Oggi avrei voluto dedicare un ultimo pezzo alle elezioni e soprattutto a quei cuori di coniglio che hanno giudicato “coraggiosa” la scelta di Di Maio ( di fatto imposta dal suo capocomico) di dimettersi pochi giorni prima dello scontro elettorale per favorire la parte che pochi mesi prima era quella più avversa: insomma per aumentare il disastro prima ancora che un tentativo in extremis di sottrarvisi. In qualsiasi Paese del mondo un atto del genere verrebbe considerato come la massima espressione di mancanza di dignità politica e il suo autore non avrebbe alcun futuro, da noi invece è tutto un fiorire di scusanti e di machiavellismi domenicali di cui si dilettano non solo i notisti a tassametro, ma anche le tifoserie dei social mostrando come la questione riguardi più che Di Maio, un elettorato talmente disorientato, accecato e divorato dalle paure da accettare l’inaccettabile. Perciò lo sviluppo di questo tema lo affido a un discorso più generale che riguarda l’incessante propaganda fide del sistema e il modo con cui essa deforma in maniera irriconoscibile le mappe della politica per riuscire a mettere trappole cognitive con bocconi avvelenati per catturare il consenso.
Basta aprire “Internazionale” foglio d’ordine del globalismo per l’Italia, insomma un po’ l’equivalente attuale, patinato e salottizzato, del Reader’s Digest, nel quale compare l’articolo di una giornalista croata, tale Sofija Kordić che ha lavorato per 9 anni a Radio Free Europa ovvero Radio Nato, a cominciare proprio dal momento in cui l’alleanza si apprestava a distruggere definitivamente la Jugoslavia) . La signora ci spiega che la Repubblica Ceca è “un paese senza sinistra” nel quale “le idee progressiste sono scomparse dal dibattito pubblico. Ma trent’anni dopo la rivoluzione di velluto è arrivata l’ora di tornare a parlare di diritti e giustizia sociale”. Perdincibacco, io ricordavo che laggiù, anzi lassù, la sedicente rivoluzione non ha fatto altro che privatizzare tutto, eliminare il welfare e privatizzare tutto esche per giunta attualmente, esiste un partito comunista di Boemia e Moravia che ha preso l’8 per cento e un partito socialdemocratico radicale, assai distinto da quello che partecipa alla coalizione di governo, che ha una percentuale analoga. Dunque qualcosa esiste, anzi parecchio di più che in Italia, dove la sinistra è ormai un’etichetta ruffiana e truffaldina, ma questa incommensurabile cretina contemporanea ci svela l’arcano e ci fa sapere che ” il Partito comunista non può essere definito di sinistra. Non ha preso sufficientemente le distanze dal passato stalinista ( mi chiedo se costei abbia mai letto qualcosa che non sia l’albo di Topolino con note a margine di Soros) e sotto molti aspetti è una forza nazionalista, ostile agli immigrati, non democratica e sclerotizzata, non troppo diversa dall’estrema destra”.
Ecco svelato il boccone avvelenato che anche da noi viene usato dall’establishment per distribuire carte politiche truccate: essere a sinistra secondo questi megafoni del nulla non consiste affatto nel reclamare la giustizia sociale, nel combattere la disuguaglianza, nell’estendere i diritti del lavoro e quelli di cittadinanza, ma vive dell’ingannevole retorica tra società chiuse o aperte, che sono in sé pure astrazioni, di cieco ed esasperato europeismo e insomma di tutto ciò che è preordinato e funzionale agli interessi finanziari e speculativi. Insomma se non sei un guerrafondaio in nome della Nato, se non adori la Bce o il Mes, se per caso rimpiangi l’articolo 18 e la sanità pubblica, se non ti piace la scuola come mero addestramento al lavoro, se hai qualche dubbio sul dare gli immigrati in pasto al caporalato delle mafie o alle paghe da fame chiamandola accoglienza, se rifiuti la disuguaglianza e non pratichi il monoteismo di mercato, allora non sei un progressista, ma certamente un fascista. Questa ignobile torsione di significato per cui essere di sinistra significa stare per tutto ciò contro cui la sinistra vera ha lottato per un secolo, rende tutto più chiaro e spiega benissimo le dinamiche elettorali, le sardine il cui nome è stato certamente ispirato da Italiano Medio di Maccio Capatonda. Svela come dirsi progressisti sia oggi non un modo di intendere le cose, ma un modo di fraintenderle.
@ Anonimo
Secondo i dati istat in italia ogni 93,7 uomini ci sono 100 donne. Mi pare che una volta, oltre ai femminismi immigrazionista, 2.0, e quello brancaleone, hai citato anche il femminismo silenzioso
Una sorta di maggioranza silenziosa femminista? O cos’altro? Attendiamo risposta
Gli immigrati verranno accolti dal clero cattolico ?
https://it.sputniknews.com/italia/202001298585039-nove-religiosi-accusati-di-violenza-sessuale-di-gruppo-su-minori/
Il femminismo immigrazionisra ricompenserà anche il clero…? Solo a te niente…
Bravo Jorge, sempre mooolto realistico ed equilibrato.
