanni stagionali che vengono solitamente trascurati e minimizzati anche nelle perone molto anziane o con patologie serie. Per una volta si è fatto ciò che si dovrebbe fare sempre, si è avuta cura invece di indifferenza e alla fine il coronavirus ha salvato delle vite, invece di prendersele.
Ecco il commento del prof. Burioni su “medical facts” del 13 febbraio 2020
Nell’affrontare il nuovo coronavirus “il nostro Paese deve seguire la linea che ha finora seguito” e “continuare nell’implementazione delle misure di isolamento, le uniche attualmente in grado di controllare la diffusione del virus”. Sono parole del virologo Roberto Burioni in un articolo pubblicato sul suo sito di informazione MedicalFacts.it, sottolineando come “molti dei commenti che leggete sul possibile andamento dell’epidemia si basano, come vi ripetiamo da giorni, su stime ancora imprecise”.
“Seguendo giornalmente l’evoluzione dell’epidemia del nuovo coronavirus (ribattezzato Sars-CoV-2) responsabile della Covid-19 (questo il nome dato dall’Oms alla patologia che causa) – ricorda Burioni – ci imbattiamo ancora in commenti da parte di profani, ma anche – ed è decisamente più sorprendente – di addetti ai lavori del tipo: ‘Molto rumore per nulla. Questo virus ha una letalità che, nella peggiore delle ipotesi, è pari solo al 3%’. Affermazioni di questo tipo testimoniano come chi le pronuncia, nella migliore delle ipotesi, non conosce la storia”.
Secondo il virologo, “a ribadire quest’ultimo concetto è un commento pubblicato sulla rivista ‘Jama’, fonte autorevolissima che più volte abbiamo citato sul nostro sito, in cui si ribadisce come la gravità dell’infezione non è l’unico parametro da prendere in considerazione quando si studiano e si provano a prevedere gli effetti di un’epidemia – osserva – Questo parametro deve essere associato alla facilità di trasmissione dell’agente infettivo nella popolazione umana. Due parametri che, solo se considerati insieme, possono fornire un quadro preciso”.
“A conferma di questo, gli autori citano l’esempio dell’influenza pandemica del 2009: questo virus era responsabile di una forma clinica non particolarmente grave, ma caratterizzata da una trasmissibilità abbastanza elevata – ricorda Burioni -. Il cosiddetto tasso netto di riproduzione, ovvero il numero che indica quanti soggetti possono essere infettati da un singolo malato, era inizialmente stato stimato in 1,7. Nonostante la modestissima gravità della patologia causata, però, si stima che nel solo primo anno della pandemia siano morte più di 200 mila persone in tutto il mondo a causa di questo virus”.
“È per questo motivo che non ha alcun senso commentare alla leggera, come riportavamo all’inizio, i dati ancora molto parziali sulla letalità del nuovo virus. È per questo motivo che bisogna prendere con le pinze le stima del suo tasso di riproduzione che, alla luce di varie evidenze (non ultimo il rapido aumento dei contagi sulla nave da crociera al largo del Giappone), sembra essere elevato. È per questo motivo che è fondamentale conoscere meglio i dettagli sull’andamento delle diverse forme cliniche dell’infezione. È per questo motivo – conclude Burioni – che è fondamentale continuare nell’implementazione delle misure di isolamento, le uniche attualmente in grado di controllare la diffusione del virus”.
Si dimostra ancora una volta che lei è un diffusore di false notizie, un calunniatore!
Indipendentemente dall’informazione data, potrebbe, per favore, indicare la fonte da cui ha ottenuto le statistiche? Sia ISTAT che Eurispes, a prima vista sui loro rispettivi siti, non sembra diano statistiche di mortalita’ per mese. Le sarei grato se rispondesse alla richiesta su questo foro o a renoir1234@gmail.com Grazie
“(…) Il candidato presenta una produzione forse di buon livello ma piuttosto ripetitiva, lascia perplessi la sua attività didattica per la discontinuità delle sedi in cui si è svolta (…)”. Questo, fior da fiore, il poco lusinghiero giudizio con cui la Commissione preposta ad assegnare due Cattedre di Prof. Ordinario in Microbiologia Clinica presso la Sapienza di Roma bocciò di brutto l’ignorantissimo robertoburioni, concorso indetto nel 2008, preferendogli Carla Maria Liberto e Maurizio Sanguinetti, come attesta la Gazzetta Ufficiale dell’epoca. A non dire delle altre chicche con cui è stato trombato in tanti altri concorsi persino più severe, questo ciuco pantomima di un virologo, le cui cognizioni epistemologiche sono inferiori alle prestazioni recitative di Lucio Montanaro e Rita Di Lernia, più un altro paio di generici, nella fondamentale pellicola genere scollacciato-trash-pecoreccio Anni ’70 ‘La Soldatessa alle Grandi Manovre’. Un somaro la cui capacità intellettiva farebbe apparire, al confronto, l’Asino di Buridano alla stregua del Q.I. di Kim Ung-yong. La cui densità neuronale all’interno della sua scatola cranica è inferiore alla densità media di atomi di elio in un Km³ di spazio interstellare.
Insomma, caro burioni, l’intelligenza ti insegue, ma tu vai più veloce…
… Troika
… razzia
dare 3 numeri e non dire altro
finchè non ti morde il culo il corona sarà una barzelletta
Mi auguro che alla fine di questa storia ci sia qualche magistrato che voglia processare questo governo per procurato allarme, disastro colposo, sequestro di persona e aver consegnato l’Italia alla Troica.
Fra l’altro emerge come il nostro paese sia esposto al rischio di un disastro pilotato dall’esterno. Se basta inventarsi qualche sventura per esautorare il parlamento e governare con editti significa che uno stato straniero può comprarsi per due soldi il governo, far fallire migliaia di imprese e poi venire qui e far razia di quanto rimasto.
Non molto differente da quanto gli occidentali già fanno in Africa.