Insomma su 27 alberghi e strutture ricettive danneggiate dal terremoto solo 3 hanno già ottenuto i permessi per ricostruire e di questi solo due hanno già in mano i decreti con i fondi previsti. I due alberghi in questione, il Grotta Azzurra ed il Les Dependances sono appunto di proprietà di Bianconi e la cifra a disposizione sarebbe di quasi 6 milioni di euro. Ma non basta, perché dalle carte presentate dal sindaco vi sono documenti che mostrano come nella longa manus di Bianconi e delle società riconducibili alla famiglia siano finiti altri due milioni e mezzo per i servizi di trasporto e di mensa per i moduli abitativi. Mai i piddini potevano pensare alle evoluzioni contro natura della politica nazionale, che all’ improvviso si sarebbero alleati con il M5s e che nell’ambito di questa alleanza si sarebbero trovati con un candidato ibrido e auto propostosi alla presidenza di una regione martoriata dagli scandali sanitari prodotti dalle giunte targate Pd. E tale candidato è proprio quel Bianconi cui hanno lanciato un siluro. Qui va aperta una doverosa partentesi: in un piccolo centro come Norcia è praticamente impossibile, specie sedendo in un consiglio comunale, non accorgersi che la ricostruzione ha un proprio monopolista, quindi l’interrogazione non era stata congegnata per sapere quel che già si sapeva, ma probabilmente come avvertimento per qualcosa che si voleva ottenere o ripicca per ciò che non si era ottenuto: siamo dunque sempre dentro lo stesso paradigma del cortocircuito affari – politica dal quale non ci si riesce a liberare e in cui sono confluiti a pieno titolo i pentastellati. Non a caso sulla vicenda Bianconi che fino a pochi mesi fa avrebbero cavalcato indignati, adesso tacciono.
Il tocco di classe su questa orrida e paradossale vicenda la dà Bianconi stesso che prima dello scandalo, pardon della macchina del fango come la chiama, senza peraltro smentire di una virgola i fatti o dare altre spiegazioni, aveva organizzato il solito canovaccio parolaio e al momento della candidatura aveva dichiarato: “Ho detto sì perché ho sempre cercato di contribuire al cambiamento”. Alla faccia, ma qualche tempo prima della candidatura aveva anche avuto il coraggio di dire che “In questi tre anni ( dal terremoto ndr) abbiamo stretto i denti ma non basterà. Le aziende non ce la fanno più, chi deve prendere decisioni per questa terra non vede e non sente. Non ci ascolta nessuno”. Invece qualcuno lo ha proprio ascoltato, ma solo lui, mentre tutti gli altri rimangono col culo per terra. .
Ci si dovrebbe indignare se la cosa non fosse così comica, con il Pd che si auto affonda e i pentastellati attoniti come conigli, ma anche con una stampa di regime che invece di dare la notizia la fornisce solo indirettamente partendo dalle repliche – peraltro inconsistenti dal punto di vista fattuale – di Bianconi. Dei cinque stelle non rimarranno che gli alberghi di un candidato presidente destinato alla sconfitta per un democratico avvicendamento di avvoltoi.
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