Fra qualche anno o forse fra qualche decennio – dipende da come andranno le cose – si cercherà di capire per quale motivo un’epidemia para influenzale simile a quelle che percorrono ogni anno il mondo, anzi tutto sommato meno grave perché non mette a rischio i più piccoli, sia potuta diventare una peste planetaria, la magica trasformazione del banale integrato in apocalittico. Non si tratta di comprendere la nascita di questa sindrome percettiva che ha preso le mosse da un maldestro tentativo di demonizzazione della Cina ed è poi sfuggita di mano per sua stessa logica, visto che non esiste demonizzazione senza una minaccia, né di studiarne gli effetti più scoperti, ovvero la desertificazione dei punti di incontro, l’accaparramento alimentare, la speculazione su mascherine e farmaci perché tutto questo fa parte dell’ovvio riscontrabile, mutatis mutandis, in qualsiasi epoca. Ciò che invece va indagato è la potenza della percezione indotta, dunque in assenza di esperienza diretta, che riesce a superare qualsiasi dato di conoscenza, anche quando esso è compresente nella narrazione, cosa che dovrebbe allarmare tutti quelli che si dilettano di parlare di democrazia: avviene infatti come per i terremoti nei quali la potenza distruttiva delle onde sismiche ha più relazione con la formazione geologica dei terreni che con la quantità di joule sviluppati e anche una piccola scossa può provocare danni notevoli se il terreno è disaggregato.
Poiché viviamo in una società fortemente correlata, ma socialmente disaggregata basta uno smottamento perché esso si diffonda alla velocità della luce e con un’intensità non dipendente dagli eventi in sé. Anzi si ha quasi la sensazione che un vero “evento” ancorché drammatico, in un mondo omologato e inconsistente, sia in qualche modo un’ occasione di vivere qualcosa per davvero. Ma questo crea anche un’incoerenza cognitiva particolarmente grottesca perché il bombardamento a tappeto dell’allarmismo coincide con la minimizzazione degli effetti dell’epidemia, in un curioso alternarsi di sistole e diastole, di minimi e massimi che forse potrebbero essere paragonati ai sussulti grafici di un sismografo. Ma forse ancor meglio si potrebbe paragonare alla visione di un film catastrofico, perché il tutto ha un andamento hollywoodiano di bassa lega, dove se c’è una cosa che ne esce in rilievo è la cialtroneria del potere quando vuol esercitare tutele a cui non crede, ma anche l’essenza di una società soccorrevole a parole e tuttavia strutturata nella disuguaglianza e nello sfruttamento. Basta vedere come in Usa, per ragioni geopolitiche, sia sia dato molto rilievo all’epidemia influenzale, ma allo stesso tempo le modalità di una sanità orientata esclusivamente al privato, anzi al benestante, visti i costi stratosferici che ha raggiunto col sistema assicurativo, rende impossibile a una larghissima parte della popolazione di fare tamponi, dunque si rivela del tutto inadeguata a fermare il diffondersi del virus. Una magra figura in confronto alla Cina.
Tuttavia la discrasia cognitiva che vediamo all’opera in questo caso di scuola è presente in qualsiasi campo o argomento e in qualsiasi passaggio delle equazioni sociali e politiche, senza alcuna precauzione di coerenza logica: in questi giorni ad esempio assistiamo al triste spettacolo della stampa europea, completamente in mano ad alcuni miliardari che controllano tutto, comprese testate apparentemente distanti, che va improvvisamente in campo assieme al sultano di Ankara, fino a ieri un lebbroso per gli ideologi del globalismo. E’ bastato che Erdogan spingesse verso le isole greche di Lesbo e Chio masse di rifugiati di incerta origine perché la sua campagna militare nel nord della Siria, trovasse immediata approvazione da parte dell’Europa. Nel migliore dei casi si tratta di un infame ricatto fatto sulla pelle dei ultimi, ma di certo non è giustificabile che la Siria invasa dalla Turchia ora sia diventata la causa prima della fuga di jihadisti dalla zona e dunque della pressione migratoria sulla Grecia semplicemente perché non si è fatta sopraffare dai carri armati e dai droni di Ankara . Tanto più che l’operazione turca è visibilmente diretta anche contro i curdi che fino a ieri erano i cocchini di certa stampa sedicente progressista che si scagliava contro il califfo turco per le sue azioni repressibe contro questa popolazione. Il fatto è che il migrante, in qualsiasi forma e condizione, è diventato il valore fondante di una posizione ideologica che ha completamente dimenticato il diritto di vivere nel proprio Paese e nemmeno si sogna di condannare le condizioni sociali, politiche e geopolitiche che spingono agli esodi, comprese quelle che sussistono da noi e che spingono a una massiccia emigrazione. Ma questi globalisti per equivoco volontario o no, non scorgono alcuna contraddizione, visto che ormai siamo abituati a sovrapporre le suggestioni senza dare loro un senso. Forse anche in questo caso serve amuchina e mascherina.
