event 201Se si vuole avere un’idea precisa del mondo in cui viviamo basta osservare la grottesca alternanza tra i proclami apocalittici sulla nuova pestilenza e la pubblicità che procede incessante a ricordarci che si vive per comprare: tutto questo è così irreale, così ai confini della realtà che ricorda come oggi si debba avere anche il coraggio di pensare l’impensabile. E per esempio che non tutto sia stato fortuito nella diffusione del nuovo virus non così letale da falcidiare i densi allevamenti di consumatori, sia pure impoveriti, ma non così debole da permettere alle istituzioni  democratiche e alle opposizioni di sistema di sopravvivere: come si sa -, è stato scritto nei primi giorni in cui l’epidemia si è palesata-  nel 2014 l’Organizzazione mondiale della sanità ha aperto proprio a Wuhan, epicentro del coronavirus, un laboratorio internazionale per le ricerche sulle malattie infettive di livello 4, ovvero le più gravi, un centro dove avevano accesso persone di tutto il mondo e forse non sempre colme di buona volontà, se è vero che John Kiriakou, un ex funzionario della Cia poi diventato scrittore ed editorialista di fama per aver rivelato le torture inflitte ai prigionieri di al-Qaeda, ha confermato la presenza nei laboratori di Wuhan di ricercatori collegati all’agenzia di intelligence americana.

Ancora più straordinario è che nell’ottobre scorso, quando presumibilmente il virus era già in circolo, la Johns Hopkins University ha organizzato un’esercitazione su scala planetaria a cui hanno partecipano anche soggetti privati delle multinazionali, politici e militari: a questa specie di simulazione è stato dato il nome di Event 201  e si è occupata dei modi con cui affrontare un’ipotetica pandemia di coronavirus in grado di produrre disturbi respiratori. Straordinaria coincidenza, ma anche straordinari risultati perché l’augusto consesso ha tratto la conclusione che i poteri pubblici non sarebbero in grado di fermare una pandemia, ma che solo soggetti privati sarebbero in grado di farlo. Allo stato attuale non c’è modo di provare o di smentire se diffusione del Covid 19 o magari di diversi ceppi dello stesso sia stata del tutto naturale oppure un incidente o ancora un fatto più o meno intenzionale e da parte di chi: tutti vorremmo escludere questa ipotesi anche se un sistema che ha fatto della guerra, delle stragi e del continuo rischio di conflitto atomico generalizzato il suo modus vivendi, non manca del cinismo necessario e sono soltanto i milioni di illusi di essere dalla parte vincente a non poter immaginare  la possibilità che questa indifferenza venga rivolta verso di loro. Ma sapere questa cosa è in fondo secondario perché una certezza ce l’abbiamo, ossia che Event 201 è riuscito a far passare la tesi del primato di una governanza privata anche nel campo sanitario.  E di certo i miliardari che si sono posti come severi teorici di tutto questo, la cui opinione di solito è inversamente intelligente rispetto alla consistenza dei patrimoni,  hanno avuto facile gioco nel presentare questa tesi visto che i servizi sanitari pubblici sono stati devastati dalla loro ideologia per cui l’assistenza medica non è più un diritto, ma una merce costosa acquistabile solo da chi può permettersela, mentre i sistemi pubblici devono rispondere alle regole dell’austerità e delle basse tassazioni per i ricchi.

E’ appunto per questo che l’Italia ha dovuto chiudere, per l’impossibilità di gestire l’assistenza di quella piccola percentuale di  persone che per patologie già esistenti o condizioni di particolare debolezza sono più sensibili all’aggressione del Covid 19 il quale nell’assoluta maggioranza dei casi dà disturbi lievi o addirittura nessuno. Anzi con la crisi non è più in grado di fornire assistenza ai malati di altre patologie. Tanto che in Gran Bretagna si è deciso di non chiudere nulla, di far sì che la popolazione si vaccini naturalmente e che quelli che hanno febbre o i soliti sintomi influenzali se ne stiano a casa per una settimana, salvo ovviamente aggravamenti. Chissà, magari il governo di Sua Maestà ha informazioni che noi non abbiamo, cosa che non mi stupirebbe affatto, ma comunque ha molti più posti letto e ventilatori per l’emergenza  e può permettersi di assistere molte più persone. Del resto se, come è ormai certo, il virus circola da ottobre e ha già avuto mutazioni locali, la percentuale delle persone venute a contatto col Covid 19 potrebbe essere molto alta per cui la serrata totale, fatta eccezione per le scuole, potrebbe rivelarsi del tutto inutile, anzi persino dannosa, visto che è proprio negli ambienti chiusi che il virus trova le condizioni ideali per il suo attecchimento. Ciò che invece un governo responsabile e in grado di prendere decisioni non a casaccio, dovrebbe fare è innanzitutto di riconoscere l’errore commesso nel tagliare drasticamente i posti letto negli ospedali e nel fare piazza pulita dei presidi sanitari minori, nell’aver indebolito la prevenzione, di aver permesso che le file si allungassero e l’inefficienza non fosse combattuta per favorire la sanità privata. Poi che si ripromettesse  di rilanciare l’investimento pubblico: anche perché i 37 miliardi risparmiati in vari anni sulla sanità pubblica adesso con la chiusura del Paese ci costeranno almeno il doppio, ma nel migliore dei casi perché la sola caduta del turismo causerà un calo del 9 % del pil. E invece questi assurdi cialtroni finiranno per metterci nelle mani del Mes, senza che nessuno fiati per paura di diffondere il virus, dopodiché dichiareranno finita l’emergenza. In Francia le dimostrazioni contro il governo da parte dei gilet gialli proseguono invece come prima:  hanno capito benissimo come il potere intende sfruttare il virus.