Forse di certe meschinità femminili e del clero cattolico è meglio NON parlarne per evitare l’ira funesta di Jorge e quella di DIO…
Jorge potrà finalmente gioire, Zingaretti per propaganda-proselitismo sinistrati , provvederà ad implementare le mitologiche pari opportunità, nel modo più pecione e demagogico tipicamente sinistrato e itaGliano, con l’ovvio entusiastico appoggio del femminismo 2.0, alla perenne ricerca di sostanziali favori-privilegi a spese del maschio in una sorta di “invidia penis” (questa la posso dire, tanto Jorge è convinto che io abbia l’invidia vagina’s, e quindi è coerente con il “discorso” di Jorge):
https://it.sputniknews.com/italia/202001298586328-zingaretti-a-favore-della-parita-di-salario-uomo–donna/
Vedremo se il mitico Zingaretti riuscirà a garantire “pari opportunità” e dignità ai lavoratori della Wirphool, AD ESEMPIO…
https://it.sputniknews.com/economia/202001308588288-whirlpool-doccia-fredda-per-450-lavoratori-via-da-napoli-il-31-ottobre/
Lo stesso vale per Mercatone Uno, che ha parecchie sedi in nord italia, ad esempio.
Dopo aver assicurato rispetto di dignità e diritti a tutti i lavoratori in difficoltà , Zingaretti potrà anche spassarsi il tempo nelle fantomatica e mitologica pari opportunità al lavoro femmina-maschio, se non trovasse modo migliore per sollazzarsi.
Alla sinistra più sinistrata, si può opporre la destra più “peciona” ?
https://it.sputniknews.com/politica/202001298585458-brunetta-se-renzi-si-decide-facciamo-un-governo-di-centrodestra-allargato/
Si può leggere:
http://www.studiolegalemarcomori.it/lega-un-quarto-di-secolo-al-servizio-del-liberismo/
“Insomma se non sei un guerrafondaio in nome della Nato, se non adori la Bce o il Mes, se per caso rimpiangi l’articolo 18 e la sanità pubblica, se non ti piace la scuola come mero addestramento al lavoro, se hai qualche dubbio sul dare gli immigrati in pasto al caporalato delle mafie o alle paghe da fame chiamandola accoglienza, se rifiuti la disuguaglianza e non pratichi il monoteismo di mercato, allora non sei un progressista, ma certamente un fascista.”
Alle ciance sinistrate possiamo opporre, gli echi che risuonano nel profondo di noi stessi, solo chi rispetta se stesso può rispettare gli altri, anche i mitici immigrati , che secondo taluni acuti sinistrati, proprio un itaGlia allo sfascio dovrebbe comunque salvare ( poi chi possa salvare l’italia, solitamente il sinistrato, in sostanza NON lo sa…):
Tra venti o trent’anni quando la vecchia generazione, che conosce la differenza tra le idee e gli ideali della sinistra originaria e quella odierna, sarà passata a miglior vita, nessuno potrà sapere che la sinistra è un’altra cosa. Tanto la storia non si insegna né si impara più a conoscerla. Le vecchie edizioni dei libri cartacei spariranno e su internet racconteranno ciò che vogliono.
Sembra che i cittadini americani si stiano appassionando alle idee di Bernie Sanders, l’irriducibile “socialista” a stelle e strisce che ormai sta mettendo in difficoltà Biden, il candidato dell’establishment democratico.
La campagna del senatore è dirompente e infrange molti dei tabù che nella politica americana sono duri a morire.
Il suo cavallo si battaglia è il Medicare for all, sanità pubblica per tutti, gratuita e tolta dalle mani delle assicurazioni sanitarie.
In Europa sarebbe considerato un sincero socialdemocratico e non troppo radicale, ma nella terra dei “liberi e coraggiosi” le sue idee diventano puro sovietismo.
Se in un primo momento la candidatura di Sanders non preoccupava l’élite democratica, con il passare del tempo e con l’aumentare a dismisura del consenso (soprattutto tra i giovani ed i lavoratori) hanno cominciato a preparare delle contromosse per rispondere a questa anomalia del sistema.
Una delle risposte arriva da tale Jaime Dimon, amministratore delegato di una delle banche più grandi del mondo, la JP Morgan.
Già ceo nel 2008, anno della crisi dei muti subprime e del cataclisma finanziario mondiale, Dimon dal Forum Economico Mondiale di Davos ha attaccato duramente il socialismo, definendolo la causa dell’erosione di ogni società nella quale è stato applicato.
http://contropiano.org/news/internazionale-news/2020/01/29/jp-morgan-a-davos-attacca-il-socialismo-sanders-comincia-a-far-paura-ai-grandi-di-wall-street-0123488