Anche le banconote, secondo l’OMS, rischiano di essere veicolo di contagio da coronavirus: “Sappiano che il denaro passa di mano con frequenza e può catturare ogni tipo di batterio o di virus”. La lotta al contante da parte dei banchieri continua.
Si sta costruendo con l’operazione coronavirus il terreno ideale per preparare l’ingresso in scena del “salvatore” Draghi. Sostanzialmente stiamo assistendo ad una riedizione del 2011. Ma stavolta con Draghi arriveranno MES e Target 2. Sarà il colpo definitivo al nostro sistema economico.
L’Italia attualmente avrebbe un passivo di 383 miliardi di euro, ma non c’è nessuna base giuridica che qualifichi questi saldi come debiti dell’Italia da pagare nei confronti della Germania.
https://medium.com/@cesaresacchetti83/i-saldi-target2-il-debito-che-chiede-draghi-non-esiste-d12bf8a3bf02
Non è un segreto che la Germania miri alle riserve auree italiane e la scusa per impadronirsene sarebbe proprio quella di chiedere il conto di debiti che in realtà non esistono, ovvero i T2.
https://lacrunadellago.net/2020/03/04/la-crisi-da-coronavirus-serve-per-spianare-la-strada-a-mario-draghi/
Sul coronavirus è ora possibile capire la mortalità, al di là di allarmismi o sottostime tranquillizzanti.
La mortalità del coronavirus è importante, circa il 3% degli infettati, a fronte della normale influenza che ha un’incidenza molto più bassa, meno dello 0,2%, quindi dieci volte di meno.
Contenere la diffusione del virus, aggressivo in particolare sugli ultra sessantenni e su chi ha gravi patologie, è necessario perché se facesse 5,5 milioni di infettati, come la normale influenza, si avrebbero oltre 150 mila decessi, un vero disastro.
Il problema è che il neoliberismo ha tagliato quasi 100.000 posti letto negli ultimi decenni, sono diminuiti i medici, gli infermieri e le risorse in generale, e resta solo la soluzione “logistica”, ovvero isolare interi paesi, fermare la vita civile.(stato d’eccezione)
E’ sotto gli occhi di tutti che il capitalismo inquina ogni tipo di ambiente, surriscalda il pianeta e scioglie i ghiacciai, pensare che tutto questo non attenti alla nostra salute arrivando pure a diffondere dei nuovi virus, è un atteggiamento irrealistico e smentito dalla storia stessa del capitalismo
Il capitalismo ha nel suo dna gli spostamenti anarchici di merci e popolazioni e da sempre provoca malattie (ai suoi esordi le pesti nere)
Che dire dello sterminio degli indios in sudamerica a causa dei virus europei, a seguito delle esplorazioni geografiche mosse in età moderna dalla spinta espansiva del capitalismo mercantilista ecommerciale ?
la rivoluzione industriale vide città in rapida espansione che diventarono terreni di coltura ideali per le malattie di massa, tanto che le popolazioni urbane ebbero bisogno dell’afflusso costante di persone sane provenienti dalle campagne, onde controbilanciare le perdite dovute alle infezioni.
Il capitalismo attuale, con la sua definitiva crisi di civiltà, spezzetta e ricomporre per ogni dove le produzioni ed in specie quelle alimentari, sicché provoca e provocherà morbi ed epidemie.
Dopo di che mette a pofitto politico con procedure di controllo liberticide la piaga che esso stesso infetta, simula pandemie (fondazione Gates) perchè è chiaro che su questo terreno l’economia globalizzata assicura un mondo di redditizie speculazioni
Dopo aver esportato epidemie mortali in ogni continente, il capitalismo europeo ha svilupato la paura di importare morbi dai paesi colonizzati, attribuendo ai popoli colorati l’origine di ogni nuova malattia. Invece queste sono connaturate al modo di produzione capitalistico, è questo che va criticato e non importa se veste panni cinesi europei o americani
Continuare a definire il virus attuale ed i morbi potenziali legati al neoliberismo come una distopia percettiva significa assolvere il capiitalismo storico ed attuale, richiamare la fragilità complessiva che esalta i piccoli terremoti significa censurare la portata della pericolosità del modo di produzione capitalistico per la salute umana, in certo senso abdicare e lasciare l’iniziativa alle false soluzioni proposte dal capitale stesso in stile greta thunberg e robe del genere
Per poi accusare tutti di essere infantili ed ontologicamente atomizzati ? La saggezza poolare vuole che ci si debba guardare più dai “falsi amici” che dai “nemici”
Ps. Credo gioiamo tutti per Anonimo, che sembra pian piano ristabilirsi, egli ha introdotto la questione dello stato d’eccezione. Inoltre volevo chiedere Andrea z, il cui riferimento al saggio di profitto è sicuramente materia su cui molto riflettere, come è stato per quello alle insufficienze della sanità privatizzata nelle attuali circostanze, se può indicare il titolo del film da cui era tratta la scena dello scontro a fil di spada, dovendo io passare un periodo di convalesenza avrei piacere di guardarlo
Il film è il capolavoro di Ridley Scott: “I duellanti” del 1977, tratto da un racconto di Conrad che, durante i suoi viaggi, aveva conosciuto la storia di due ufficiali napoleonici che si erano affrontati 32 volte per motivi d’onore. La vicenda diventa il pretesto per indagare i lati oscuri e irrazionali dall’animo umano. Buona visione.
