ConteNegli ultimi giorni sono arrivate due notizie che ci riportano alla realtà: la prima è che il paziente zero europeo è tedesco e non italiano, com’è ovvio vista la più intensa quantità di scambi con l’ex celeste impero della Germania la seconda è che in Cina si è aperta una colletta per aiutare un’ Italia che in un accesso di panico inconsulto rispetto al pericolo effettivo, ha suicidato la propria economia già al lumicino con danni catastrofici. Il primo punto ci mostra che altrove il problema è stato inquadrato e affrontato nella sua giusta misura senza i clamori apocalittici che sono stati usati da noi e senza la chiusura militarizzata del Paese che ci ha fruttato l’invidiabile primato di untore planetario; il secondo ci colloca giustamente in un terzo mondo al quale ormai effettivamente apparteniamo: siamo entrati nell’euro da sesta o addirittura quinta economia del pianeta e ora siamo in quella parte del mappamondo stinta e poco visibile dove le mosche depositano le larve.  Ora c’è da comprendere perché si sia voluto infliggere al Paese l’ultimo colpo di stiletto, di capire chi ha premuto irresponsabilmente sull’acceleratore della paura, ma non  c’è alcun dubbio che un governo la cui esistenza non risponde ad alcuna logica se non quella di evitare le elezioni, abbia colto l’occasione favorevole per mischiare le carte in tavola e trascinare l’Italia in uno “stato di eccezione”.

Da una parte dicono alcuni c’era l’esigenza di ridurre al minimo il contagio, non perché esso fosse più pericoloso della normale influenza, ma per nascondere lo stato della sanità pubblica colpita da un ventennio di  tagli indiscriminati: si è dovuto bloccare il Paese perché non si sarebbe potuto affrontare un contagio che comprendesse qualche migliaio di persone da tenere tutte in isolamento. Gli arresti domiciliari a cui siamo costretti, comprese le persone positive al coronavirus  probabilmente non sono così efficaci come si potrebbe pensare ( vedi Attacco di panico ), ma in compenso alleggeriscono il peso gli ospedali che già scricchiolano con qualche decina di pazienti. Di certo si tratta di un elemento della situazione, ma quello principale è probabilmente un altro ossia di provocare appositamente una catastrofe che porterà indietro il pil  di 4 o 5 punti o magari anche di più: una situazione che trasformerà un governicchio da paura in governo della paura e della salvezza nazionale il quale potrà rimandare  indefinitamente l’appuntamento con le urne. Tuttavia dobbiamo ancora affrontare il punto principale della questione: gli assetti di potere del Paese hanno scelto questa strada come atto disperato per ottenere da Bruxelles quei soldi – e parliamo di centinaia di miliardi – necessari a tamponare la tempesta sociale che si abbatterà sullo Stivale dopo questa stagione di follia, ma che sarebbe comunque arrivata visto il declino degli scambi globali ? Il presidente della Confindustria ha invocato nei giorni scorsi un piano europeo da 3000 miliardi che significa far saltare tutte le logiche di bilancio imposte da Bruxelles e proprio nel momento n cui si cerca di colmare il buco della Brexit ed è dunque un azzardo che difficilmente potrà riuscire, ma che in qualche modo scopre la filigrana degli eventi e delle intenzioni. A meno che – e questo mi pare più probabile- non si tratti invece  di una mossa studiata per far digerire gli italiani e anche a parte del milieu economico l’intervento del Mes, il rogo dei risparmi privati e l’amministrazione diretta del Paese da parte della troika. Un fatto che tra l’altro potrebbe essere più facilmente imposto con uno stato di eccezione già in atto.  L’asse Conte, Draghi, Prodi, Mattarella, Pd, Sardine rendendosi conto di essere di fronte all’arrivo di una nuova crisi economica e al fallimento delle politiche europee potrebbe, aver sfruttato l’epidemia e nel contempo la situazione grottesca di un parlamento peonizzato dalla liquefazione dei Cinque stelle per tentare questo colpo di mano.

Davvero non saprei scegliere fra le due ipotesi ma non posso fare a meno di notare che l’allarmismo sulla gravità della malattia,  anche a suon di bufale virologiche, è sempre giunta proprio dalle sponde dei governative, asseverata da Mattarella e sparsa a piene mani dalla Rai e dalla stampa mainstream. Basta fare due più due per ricavarne indizi più credibili rispetto alla “comunicazione sbagliata” che è la scusa prefabbricata per tutti i doppi giochi.