https://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=8527
Si può vedere:
Si può vedere:
Si può leggere:
https://comedonchisciotte.org/sopra-i-nostri-cadaveri-il-discorso-di-roger-waters-alla-marcia-contro-lestradizione-di-assange/
interessante (in inglese)
https://phys.org/news/2020-03-false-rumorsabout-covid-math.html
Sembra uno scenario surreale, invece, è pura realtà. Noi in fondo siamo ancora troppo ingenui, abbiamo il candore di un fanciullo, mentre il potere è rivoluzionario, è pura avanguardia.
Nella simulazione EVENT 201, finanziata dalla Fondazione Gates, dove veniva simulata una pandemia con 65 milioni di morti, manco i gadget erano gratis, sono riusciti a specularci anche vendendo pupazzi del Coronavirus, prima dell’attuale Coronavirus.
Cuscini a forma di batterio con smile incorporato.
http://maestrodidietrologia.blogspot.com/2020/03/stop-paranoia-corona-virus.html
Sul coronavirus è ora possibile capire la mortalità, al di là di allarmismi o sottostime tranquillizzanti.
La mortalità del coronavirus è importante, circa il 3% degli infettati, a fronte della normale influenza che ha un’incidenza molto più bassa, meno dello 0,2%, quindi dieci volte di meno.
Contenere la diffusione del virus, aggressivo in particolare sugli ultra sessantenni e su chi ha gravi patologie, è necessario perché se facesse 5,5 milioni di infettati, come la normale influenza, si avrebbero oltre 150 mila decessi, un vero disastro.
Il problema è che il neoliberismo ha tagliato quasi 100.000 posti letto negli ultimi decenni, sono diminuiti i medici, gli infermieri e le risorse in generale, e resta solo la soluzione “logistica”, ovvero isolare interi paesi, fermare la vita civile.(stato d’eccezione)
E’ sotto gli occhi di tutti che il capitalismo inquina ogni tipo di ambiente, surriscalda il pianeta e scioglie i ghiacciai, pensare che tutto questo non attenti alla nostra salute arrivando pure a diffondere dei nuovi virus, è un atteggiamento irrealistico e smentito dalla storia stessa del capitalismo
Il capitalismo ha nel suo dna gli spostamenti anarchici di merci e popolazioni e da sempre provoca malattie (ai suoi esordi le pesti nere)
Che dire dello sterminio degli indios in sudamerica a causa dei virus europei, a seguito delle esplorazioni geografiche mosse in età moderna dalla spinta espansiva del capitalismo mercantilista ecommerciale ?
la rivoluzione industriale vide città in rapida espansione che diventarono terreni di coltura ideali per le malattie di massa, tanto che le popolazioni urbane ebbero bisogno dell’afflusso costante di persone sane provenienti dalle campagne, onde controbilanciare le perdite dovute alle infezioni.
Il capitalismo attuale, con la sua definitiva crisi di civiltà, spezzetta e ricomporre per ogni dove le produzioni ed in specie quelle alimentari, sicché provoca e provocherà morbi ed epidemie.
Dopo di che mette a pofitto politico con procedure di controllo liberticide la piaga che esso stesso infetta, simula pandemie (fondazione Gates) perchè è chiaro che su questo terreno l’economia globalizzata assicura un mondo di redditizie speculazioni
Dopo aver esportato epidemie mortali in ogni continente, il capitalismo europeo ha svilupato la paura di importare morbi dai paesi colonizzati, attribuendo ai popoli colorati l’origine di ogni nuova malattia. Invece queste sono connaturate al modo di produzione capitalistico, è questo che va criticato e non importa se veste panni cinesi europei o americani
Continuare a definire il virus attuale ed i morbi potenziali legati al neoliberismo come una distopia percettiva significa assolvere il capiitalismo storico ed attuale, richiamare la fragilità complessiva che esalta i piccoli terremoti significa censurare la portata della pericolosità del modo di produzione capitalistico per la salute umana, in certo senso abdicare e lasciare l’iniziativa alle false soluzioni proposte dal capitale stesso in stile greta thunberg e robe del genere
Per poi accusare tutti di essere infantili ed ontologicamente atomizzati ? La saggezza poolare vuole che ci si debba guardare più dai “falsi amici” che dai “nemici”
Ps. Credo gioiamo tutti per Anonimo, che sembra pian piano ristabilirsi, egli ha introdotto la questione dello stato d’eccezione. Inoltre volevo chiedere Andrea z, il cui riferimento al saggio di profitto è sicuramente materia su cui molto riflettere, come è stato per quello alle insufficienze della sanità privatizzata nelle attuali circostanze, se può indicare il titolo del film da cui era tratta la scena dello scontro a fil di spada, dovendo io passare un periodo di convalesenza avrei piacere di guardarlo
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